CELEBRARE TIZIANO TERZANI, CON I DUE VINCITORI, IN UNA SERATA DEDICATA AI SUOI ‘DIARI’ INEDITI, DI IMMINENTE PUBBLICAZIONE. SABATO 17 MAGGIO ALLE 21, AL TEATRO NUOVO GIOVANNI DA UDINE
Il 28 luglio 2004, nella valle di Orsigna, serenamente “lasciava il suo corpo”Tiziano Terzani, scrittore e giornalista allora 66enne, una delle voci più limpide e originali del panorama giornalistico internazionale, profondo conoscitore del continente asiatico e autore di libri divenuti best seller in tutto il mondo. A dieci anni dalla sua scomparsa, e nella sua X edizione, il Premio letterario internazionale Tiziano Terzani, promosso dall’associazione culturale vicino/lontano di Udine e dalla famiglia Terzani, ha eccezionalmente deciso di conferire l’edizione 2014 a due vincitori ex aequo, entrambi di altissimo valore e perfettamente rappresentativi, attraverso il loro lavoro, dell’esperienza e dell’eredità umana e professionale consegnata al nostro tempo da Tiziano Terzani. Sono dunque Mohsin Hamid, scrittore pakistano annoverato fra gli autori di riferimento della letteratura internazionale contemporanea, e Pierluigi Cappello, poeta friulano che si è affermato come una delle voci più intense della poesia italiana, i vincitori della X edizione del Premio letterario internazionale Tiziano Terzani, come ha decretato la Giuria presieduta da Angela Staude Terzani e composta da Giulio Anselmi, Toni Capuozzo, Andrea Filippi, Milena Gabanelli, Fabrizio Gatti, Ettore Mo, Paolo Pecile, Valerio Pellizzari, Peter Popham e Marino Sinibaldi. Il riconoscimento, assegnato rispettivamente per i romanzi Come diventare ricchi sfondati nell’Asia emergente (Einaudi 2013) e Questa libertà (© 2013 RCS Libri S.p.A., Milano)verrà consegnato sabato 17 maggio, in occasione della cerimonia ufficiale di premiazione che si svolgerà al Teatro Nuovo Giovanni da Udine, alle 21: sarà l’occasione per celebrare Tiziano Terzani, con i due vincitori, in una serata dedicata ai suoi diari inediti, di imminente pubblicazione con iltitoloUn’idea di destino(Longanesi).A questi scritti, privati e personali, Terzani aveva lavorato fino ai suoi ultimi giorni e dalle prossime settimane saranno accessibili anche ai lettori nell’edizione curata dalla moglie Angela Terzani Staude con Álen Loreti. In stretto collegamento con il Premio Terzani 2014 sono due gli appuntamenti che il festival vicino/lontano ospiterà a Udine: sabato 17 maggio alle 17 nella Chiesa di san Francesco a Udine, il vincitore Moshid Hamid e lo storico Michelguglielmo Torri parleranno delle nuove dinamiche economiche e geopolitiche del continente asiatico; mercoledì 14 maggio verrà proiettato in anteprima nazionale ildocumentario “Parole povere” – una coproduzione Agherose/Tucker Film – diretto dalla registra Francesca Archibugi e dedicato a Pierluigi Cappello.
Dopo Il fondamentalista riluttante, in cui raccontava l’andata-e-ritorno nel mondo occidentale di un giovane pakistano di buona famiglia, in Come diventare ricchi sfondati nell’Asia emergente
Mohsin Hamid proietta il lettore quasi direttamente nei panni del «tu» protagonista, cui è rivolto il suo peculiare libro di autoaiuto. Dal poverissimo villaggio di un non meglio precisato paese dell’«Asia emergente», il «tu» protagonista muove verso l’urbanizzazione e una ricchezza da conquistare a tappe forzate. «Il romanzo di Mohsin Hamid può dirsi una meditazione sulla vita dell’uomo nel mondo globalizzato – spiega la Giuria del Premio Terzani nelle sue motivazioni – Tutto è nuovo in questo romanzo: è nuova la città sconvolta dalla modernizzazione; sono nuovi i valori sui quali il protagonista si orienta: non più il villaggio d’origine, la famiglia allargata, una vecchia moralità passata di padre in figlio, bensì il mondo intero al quale la città in cui si è trasferito si ricollega con cavi a fibre ottiche per facilitare gli affari. E’ nuovo anche il deserto umano nel quale quest’uomo corre verso le sue mete, come è nuova la forma letteraria nella quale Mohsin Hamid comprime la sua emblematica storia. Per il coraggio con cui ha guardato in faccia alla sfida del nuovo millennio, per la lucidità delle sue conclusioni e l’umana delicatezza che sopravvive in lui, la giuria assegna il premio letterario Tiziano Terzani di quest’anno a Mohsin Hamid».
«Questa libertà, il romanzo di Pier luigi Cappello premiato con l’ex aequo – afferma ancora
la Giuria del Premio Terzani nelle motivazioni – racconta il processo di una conquista personale che, per le sue valenze esistenziali e per il suo connettersi con un preciso contesto storico e geografico, collega una vicenda individuale con l’esperienza di un’intera collettività.“Libertà” è la conquista di chi non cede allo sconforto e sa reagire, abbracciando la vita per quello che essa può ancora dare anche quando, per un incidente, un ragazzo di sedici anni non riconosce come suo il corpo che occupa.Il grande amore per la letteratura ha fatto di quel ragazzo, assiduo lettore di poesie e di romanzi fin dall’adolescenza, un artista della parola. Con Questa libertà Pierluigi Cappello ci racconta la sua vicenda umana e la storia della sua terra. Quest’uomo è così sincero e così umanamente vero che il lettore, come se meritasse la sua confidenza, fatica a sentirlo estraneo a se stesso».
Novità decisamente rilevante, per la X edizione del Festival vicino/lontano è la ricchissima proposta di un cartellone che si dispiegherà, a Udine, dall’8 al 18 maggio, per undici giorni di incontri, eventi, dialoghi, lezioni magistrali, tavole rotonde, spettacoli, proiezioni, workshop e percorsi espositivi, con una sezione speciale dedicata al digitale. Info www.vicinolontano.it
Motivazione del Premio Letterario internazionale Tiziano Terzani 2014 a Mohsin Hamid
Il romanzo di Mohsin Hamid, Come diventare ricchi sfondati nell’Asia emergente, può dirsi una meditazione sulla vita dell’uomo nel mondo globalizzato. Tutto è nuovo in questo romanzo: è nuova la città sconvolta dalla modernizzazione; sono nuovi i valori sui quali il protagonista si orienta: non più il villaggio d’origine, la famiglia allargata, una vecchia moralità passata di padre in figlio, bensì il mondo intero al quale la città in cui si è trasferito si ricollega con cavi a fibre ottiche per facilitare gli affari. E’ nuovo anche il deserto umano nel quale quest’uomo corre verso le sue mete, come è nuova la forma letteraria nella quale Mohsin Hamid comprime la sua emblematica storia. Tutto quindi è nuovo: solo l’occhio di chi osserva è un occhio antico, saggio, distaccato. E’ l’occhio di un uomo che ha ben guardato la nuova realtà e ne ha capito i vantaggi e i costi. Vivi come vuoi, vivi dove vuoi, vivi la vita del tuo tempo, sembra dire. L’importante è che arrivi in fondo con un cuore.Parallelo al racconto si tesse infatti, come una piccola melodia, uno sporadico amore. Nuovo anche questo nel suo modo di realizzarsi, è però sincero e duraturo. Ed è questo amore che alla fine, quando tutto è nuovamente perduto, permette al protagonista di riscattarsi.Per il coraggio con cui ha guardato in faccia alla sfida del nuovo millennio, per la lucidità delle sue conclusioni e l’umana delicatezza che sopravvive in lui, la giuria assegna il premio letterario Tiziano Terzani di quest’anno a Mohsin Hamid.
Motivazione del Premio Letterario internazionale Tiziano Terzani 2014 a Pierluigi Cappello
Questa libertà,il romanzo di Pier luigi Cappello premiato con l’ex aequo, racconta il processo di una conquista personale che, per le sue valenze esistenziali e per il suo connettersi con un preciso contesto storico e geografico, collega una vicenda individuale con l’esperienza di un’intera collettività. Paesaggi, situazioni e personaggi si delineano con una forte componente lirica e prendono corpo in una scrittura rigorosa, severa e sorvegliatissima nella scelta di ogni singola parola eppure così fluida da sembrare semplice e immediata. Il paese di montagna e i suoi abitanti sono descritti in tutta la loro dignitosa e semplice naturalezza e sono i protagonisti di un mondo vissuto con quella pienezza che è destinata a farsi emozione fortissima e incancellabile nel patrimonio memoriale dell’uomo adulto. La rievocazione del passato, senza mai smarrire la dimensione lirica, assume così il carattere epico del racconto che illustra i mutamenti fisici e culturali di un microcosmo e di un intero territorio. “Libertà” è la conquista di chi non cede allo sconforto e sa reagire, abbracciando la vita per quello che essa può ancora dare anche quando, per un incidente, un ragazzo di sedici anni non riconosce come suo il corpo che occupa. Il grande amore per la letteratura ha fatto di quel ragazzo, assiduo lettore di poesie e di romanzi fin dall’adolescenza, un artista della parola. Quest’uomo è così sincero e così umanamente vero che il lettore, come se meritasse la sua confidenza, fatica a sentirlo estraneo a se stesso.