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Presentato il Festival TriesteLovesJazz / ottava edizione dal 14 LUGLIO al 16 AGOSTO 2014

Giunto nel 2014 alla sua ottava edizione, promosso dal Comune di Trieste nell’ambito di Trieste Estate e organizzato da Casa della Musica / Scuola di Musica 55, TriesteLovesJazz continua a crescere e diventa sempre più un festival variegato, organico e completo, attento a proposte diversificate e attento nelle scelte tematiche.

Più di trenta i concerti programmati – tutti a ingresso libero, e con inizio alle 21 –  e centinaia di musicisti coinvolti nella kermesse internazionale, attesa dal  14 luglio al 16 agosto nel cuore di Trieste. Oltre alla tradizionale location di piazza Verdi (scenario irrinunciabile per il festival) torna quest’anno anche il palco nella storica e bellissima Piazza Hortis, per un palinsesto quanto mai ricco. Tra gli appuntamenti di grande rilievo Kyle Eastwood (17 luglio, piazza Verdi), il contrabbassista e compositore, in quintetto a Trieste con Quentin Collins (trumpet); Graeme Belvins (sax); Andrew McCormack (piano); Martyn Kaine (drums).  Artista di grande classe e riconosciuto talento internazionale –  figlio del celebre regista e attore americano – ha già sei incisioni a suo nome, e innumerevoli festival internazionali ai quali ha partecipato. Kyle è noto inoltre per il suo lavoro di compositore di colonne sonore per il cinema, spesso in collaborazione con il padre Clint come per il film attualmente in uscita ” Jersey Boys”.

Kyle Eastwood Duc des Lombards by Yann Charles

Kyle Eastwood Duc des Lombards by Yann Charles

È attesa il 20 luglio sempre in piazza Verdi la grande voce d’Africa di Dobet Gnahorè, in arrivo a Trieste direttamente da Umbria Jazz. Cantante, danzatrice e percussionista ivoriana, nel 2006 ha ricevuto una nomination ai BCC Award come “Miglior Rivelazione”. A Trieste propone il repertorio (originale in lingua inglese, francese e in diversi idiomi africani) con il quale ha incantato tutti i continenti (USA, Canada, Africa, India) negli ultimi anni.
Ancora una voce femminile, attualmente considerata la regina delle cantanti brasiliane, è Leny Andrade, il 22 luglio a Trieste con il suo eccellente trio – Fernando Merlino (piano); Jamil Joanes (bass); Erivelton Silva (drums). Una sintesi inimitabile tra l’anima del Brasile e il jazz più sofisticato e viscerale fanno di quest’artista un unicum straordinario, tanto da definirla La “Ella Fitzgerald del Brasile”. Il concerto è organizzato in collaborazione con il Bohemia Jazz Festival, storico partner della manifestazione triestina. Il 28 luglio, ancora in piazza Verdi, è ospite di TriesteLovesJazz uno dei chitarristi più influenti della storia musicale  contemporanea: John Scofield con il suo Überjam trio – Avi Bortnick, rhythm guitar & samplers; Andy Hess, bass; Terence Higgins, drums. Tra “post bop e soul jazz” l’inimitabile groove del grande genio americano è paragonato a quello di Pat Metheny e Bill Frisell con i quali compone il novero storico dei “big three” delle sei corde. Funk, afrobeat, reggae, house e R’n’B sono alcuni tra i ritmi ispiratori della multiforme Überjam Band con la quale Scofield si esibisce a Trieste.  Un nuovo percorso scandisce alcune tappe del festival e guarda a un excursus storico in musica: tre le “stazioni” che richiamano altrettanti avvenimenti cruciali della storia del territorio triestino e regionale.
Il Bearzatti Comisso duo “M’illumino di senso” Trieste 14 (composto da due eccezionali artisti dall’inconfondibile impatto romanticamente vulcanico, Francesco Breazatti al sax e clarinetto e Angelo Comisso al pianoforte), in scena in piazza Verdi il 19 luglio, si ispira all’anniversario della Grande Guerra. Una suite in più quadri, il cui titolo si rifà alla celebre poesia di Ungaretti, che richiama la tormentata vita di un soldato al fronte, fra strazio e speranza. “Disorder at the Border” è il nome del progetto proposto da Daniele Dagaro (sax), Giovanni Maier (contrabbasso) e Zlatko Caučič (percussioni e batteria) il 25 luglio in piazza Hortis: tre veri maestri della musica improvvisata propongono un omaggio a Ornette Coleman nel

Dobet Gnahoré

Dobet Gnahoré

quarantesimo anniversario del suo concerto all’Ospedale Psichiatrico di Trieste, a memoria di un fondamentale passaggio verso una nuova stagione culturale e sociale del nostro territorio. “Trieste ’54” è il titolo del concerto che – il 16 agosto, a chiusura del festival, in piazza Verdi – ricorda il passaggio di Trieste dagli Alleati all’Italia. Riccardo Maranzana, Leo Zanner Swing Project, la Shipyard Big Band (con la partecipazione di Arianna e Toc Toc – scuole di ballo) sono al centro della lunga serata dedicata al passaggio tra il clima culturale americano che gli alleati avevano lasciato in città fra cinema, jazz e live band.  Un gradito ritorno è quello del “festival dentro il festival” di Made in Trieste, consolidata breve rassegna dedicata alla musica d’autore in città: il 26 luglio in piazza Verdi si celebra il decimo anniversario della Maxmaber Orkestar, la trascinante balkan-kezmer band che ha portato ovunque il dialetto triestino; la Jimmy Joe Band di Gianluigi Destradi presenta il nuovo lavoro discografico in studio, “Frame” (31 luglio, piazza Verdi) e a seguire il progetto “The Academy”, una giovane band Indie rock da poco vincitrice delle selezioni regionali di Arezzo Wave.  Immancabili le collaborazioni ad ampio raggio, attraverso le quali TriesteLovesJazz intesse dalla sua nascita importanti reti di stima e condivisione reciproca: dal Conservatorio Tartini di Trieste (14 luglio, piazza Verdi, The Big Tartini Band, diretta da Klaus Gesing), al sodalizio con Udin&Jazz, con cui TriesteLovesJazz condivide “Inner Roads” di Enzo Favata (16 luglio in piazza Verdi), fino al consolidato scambio con la città di Graz:  il festival triestino dedica (sempre il 16 luglio) la serata ad alcuni progetti che giovani musicisti austriaci hanno sviluppato nel capoluogo giuliano – Tribal dialect e The Berndt Luef Quartet. E ancora il 24 luglio a Trieste arriva in piazza Verdi l’Orchestra Jazz del Veneto (capitanata dal grande Maurizio Camardi), a Trieste con il patrocinio e il contributo della Regione Veneto. Il 29 luglio è di scena il Marco Castelli Quintet (Piazza Verdi) con “Porti di mare”, un immaginifico progetto che ricalca, tra jazz e musica popolare, le atmosfere di Zanzibar, Tunisi, Dakar, luoghi dove lo stesso Castelli ha suonato e ai quali si è ispirato per le sue composizioni (che andranno a comporre un cd in uscita il prossimo autunno) E infine non mancano i tradizionali appuntamenti con il Premio Franco Russo, assegnato quest’anno alla bravissima cantante Alba Nacinovich e al suo “Correspondances” (15 luglio, piazza Verdi), né l’emozionante concerto all’alba sul Molo Audace, affidato per il 10 agosto al pianista Bruno Cesselli; e ancora il TriesteLovesJazz Quintet dove nomi del calibro di Cesselli, Turchet, Zaninotto, Davanzo e Centis si ritrovano nel nome del festival.  Molti anche i progetti di respiro internazionale come Buena Banda (14 luglio), che si dedica al repertorio delle brass band di New Orleans; il quartetto del giovane e talentuoso vibrafonista sloveno Vid Jammik (15 luglio), il progetto tutto mediterraneo del Black Market (18 luglio) e l’intervento del grande chitarrista americano Russ Spiegel, poliedrico e intelligente personaggio della scena musicale statunitense ed europea. Non mancano, come sempre, le contaminazioni sonore all’insegna della qualità che quest’anno propongono, tra gli altri: Veronica & the Red Wine Serenades (il 18 luglio) con un vivace mix di ragtime, folk, early jazz e spiritual; il trio Bisiak, Giangaspero, Zullian (19 luglio) che coniuga le morbide sonorità del Sud dell’America con i raffinati arrangiamenti in stile europeo; l’omaggio a Duke Ellington del bassista Riccardo Fioravanti feat. Daniele Raimondi (21 luglio) e l’incredibile progetto Loosebites (tra Radiohaed, Miles Davis e drun’n’bass, recita la loro presentazione!) con Giovanni Falzone, ospite alla tromba (sempre il 21). Infine, il 27 luglio, è la volta del Trio Caterina e “Il gioco dell’oca barocca” che reinventa dei temi italiani in versione klezmer o improvvisata in stile popolare.  Il 23 luglio un “assaggio” delle eccellenze del territorio viene rappresentato dal viaggio in musica dell’Oltremare Jazz Quartet (tutte composizioni originali e ricercate) e dall’electronic fusion del Virutrio, mentre si conferma tra i più interessanti talenti in espansione il giovane chitarrista Emanuele Grafitti, che con il suo “Zen Garden” regala al pubblico un delizioso progetto semi acustico. Quasi in chiusura di Festival tocca alla Trieste Early Jazz Orchestra esibirsi (11 agosto) dopo il grande successo dello scorso anno, con le nostalgiche atmosfere dei primi anni del jazz.

 

About Enrico Liotti

Giornalista Pubblicista dal 1978, pensionato di banca, impegnato nel sociale e nel giornalismo, collabora con riviste Piemontesi e Liguri da decenni.

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