Alla presenza dei vertici del Teatro stabile regionale è stata presentata oggi,in mattinata la nuova stagione teatrale del Politeama Rossetti targata 2016/2017.La conferenza stampa è stata allietata da alcuni momenti musicali, a cura della Civica Orchestra di Fiati “G. Verdi” – Città di Trieste, diretta dal M° Chiara Vidoni.Anche il cartellone 2016-2017 dello Stabile continuerà a svilupparsi nel segno della qualità artistica di tutte le proposte, della versatilità che il pubblico regionale predilige, del dialogo fra Europa e Mediterraneo che è radicato nell’identità stessa e nella cultura che il Teatro Stabile esprime, nella continuità assicurata a quei rapporti che si stanno intessendo con le realtà della regione e della città, fra cui vanno citati il Teatro Stabile Sloveno, partner in un prezioso programma di scambi e progetti produttivi ed il Teatro Miela/Bonawentura con cui proseguono il dialogo e la collaborazione sul piano degli spazi e degli spettacoli.
Un programma che equilibra con sapienza autori classici, del Novecento europeo e contemporanei: ciò fin dall’apertura con lo spettacolo inaugurale Play Strindberg con cui si prosegue, dopo lo schnitzleriano Scandalo, l’indagine nel microcosmo della famiglia, attraverso la sensibilità di uno scrittore di area tedesca, Friedrich Dürrenmatt. Nel 1969, a partire da uno dei più formidabili testi di Strindberg, Danza macabra, crea questa potente rielaborazione: prende i tre protagonisti – il capitano, la moglie e il cugino/amante che ritorna – e li posiziona sotto le luci glaciali di un ring. Seziona il testo strindberghiano e ne tira fuori undici round, intervallati dai gong – proprio come un incontro di boxe – usando tutte le armi che gli sono proprie, il sarcasmo, l’ironia che trascolora nel grottesco, il gusto del comico, ma
anche la violenza del linguaggio. Una macchina teatrale perfetta affidata a tre interpreti di classe e versatilità come Maria Paiato, Franco Castellano e Maurizio Donadoni diretti da Franco Però.
Un’altra produzione e un’altra riscrittura – questa volta di un classico settecentesco, La bottega del caffè goldoniana – sarà Das Kaffeehaus di Rainer Werner Fassbinder che vedrà l’intera Compagnia Stabile assieme a Graziano Piazza quale attore ospite, impegnarsi con la crudeltà e l’ironia cinica di questo autore geniale e maledetto. Fassbinder tratteggia un mondo ossessionato dal denaro e dal gioco che molte assonanze ha con il nostro presente: le evidenzierà la regia di Veronica Cruciani.
Alcuni attori dello Stabile saranno al centro anche de La domanda
della regina che diretto da Pietro Maccarinelli affronta – attraverso il linguaggi della scena – i temi della complessità, dell’economia, della contemporaneità e delle relazioni. È il risultato di un progetto che lo Stabile ha condotto con Giuseppe Manfridi e Guido Chiarotti, un drammaturgo e uno scienziato (un “cortocircuito” che è doveroso tentare a Trieste, città che tanta passione riserva alla scienza come alla scrittura e al teatro) che a quattro mani firmano la godibile pièce: «Una commedia sulla complessità e sulla difficoltà di descrivere le interazioni in un mondo complesso – dicono gli autori – intrisa di citazioni, ma anche divertente e dagli inattesi colpi di scena. Una riflessione scanzonata sui nostri limiti, le nostre paure e le nostre aspettative».
Attiene ancora a temi forti e attuali il celebre Qualcuno volò sul nido del cuculo che Dale Wasserman trasse dall’omonimo romanzo degli anni Sessanta e che ora Alessandro Gassmann allestisce nell’efficace adattamento di Maurizio de Giovanni. Non saremo più in America ma nel manicomio di Aversa per sentire più intensamente questo testo, su cui Gassman ha costruito una regia forte, capace di toccare l’anima, orchestrando un assieme di linguaggi – dalla musica blues, alle videografie, alla scenografia – e guidando un gruppo d’attori lodato dalla critica. Fra tutti Daniele Russo, protagonista emblematico nella sua spavalda e disperata lotta per la libertà.
Rimanda invece ad uno dei classici più preziosi della letteratura mondiale il Don Chisciotteche il Teatro Eliseo coproduce con il Teatro Nazionale della Pergola-Stabile della Toscana, lo Stabile regionale e – nell’adattamento di Roberto Cavosi – affida alla regia e all’interpretazione di Luca Barbareschi (che avrà il ruolo del titolo), Gianluca Gobbi (Sancho) e Chiara Noschese (questi i nomi finora svelati del cast). Barbareschi – reduce a Trieste dal successo de Il discorso del Re – sottolineerà nei due protagonisti l’universalità di due clown assurdi e mai domi: Don Chisciotte nella sua certezza folle di agire in nome del bene e dell’amore, e Sancho nella sua ambizione di diventare Re. Due clown animati da una comicità involontaria, che sgorga dalle loro fissazioni e dallo sguardo scettico di chi li incontra.
Declinate sulla contemporaneità, come sempre, le proposte del cartellone altripercorsi: fra i titoli svelati figurano Le sorelle Macaluso con cui ritorna allo Stabile il linguaggio scenico potente e originale di Emma Dante, in una delle sue creazioni più applaudite. Tenero, tragico, comico, poetico, semplicissimo, lo spettacolo è fra gli appuntamenti da non mancare: sarà ospitato nella Sala di via Petronio segnando la prosecuzione della collaborazione con il Teatro Sloveno di Trieste sul piano “logistico” con lo scambio di spazi e il dialogo fra il pubblico e i settori organizzativi.
Le Olimpiadi del 1936 di Federico Buffa, Emilio Russo, Paolo Frusca, Jvan Sica rappresenta un affascinante interazione fra sport, storia, teatro, musica… Ne scaturisce un intenso teatro civile ed emozionale: musica e narrazione si intrecciano per evocare una delle più controverse edizioni della storia dei Giochi Olimpici che rischiava di diventare una esibizione di forza hitleriana ma che superò in molte occasioni gli insani intenti del nazismo rappresentando invece un luminoso simbolo d’uguaglianza. In scena, sarà lo stesso Buffa, uno fra i massimi esperti italiani di basket, NBA e di sport statunitense, attualmente telecronista sportivo per Sky, “in trasferta” a teatro, mondo a cui si è appassionato.
Tratterà di uno sport coinvolgente e incantato – l’alpinismo – evocato però attraverso la sensibilità poetica della scrittura di Marko Sosič Paurosa Bellezza/Grozljiva Lepota frutto di un progetto a lungo cullato che si concretizza in questo raffinato testo messo in scena dallo Stabile regionale assieme allo Stabile Sloveno. La regia è di Matjaž Farič per un allestimento “doppio” portato in scena in italiano e sloveno dalle Compagnie dei due teatri. Paurosa Bellezza trae ispirazione da personalità che hanno trasmesso la passione per la montagna nelle nostre zone, dalle parole di scalatori triestini come Emilio Comici, Tiziana Weiss, Enzo Cozzolino e dalle biografie di alcuni importanti alpinisti sloveni a cominciare da Klement Jug. Riflette in chiave poetica sul conflitto, l’amore e il timore dell’uomo nel rapporto con la montagna e la filosofia con la quale nutre la propria volontà, la forza e il desiderio di superare le sfide più difficili e pericolose.
Infine Caracreatura dall’omonimo romanzo di Pino Roveredo che curerà una nuova edizione interpretata da Maria Grazia Plos, produzione che lo Stabile rivolge non soltanto agli spazi teatrali ma anche a contesti sociali in cui le tematiche del testo assumono particolare urgenza. Caracreatura ritrae il profilo commovente di una Madre Coraggio vulnerabile ed eroica, disperata e coraggiosa, volgare eppure poetica, che dà tutta sé stessa per salvare il figlio dalla droga, fino ad un gesto d’amore estremo, imprevedibile e struggente.
Ricche saranno naturalmente anche le proposte a cui potranno attingere gli appassionati di danza e di musical.
Nel campo del Musical e degli eventi internazionali spiccano il ritorno dell’“enfant terrible” del musical, The Rocky Horror Show, in una produzione londinese nuova e accuratissima, creata nel 2015 e trasmessa con successo nei cinema di tutto il mondo per il 40° anniversario del film tratto da questo cult. Nell’occasione fu proprio l’autore, Richard O’Brian, a vestire i panni del Narratore nello show, che vanta la regia di un grande talento come Christopher Luscombe. Lo spettacolo è presentato in Italia da Show Bees.
Un altro graditissimo ritorno sarà quello della compagnia canadese The Seven Fingers (che alcune stagioni fa ha presentato al Rossetti l’incantevole Traces) con un nuovo e irresistibile spettacolo tutto ambientato in cucina, dal titolo Cuisine et confessions. Dove gli artisti… cucinano davvero! E non ci sarebbe nulla di sensazionale se il gruppo di eccellenti performer nel frattempo non si intrattenesse anche in numeri di danza, acrobazia, cabaret, evoluzioni mozzafiato: ciononostante il pubblico alla fine sarà invitato ad assaggiare le loro pietanze!
Infine la Danza: è in preparazione una nutrita scaletta di eventi, ed una nuova edizione del Festival TS Danza, con nomi di prima grandezza: fra tutti si è scelto di annunciare una stella assoluta come Carolyn Carlson di cui gli spettatori avranno il privilegio di ammirare tre creazioni, una delle quali eseguita da lei stessa. La grande danzatrice e coreografa – personaggio fondamentale nel panorama della danza, che ha contribuito in modo essenziale alla nascita della danza contemporanea in Francia e in Italia con il GRTOP all’Opéra di Parigi e il Teatrodanza de La Fenice di Venezia – presenta un trittico elegante e poetico di “poesie visive”, più che coreografie, in Short Stories.
r Andrea Forliano