Venerdì 25 maggio è il primo giorno della decima edizione di Periferico Festival, che il Collettivo Amigdala ha organizzato al Villaggio Artigiano di Modena Ovest fino al 27 maggio.
L’attività si aprirà alle ore 18 con l’installazione sonora (fruibile fino alle ore 23 negli spazi dell’ex officina Menabue) Babel V: Dream Man di Douglas Henderson: «Le opere della serie Babel sono una rivisitazione in chiave ottimistica della storia della Torre di Babele» suggerisce l’artista «teorizzando che il moltiplicarsi dei linguaggi, invece di ottenere come risultato la dispersione delle civiltà, diviene una fonte di serena bellezza: la poesia della variazione».
Dalle ore 18 fino alle ore 23 sarà inoltre visitabile, nell’ex appartamento Panini, l’esposizione Decimo Meridiano – Appunti per i 10 anni di Periferico: immagini, documenti d’archivio, mappe, suoni e video tratti dalle edizioni del Festival che dal 2008 attraversa spazi e periferie di Modena, abitandoli con performance e azioni artistiche realizzate appositamente, sulla base di un lavoro di drammaturgia dello spazio e di comunità.
Alla stessa ora in via Nicolò Biondo Due20 Acoustic Set presenterà il concerto Raccolta scarti elettrici e batterie esauste, mentre l’architetto e grafico Filippo Partesotti fino alle ore 22 a OvestLab proporrà Secondo te come è fatto il Villaggio? Disegna la tua mappa: «In ognuno di noi si forma un’immagine, una ‘mappa ideale’ dei posti che si frequentano a seconda di come li si vive, con i propri ritmi, i propri spostamenti, abitudini, necessità».
Alle ore 19 allo spazio Fabele andrà in scena Unleashing ghosts from urban darkness, performance di danza urbana esito del workshop condotto al Villaggio Artigiano da Alessandro Carboni: «Il progetto unisce dimensione installativa e pratiche performative in cui il corpo viene utilizzato come “strumento cartografico”». A partire dal sistema coreografico EM Tools ideato da Alessandro Carboni, un gruppo di performer selezionati all’interno della comunità locale è stato coinvolto in un processo di acquisizione di forme, situazioni e accadimenti urbani per attivare un processo di mappatura corporale e scrittura coreografica.
Alle ore 20.30 OHT – Office for a Human Theatre, Collettivo che dal 2008 ibrida teatro e arti visive, presenterà con la collaborazione di Francesco Careri (membro di Stalker / Osservatorio Nomade) Little Fun Palace: «Una roulotte. Un padiglione piccolo e portatile. Un luogo effimero di aggregazione. Un omaggio al Fun Palace, il leggendario progetto dell’architetto Cedric Price e della regista teatrale Joan Littlewood che negli anni Sessanta volevano realizzare un’università della strada, un laboratorio del divertimento».
«Un amore inesorabile e il progetto di un cono nel centro di una foresta dove custodirne la felicità. Ogni stanza è il racconto di un mondo ladro, consumato in un cieco inverno di macerie e veleni. Abitare dove tutto è stato preso non è comodo, ma nel suo buio, immergersi nel tempo dell’edificazione della casa ideale costringe a cercarne la possibilità di curarne le rovine ricordandone la primavera»: Tamara Bartolini e Michele Baronio introducono Dove tutto è stato preso, spettacolo da loro diretto e interpretato che sarà proposto alle ore 22 negli spazi di OvestLab.
Dalle ore 23, in via Nicolò Biondo, la prima giornata di Periferico Festival 2018 si concluderà con brindisi, chiacchiere e musica.
Inoltre: per tutta la durata del Festival sarà presente un punto ristoro / street food a cura di L’osteria del gnocco fritto – Mr. Max. Alcune biciclette, gentilmente offerte da Ciclofficina Popolare, saranno a disposizione del pubblico.
Tutte le iniziative sono riservate ai soci di Amigdala. La tessera 2018 si può sottoscrivere in loco a 3 euro.
Informazioni e prenotazioni: 338 8608033, [email protected], http://www.perifericofestival.it/. La prenotazione è sempre consigliata.