Trieste 22.ottobre.2014 – Oggi,alle ore 16,all’interno del Museo civico di Arte Orientale,il primo cittadino Roberto Cosolini ha illustrato ai non pochi presenti in sala,il calendario ricco di celebrazioni del sessantesimo anniversario del ritorno della città Giuliana all’Italia,avvenuta il 26 Ottobre 1954 dopo nove anni di amministrazione militare Anglo-Americana.Le iniziative andranno avanti da sabato 25 ottobre a mercoledì 5 novembre,inglobando così i cerimoniali in onore di San Giusto,patrono della città.Il culmine delle celebrazioni avverrà il giorno domenica 26 ottobre,data dell’anniversario del passaggio di consegne fra i Militari Alleati e le Autorità Italiane,in cui ci sarà l’arrivo della staffetta commemorativa Roma-Trieste,organizzata nel 2004,a ricordo del cinquantesimo anniversario,in collaborazione con l’A.S.D. Trieste atletica,il quale rappresentante era presente oggi alla conferenza.A seguire ci sarà l’alzabandiera solenne alla presenza del picchetto interforze,ci saranno inoltre concerti di Musica Americana dell’epoca,promossa dall’associazione Italo-Americana,e varie mostre commemorative.Tutto questo,ha voluto ribadire piu’ volte il Sindaco è stato organizzato al fine di commemorare quei giorni simbolo per la città di Trieste,per l’Italia Intera e sollievo per molti cittadini,i quali dopo anni dalla fine della Seconda Guerra Mondiale e dalla breve occupazione del suolo cittadino da parte dell’Armata Popolare Jugoslava,non vedevano a Trieste una vera e propria pace.Durante l’incontro odierno,infatti è stato ricordato dai meno giovani,quel giorno di pioggia e vento in cui le forze dell’ordine e armate raggiunsero finalmente Trieste,appunto tornata Italiana in base al Memorandum di Londra del 1954 e poi ratificato a Osimo nel 1975 in un vero e proprio trattato.Si può dire che in quel giorno di sessant’anni fà terminò una lunga battaglia che lacerò il Capoluogo Giuliano,dalla fine della Grande Guerra nel 1918.Infatti l’imporsi a turno dei vari nazionalismi e dei vari estremismi politici esasperò non poco la cittadinanza gettandola in un aspirale di odio e risentimenti personali,fino ad allora estranei a un Centro che per secoli era stato uno dei maggiori porti d’Europa e metropoli multiculturale.L’auspicio pubblico,è che non si strumentalizzi,in generale, questo anniversario storicamente molto importante,guardando al futuro,nella speranza che la nostra città possa finalmente ritornare a essere la Porta dei Balcani.
Andrea F.