12 aprile 2012- Secondo un nuovo rapporto dell’UNICEF, più di 8 milioni di persone in tutto il Corno d’Africa necessitano urgentemente di assistenza. Quasi un terzo della popolazione della Somalia – circa 2,51 milioni di persone – vive ancora una grave crisi umanitaria, compresi più di 323.000 bambini affetti da malnutrizione acuta. Sono circa 463.000 i rifugiati somali nei campi profughi di Dadaab (nel nord est del Kenya), 142.000 le persone nel campo di Dollo Ado (in Etiopia), 22.000 nel campo di Ali Addeh (a Gibuti); sono 1.350.000 i somali sfollati all’interno del proprio paese che necessitano di aiuti.
Secondo l’UNICEF, la massiccia risposta umanitaria nel Corno d’Africa nel 2011 ha invertito la diffusione della carestia e salvato decine di migliaia di bambini, ma le prospettive sono sempre più preoccupanti e minacciano i risultati finora ottenuti. “Nonostante i significativi progressi nelle prospettive di sicurezza alimentare nel Corno d’Africa, la crisi per la sopravvivenza dei bambini è lontana dal concludersi. Milioni di bambini necessitano di assistenza nei prossimi mesi” ha dichiarato Elhadj As Sy, Direttore Regionale dell’UNICEF per l’Africa orientale e meridionale e Coordinatore per l’emergenza, in occasione del lancio del rapporto “Risposta all’emergenza nel Corno d’Africa”, che descrive la risposta umanitaria dell’UNICEF a sei mesi dalla dichiarazione dello stato di carestia in alcune aree della Somalia nel luglio 2011.
Secondo le ultime proiezioni, i mesi delle piogge, da marzo a maggio, avranno precipitazioni inferiori alla media in molte parti della regione. Il conflitto in corso in Somalia, gli attacchi terroristici e la violenza etnica in alcune parti del Kenya, nonché le minacce contro gli operatori umanitari stanno limitando l’accesso agli aiuti per i rifugiati e le comunità colpite dalla crisi.
Risultati raggiunti nel 2011- Il rapporto descrive i risultati della massiccia risposta umanitaria dell’UNICEF nella seconda metà del 2011, che comprendono:
* oltre 60.000 tonnellate di aiuti salva-vita distribuiti nei paesi del Corno d’Africa per via aerea, rotte marittime e terrestri;
* il trattamento di quasi 350.000 bambini gravemente malnutriti;
* la vaccinazione di 7,9 milioni di bambini contro il morbillo;
* la fornitura di acqua potabile a 3,2 milioni di persone;
* la possibilità per più di 200.000 bambini di potere frequentare spazi a misura di bambino o ambienti sicuri.
Nel 2011, l’UNICEF ha ricevuto più di 405 milioni di dollari per fare fronte all’emergenza umanitaria nel Corno d’Africa, raggiungendo il 96% della spesa totale necessaria. Quest’anno, l’UNICEF ha bisogno di ulteriori 413,8 milioni di dollari per continuare le sue operazioni di soccorso e aiuto nel Corno d’Africa.
“Nei prossimi messi bisognerà continuare a sostenere gli aiuti per garantire che le necessità dei bambini vulnerabili siano soddisfatte, così da evitare un’altra catastrofe” – ha detto Elhadj As Sy – “Se non verrà mantenuto alto il livello di attenzione, la carestia può tornare. Insieme possiamo fare una grande differenza per milioni di bambini nel Corno d’Africa”.