Dopo i primi sold out continua fino a mercoledì 18 luglio 2018 al teatro Di Costanzo Mattiello di Pompei la rassegna teatrale “Le belle idee” a cura dell’Accademia Vesuviana del Teatro di Gianni Sallustro. Sei giorni di immersione nel mondo del teatro tra autori classici e contemporanei: Scarpetta, Basile, Frayn, De Filippo, Fayed e Sallustro.
La rassegna è dedicata a Michele Del Grosso, scomparso nel gennaio 2018 – dice Gianni Sallustro direttore artistico dell’Accademia – perché il suo è un teatro di belle idee e piccoli budget; a costo zero, ha prodotto tantissimi spettacoli in cui grazie alle sue belle idee riusciva ad allestire degli spettacoli straordinari che hanno segnato un periodo molto importante nel teatro napoletano e non solo. Le belle idee sono quelle che riescono a produrre una catarsi dell’anima come il Teatro, la Pittura, la Scultura, l’Arte e riescono a far superare tutte le bruttezze della vita, tutti quei problemi che affliggono la società, come la corruzione, la mafia, la camorra. Il sottotitolo della rassegna è: “La camorra è infame… le belle idee come il Teatro colorano la vita”; tutte le sere prima dello spettacolo ci sarà la proiezione del cortometraggio tratto dal libro di Gemma Tisci con il titolo “Ricordi in bianco e nero”, per la regia di Raffaele Ceriello, interpretato da Gianni Sallustro.
Sabato 14 luglio alle ore 20.30 va in scena “Il Medico dei Pazzi” di Eduardo Scarpetta una celebre commedia scritta in napoletano nel 1908. Don Felice Sciosciammocca giunge a Napoli dove vive il nipote Ciccillo, svogliato studente di medicina, che si è ritrovato ad avere numerosi debiti. Per saldarli, decide di ordire un inganno ai danni dello zio: fa quindi sapere a Felice che ora egli è divenuto titolare di un importante ospedale psichiatrico napoletano. Giunge così, del tutto inaspettata, la visita dello zio Felice, in compagnia della moglie Concetta e della famiglia. Inizia così una commedia degli equivoci che vede protagonista don Felice.
Domenica 15 luglio alle ore 20.30 scopriremo i perfetti i meccanismi teatrali di “Rumori fuori scena” di Michael Frayn L’opera mette in scena le vicissitudini di una compagnia teatrale durante le prove e le recite di uno spettacolo, dovute alle difficoltà del testo messo in scena e alle dinamiche relazionali tra gli attori stessi. La compagnia teatrale di Lloyd Dallas, composta da attori professionisti e non, sta provando per l’ultima volta lo spettacolo “Niente addosso” Le prove dello spettacolo vanno avanti a rilento, a causa dei continui intoppi dovuti a problemi tecnici. Lo spettacolo viene comunque rappresentato, ma gli attori si lasciano andare a dispetti ai danni dei colleghi, incuranti del pubblico in sala: nonostante i disastri in scena.
Tradimenti imperfetti” di S. Fayed è lo spettacolo di martedì 17 luglio alle ore 20.30. Una storia intrigata dove la comicità delle battute, dei doppi sensi e delle situazioni estremamente esilaranti accompagnano il pubblico al divertimento dal primo all’ultimo minuto con un ritmo incalzante, dove humor e napoletanità la fanno da padrona. É un crescendo di situazioni comiche e momenti esilaranti. Mariano, il titolare dell’agenzia investigativa “Fiat Lux”, Strozzner e i suoi più stretti collaboratori, danno vita a una lunga serie di equivoci. Strozzner ne combina di tutti i colori e il povero Mariano si trova in situazioni strane e intrecciate. Mariano lavora in casa e vive con sua sorella Caterina che vorrebbe vederlo sposato. Con una rivelazione sconvolgente una persona cambierà la vita di Mariano.
Chiude la rassegna mercoledì 18 luglio alle ore 20.30 “Non ti pago” di Eduardo De Filippo. “Non ti pago” è una commedia in tre atti scritta da Eduardo De Filippo nel 1940. Ferdinando Quagliuolo, gestore di un botteghino di banco lotto a Napoli, è un accanito giocatore che non indovina mai un numero vincente. Al contrario, il suo impiegato Mario Bertolini, interpretando casualità e sogni, vince sempre; un giorno al Bertolini capita perfino di vincere una ricca quaterna datagli in sogno proprio dal defunto padre del suo datore di lavoro ma Ferdinando Quagliuolo si rifiuta di pagargli la vincita e trattiene la giocata sostenendo che quella fortuna in realtà spetta a lui. Il defunto padre, venuto in sogno a Bertolini, ha commesso un involontario errore di persona, perché Bertolini abita proprio nella stessa casa dove un tempo abitava Ferdinando quando il padre era ancora in vita. Da qui si sviluppa la commedia piena di divertenti sipari e colpi di scena.