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PORDENONE Interventi di restauro documentale in Biblioteca civica

PORDENONE Interventi di restauro documentale in Biblioteca civica

Fra le attività della Biblioteca civica di Pordenone sono particolarmente significativi il recupero
e la valorizzazione delle fonti storiche della città. Nel corso degli anni, attraverso acquisti e donazioni,
si è formato un consistente patrimonio, costituito dalle pubblicazioni riguardanti il territorio regionale,
datate a partire dal XVI secolo e dalla documentazione archivistica compresa fra il XIV secolo e il 1805.
Il tutto è conservato nella sezione Locale della Biblioteca e può essere consultato.
All’attività di acquisizione, si affianca quella del restauro dei materiali, con particolare attenzione
alle pubblicazioni di fine ‘800 e inizi ‘900 che, a causa dei processi di produzione della carta dell’epoca,
risultano particolarmente fragili, friabili al tatto e soggetti al degrado chimico. Negli ultimi anni è stato
completato il restauro e la digitalizzazione di due riviste, “Il Noncello” e “Il Tagliamento”. Quest’ultimo
è stato il primo periodico settimanale pubblicato dato alle stampe il 12 agosto 1871 a Pordenone che si
qualificò come “organo del Friuli Occidentale”. Di matrice liberale, “Il Tagliamento” fu inizialmente
diretto da Enea Ellero dei Mille, reduce dalle spedizioni garibaldine e venne pubblicato per 45 ininterrotti
anni sino alla numero del 27 ottobre del 1917 che coincise con i giorni della disfatta di Caporetto. La
biblioteca conserva buona parte dei numeri editi, tra copie originali e microfilm. L’ultimo intervento di
recupero, finanziato dalla Fondazione Friuli nel 2019 nell’ambito del Bando Restauro, ha riguardato
l’annata 1890 che, come per le pubblicazioni precedentemente restaurate, ora è conservata in singoli
fascicoli raccolti in contenitori chimicamente idonei
Grazie al contributo economico della Fondazione Friuli, nel 2020 sono state recuperati i diplomi di
studio e d’onore di due tra i maggiori artisti nati a Pordenone, 18 del pittore Michelangelo Grigoletti e
10 dello scultore Antonio Marsure. Del primo è aperta al pubblico la mostra allestita al Museo civico
d’arte Ricchieri, artista considerato una figura eminente del panorama della pittura veneta della metà
dell’Ottocento. In biblioteca, sono conservati i diplomi di aggregazione alle più famose Accademie del
tempo, quella pontificia, la fiorentina e la bolognese: tutti sono ora conservati, dopo i restauri, in singole
buste acid-free. In archivio si conservano i documenti di Antonio Marsure, artista legato al clima
culturale del Friuli, il cui apporto è stato riscoperto nel corso della seconda metà del Novecento.
“Gli interventi di restauro – afferma l’Assessore alla cultura Pietro Tropeano – rientrano in un
ampio programma di recupero e conservazione del materiale posseduto, che la Biblioteca ha avviato da
diversi anni. Si tratta di documenti di grande importanza, in quanto appartenenti al lascito testamentario
di Michelangelo Grigoletti e che, insieme alle opere donate da lui e dai suoi eredi al Comune,
costituiscono il primo nucleo del Museo civico d’Arte di Palazzo Ricchieri, che ospita nelle sue sale –
fino al 1 agosto – una mostra dedicata all’artista.”
“L’azione di conservazione bibliografica – afferma il presidente della Fondazione Friuli Giuseppe
Morandini – fa parte delle linee strategiche di salvaguardia e di valorizzazione delle risorse culturali
del territorio che, come nel caso della Biblioteca civica di Pordenone, vengono messe a disposizione
degli studiosi e dei lettori. Un patrimonio di identità storica che viene tutelato per le future
generazioni”.

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