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PREMIO LUCHETTA I FINALISTI

PREMIO LUCHETTA I FINALISTI

Premio Giornalistico internazionale Marco Luchetta “mosaico di sguardi sulle emergenze
italiane e internazionali nella violazione dei diritti dei minori”. Se le cronache delle ultime settimane ci
mettono di fronte a crimini di guerra che sempre più spesso colpiscono anche i bambini, per l’infanzia
sulla terra le cose non andavano bene prima del 24 febbraio, che ha dato il via all’invasione russa. Lo
racconta la 19^ edizione del Premio Giornalistico internazionale Marco Luchetta, con le sue
corrispondenze dalle trincee internazionali sulle emergenze e le guerre del pianeta. L’Osservatorio del
Premio Luchetta, istituito nel 2004 dalla Fondazione Luchetta Ota D’Angelo Hrovatin con la RAI, conta
sui contributi di giornalisti che spesso rischiano la vita per informarci su quanto accade nel mondo.
«Reportage, articoli, fotonotizie: sono tutte

Maria Concetta Mattei

straordinarie le testimonianze dei finalisti al Premio
Giornalistico Internazionale intitolato a Marco Luchetta – spiega la Presidente della Giuria della 19^
edizione, la giornalista Maria Concetta Mattei, Direttrice della Scuola di Giornalismo di Perugia – Ciascuna
rappresenta un documento prezioso su un diverso fronte d’emergenza. Insieme costituiscono una
rassegna significativa dei diritti dei minori tuttora negati in Italia e nel mondo. Oggi la guerra in Ucraina
sta aggravando un bilancio che era già drammatico. Una situazione che pesa in modo inaccettabile sui più
piccoli e sugli adolescenti». In gara per l’edizione 2022 ci sono gli articoli, i servizi e i reportage pubblicati
o diffusi fra il 3 marzo 2021 e il 15 febbraio 2022, capaci di testimoniare con sensibilità le ingiustizie e
le violenze sui più piccoli: uno spirito umanitario fatto proprio dalla Fondazione Luchetta, che dal 1994
garantisce accoglienza e intervento sanitario ai bambini affetti da malattie non curabili nel loro Paese.

S Tarling finalista

La
Giuria del Premio Luchetta 2022 è composta anche dalla giornalista Fabiana Martini, Segretaria di Giuria,
e da Francesco De Filippo Responsabile ANSA FVG, Cristiano Degano Presidente Ordine dei Giornalisti
FVG, Igor Devetak Direttore Primorski Dnevnik, Fabrizio Ferragni Direttore RAI Italia, Roberta Giani
Condirettore Il Piccolo, Beppe Giulietti Presidente FNSI, Rino Giusa Caporedattore TGR FVG, Andrea
Iacomini Portavoce Unicef Italia, Omar Monestier Direttore Il Piccolo e Messaggero Veneto, Carlo
Muscatello Presidente Assostampa FVG, Maarten Van Aalderen corrispondente dall’Italia per DE
TELEGRAAF. Fino al 2015 della Giuria del Premio ha fatto parte il corrispondente RAI Sergio Canciani,
venuto a mancare nei giorni scorsi: sarà ricordato dai colleghi nell’imminente edizione del Premio Luchetta.
Il Premio Luchetta è stato istituito in ricordo della troupe Rai composta da Marco Luchetta, Alessandro
Sasha Ota e Dario D’Angelo, trucidata da una granata a Mostar il 28 gennaio 1994, e del collega
telecineoperatore Miran Hrovatin, assassinato pochi mesi dopo a Mogadiscio con la giornalista Ilaria Alpi.
L’appuntamento 2022 con “Le Giornate del Premio Luchetta” e con la rassegna di incontri e focus sui
vincitori, è fissato il 3 e il 4 giugno a Trieste, al Teatro Miela, dove avrà luogo anche la consegna dei
riconoscimenti di questa diciannovesima edizione.

H IMAD Finalista

«Mai come in questo momento si sente il bisogno di testimonianze reali e obiettive che possano aiutare
a capire e a costruire quella pace che tutti desideriamo – osserva la presidente della Fondazione Daniela
Luchetta – Siamo arrivati alla 19^ edizione del Premio intitolato a Marco e che ricorda, nelle varie sezioni,
anche i suoi colleghi. Posso dire, con grande soddisfazione che anche quest’anno sono pervenuti alla
giuria lavori bellissimi, che hanno creato non pochi imbarazzi per le inevitabili scelte. Si è deciso, proprio
per questo motivo, di dare spazio anche ai finalisti con dibattiti a tema il prossimo giugno al teatro Miela».
Ed ecco i finalisti della 19^ edizione: per la sezione Tv News sono in gara i servizi di Giammarco Sicuro
per Tg2 Storie, che in presa diretta dall’Afghanistan denuncia l’emergenza gravissima di oltre tre milioni
e mezzo di bambini malnutriti, che lasciano la scuola, costretti a dedicarsi alla raccolta di rifiuti “utili” o a
mendicare; di Orla Guerin per BBC World News, che racconta la devastazione anche degli edifici scolastici

S Suna finalista

nello Yemen, dove è un bambino di 9 anni, cieco dalla nascita, a guidare una classe rimasta senza
insegnanti; e di Leonardo Zellino per TG2 Storie, dall’inferno di Point Zero lungo il confine tra Afghanistan
e Pakistan, a Torkham, dove un cancello separa i destini di donne, uomini e bambini, in fuga dal regime
talebano. Nella terna finalista della Stampa Italiana ci sono il Corriere della Sera / La 27esima Ora con
l’inchiesta realizzata da Rita Rapisardi e Federica D’Alessio sul fenomeno dei bambini strappati alle madri
separate accusate di alienazione parentale, e rinchiusi nelle case-famiglia oppure obbligati a frequentazione o convivenze forzate con genitori violenti; Barbara Schiavulli, che per Radio Bullets ha raccontato la
richiesta di aiuto di quattro bambini soli nella periferia di Kabul, nel pieno della crisi umanitaria, politica e
sociale dell’Afghanistan: la storia di quattro sorelle e fratelli alla fame, psicologicamente stremati, alla resa.
E Valerio Giacoia che su Left descrive la tragedia di una comunità di diseredati nei villaggi di Watamu, a
pochi chilometri da Malindi, in Kenya, dove bambini poverissimi scoprono il tennis, riappropriandosi del
tempo per il gioco e di diritti finora negati. Nella sezione Reportage in gara Gregorio Romeo per il lavoro
dedicato a Gaza in onda per Piazza Pulita, su La7 e realizzato da remoto nel pieno della pandemia, in un
momento in cui viaggiare era impossibile, raccontando con un format innovativo i bombardamenti costanti
e la trappola di chi vive fra Israele e Hamas; Alessandro Gaeta di Rai Speciale TG1 per un reportage
sull’infanzia negata che attraversa tutta l’Italia, dalle serre per l’ortofrutta in provincia di Ragusa dove
lavorano i migranti minorenni alla frontiera con la Slovenia, che ha portato in Italia 10mila minori non
accompagnati solo nel 2021. E Nicolas Bertrand di France2, che ha raccontato il sud del Madagascar
colpito dalla peggiore siccità degli ultimi quarant’anni, dove i bambini si possono nutrire solo con pelle di
bue o con foglie di cactus bollite. Per la Stampa Internazionale selezionati i reportage di Jason Burke, che
ha documentato su The Guardian i crimini e la repressione del governo ugandese dopo le elezioni: un
regime nel quale i bambini venivano arbitrariamente arrestati e detenuti, abusati sessualmente e
fisicamente. Di Campbell Mac Diarmid che su The Telegraph ha rivelato per la prima volta come il governo
britannico stia finanziando alcune prigioni siriane dove centinaia di bambini, alcuni di appena 2 anni, sono
detenuti a tempo indeterminato senza imputazione, in violazione dei diritti dell’uomo. E di Pignède Noé /
Céline Martelet di La Libre Belgique: un lavoro dedicato alla città di Raqqa, strappata ai jihadisti dell’ISIS:
oggi, tra le rovine, i bambini sono al lavoro per ricostruire la loro città.
Infine per la sezione Fotografia sono in finale tre scatti drammatici: sono di Haitham Imad – Epa che sulla
prima pagina del Washington Post mostra i fratelli del quindicenne Mahmud Tolba, ucciso in un attacco
aereo israeliano, in lutto durante il suo funerale a Gaza City. Di Sedat Suna – Epa che ritrae su The
Guardian un bambino afgano, mentre si nasconde all’interno di un tubo fognario di cemento, dopo aver
attraversato il confine dall’Iran alla Turchia. E di Sam Tarling che su The Telegraph documenta la detenzione
illegale e ingiustificata di centinaia di bambini nelle prigioni siriane chiamate “Guantanamo per bambini”.

E. L.

About Enrico Liotti

Giornalista Pubblicista dal 1978, pensionato di banca, impegnato nel sociale e nel giornalismo, collabora con riviste Piemontesi e Liguri da decenni.

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