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Quattro le serate in programma, sempre diverse: dal 25 al 28 gen.primo appuntamento 25 gen. alla Sala Bartoli

Quattro le serate in programma, sempre diverse: dal 25 al 28 gen.primo appuntamento 25 gen. alla Sala Bartoli

Mercoledì 25 gennaio andrà in scena alla Sala Bartoli la prima delle quattro serate che il Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia propone per celebrare il Giorno della Memoria: vi si succederanno momenti musicali, letture di alcuni brani incentrati su temi e riflessioni attinenti alla Shoa e la trasmissione di alcuni spezzoni di film anch’essi declinati su questi temi.La particolarità è che i protagonisti sono tutti ragazzi, studenti dei licei Carducci/Dante, Galilei, Oberdan, Petrarca che daranno voce alle letture ed eseguiranno anche le parti musicali delle serate, che si succederanno sempre diverse in modo che sia un arricchimento comunque per il pubblico, sia vederne una sola che seguire l’intero ciclo.Il progetto La memoria e la scelta, curato dalla giornalista Paola Pini in collaborazione per la parte cinematografica con Daniele Terzoli e Gianluca Guerra, e realizzato dal Teatro Stabile stesso – in collaborazione con la Cappella Underground e il Servizio Pubblico di Mediateca nasce dunque nella prospettiva di fare del Giorno della Memoria non soltanto il momento in cui onorare e commemorare – com’è giusto e doveroso – le vittime dell’Olocausto ed i gesti di chi ha tentato di salvarle, ma rendere questo Giorno anche l’occasione per “seminare” spunti di conoscenza e di senso critico nelle coscienze di tutti, soprattutto dei giovani.Quindi lettori sempre diversi nelle quattro serate ed anche musicisti – che creeranno gli intermezzi in acustico, in diverse formazioni – che varieranno ogni sera: una chiave, fresca e ricca di energia, che rappresenta secondo i curatori un’opportunità in più per coinvolgere pubblico di tutte le fasce d’età e per fare del Giorno della Memoria – paradigma contemporaneo di tutte le memorie umane – un momento di confronto, ricco di induzioni e di senso, capace di farci sperare che – come indica la legge con cui è stata istituita questa ricorrenza a livello nazionale e internazionale – si conservi«(…)la memoria di un tragico ed oscuro periodo della storia nel nostro Paese e in Europa, e affinché simili eventi non possano mai più accadere».E ciò appare oggi importantissimo, alla luce dei problemi della nostra contemporaneità: «Quella attuale non è soltanto una mondiale crisi economica; è anche una mondiale crisi etica e si esprime non soltanto nei complessi avvenimenti di portata epocale, ma anche nella nostra semplice quotidianità» commenta infatti la curatrice del progetto, Paola Pini. «Nel corso degli eventi che stanno al centro del Giorno della Memoria – continua – ci sono state persone che hanno scelto di opporsi a quel che stava avvenendo. Alcuni furono capaci di cogliere, inascoltati, i pericoli fin dai primi anni Trenta del Ventesimo Secolo, a volte anche prima del 1933, anno della presa del potere da parte di Hitler. La maggior parte invece sottovalutò il pericolo. Nella catastrofe che, partita dalla Germania nazista, giunse a colpire l’intera Umanità ci furono numerosi esempi di ribellione; tra questi, la rivolta del Ghetto di Varsavia nell’aprile-maggio 1943, che precedette di un anno abbondante quella che coinvolse l’intera capitale della Polonia. Allora, alcune persone, la maggior parte molto giovani (quasi tutti poco più che ventenni), decisero di reagire, convinti che fosse sbagliato subire passivamente l’ingiustizia, la violenza, l’assassinio.Alcuni di loro sopravvissero e seppero raccontare quel che avvenne. Ancor oggi sembra quasi impossibile che pochissimi, male armati, con aiuti esterni risibili, siano stati capaci di tener testa al potente esercito del Terzo Reich. Cosa ci hanno insegnato con la loro azione? Hanno saputo mostrarci una via, dettata dalla capacità di scegliere da che parte stare».Alcuni di loro sopravvissero e seppero raccontare quel che avvenne. Ancor oggi sembra quasi impossibile che pochissimi, male armati, con aiuti esterni risibili, siano stati capaci di tener testa al potente esercito del Terzo Reich. Cosa ci hanno insegnato con la loro azione? Hanno saputo mostrarci una via, dettata dalla capacità di scegliere da che parte stare».Ci guideranno in questo significativo percorso le parole di autori quali Wlodek Goldkorn, Rosanna Turcinovich Giuricin, Marek Edelman: testimonianze toccanti e vivissime, brani profondamente coinvolgenti. E ci accompagneranno in questo viaggio immagini di film che fanno parte del nostro immaginario e il respiro di musiche emozionanti che andranno dall’immancabile Beautiful that way di Piovani all’Allelujah di Leonard Cohen, da Youcali di Kurt Weill alla Trio sonata in re maggiore di Quantz…

La memoria e la scelta va in scena da mercoledì 25 a sabato 28 gennaio alle ore 21 alla Sala Bartoli del Politeama Rossetti: le serate saranno aperte a tutti gli interessati, che potranno provvedere ad acquistare i biglietti fin da sabato 21 gennaio, al prezzo di 3 euro, presso tutti i consueti punti vendita del Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia.

Per ulteriori informazioni è possibile consultare il sito del Teatro www.ilrossetti.it oppure chiamare il tel 040-3593511. 

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