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PER CONTINUARE A NON DIMENTICARE!

Non si fermano, giustamente, le iniziative per celebrare  la Giornata della Memoria, così da non dimenticare ciò che è stato.
Due iniziative su questo tema avranno luogo a distanza di pochi chilometri.

A Cervignano, presso la Casa della Musica di via Verdi 23, ci sarà una mostra intitolata Quando morì mio padre ad ingresso libero nelle giornate di lunedì, mercoledì, giovedì e venerdì dalle 15 alle 20 fino al 17 febbraio.

La mostra, organizzata dal Centro isontino di Ricerca e Documentazione Storica e Sociale “Leopoldo Gasparini”, in collaborazione con l’Assessorato alla Cultura del Comune di Cervignano e dalla sezione ANPI dello stesso Comune,  è strutturata su ventisei grandi pannelli a colori, che riproducono scritti e disegni di bambini sopravvissuti alla deportazione nei campi di concentramento del confine orientale; realizzata in forma bilingue, indaga in particolare l’odissea dei bambini sloveni deportati nei campi di Gonars, Visco, Arbe-Rab e Monigo (Treviso) tra il 1942 ed il 1943. L’esposizione, curata da Metka Gombac, Boris M. Gombac e Dario Mattiussi, è corredata da un volume dallo stesso titolo, che ripercorre le vicende storiche che portarono alla deportazione dei civili sloveni nei campi di concentramento italiani, posti a ridosso del confine orientale, ed in particolare indaga l’odissea dei bambini sloveni deportati in questi campi tra il 1942 ed il 1943.
I saggi contenuti nel volume consentono l’approfondimento dei temi affrontati dalla mostra, realizzata grazie agli scritti e disegni di bambini sopravvissuti alla deportazione e messi per la prima volta a disposizione dall’Archivio di Stato della Repubblica di Slovenia e dal Museo Sloveno di Storia Contemporanea di Lubiana. Disegni e scritti vennero composti durante i corsi di terapia post traumatica avviati in strutture mediche partigiane dopo la liberazione dai campi, successiva all’8 settembre 1943. Ai tentativi di terapia, attuati stimolando i bambini a far riemergere la memoria delle sofferenze patite per poterle elaborare, ed ai temi svolti nelle scuole elementari organizzate dalle forze partigiane, dobbiamo la conservazione di questi materiali che costituiscono oggi una delle testimonianze più preziose e drammatiche di una delle pagine più buie della nostra storia. La deportazione dei civili sloveni ci colpisce forse ancora più da vicino poiché molti dei campi di concentramento – come Sdraussina, Fossalon, Gonars, Visco – che ospitarono donne, anziani e bambini deportati sia dalle zone d’occupazione militare sia dal nostro territorio, sono luoghi che conosciamo ed in cui tutti noi ci siamo trovati, probabilmente senza immaginare che fossero stati teatro di tante sofferenze.

Ad Aquileia sempre protagonista il Centro di Ricerca Gasparini, in collaborazione con l’ANPI locale, l’AUSER, la Fondazione VALMI PUNTIN e lo SPI-CGIL, che presenterà un incontro pubblico su Una storia dimenticata, i campi di concentramento italiani e fascisti a Gonars e Visco per i deportati della Yugoslavia occupata (1941-1943) alle ore 20.30 presso il Municipio. Interverranno, coordinati da Dario Mattiussi, segretario del centro “Gasparini”, Edoardo Ioan e Ivan Cignola, rappresentanti della sezione ANPI del Palmarino, Alessandra Kersevan, ricercatrice e autrice di diverse pubblicazioni sull’argomento e lo storico Ferruccio Tassin.

 

Rudi Buset

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About Rudi Buset

Pubblicista iscritto all'Albo dei giornalisti dal 2013 Diplomato presso l’ITC Einaudi nel 2007, lavora presso una carpenteria leggera artigiana. Impegnato nel sociale e in politica, da anni collabora con diverse realtà del suo territorio con particolare attenzione al mondo dell’associazionismo. Appassionato di tutto ciò che riguarda l’uomo in quanto “animale politico” oltre che allo sport (in primis il calcio).

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