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RELAZIONE ANNUALE BANCA D’ITALIA: IL FVG SEMPRE PIU’ MALATO…IN ECONOMIA

Con l’assemblea tenutasi  nel  AULA MAGNA del DIPARTIMENTO SCIENZE GIURIDICHE dell’ UNIVERSITA  di TRIESTE  si è rilevato il cattivo stato di salute dell’economia friulana.Alla presenza del Direttore della Sede di Trieste della Banca d’Italia dottor. Pietro Sambati, dopo l’indirizzo di saluto del Direttore del Dipartimento di Scienze Giuridiche, del Linguaggio, dell’Interpretazione e della Traduzione prof. Paolo Pittaro, si è passati alle valutazioni  dell’Ufficio Analisi e ricerca economica territoriale della Sede di Trieste della Banca d’Italia Purtroppo nel 2012 si è accentuata la riduzione della domanda rivolta al sistema produttivo del Friuli Venezia Giulia, con un calo della domanda di quasi il 7%.  Il calo ha interessato sia la componente estera sia quella interna, rimasta ampiamente al di sotto rispetto al livello antecedente la crisi. La dinamica delle esportazioni nazionali ha segnato nel 2012 per il Friuli Venezia Giulia il contributo negativo più accentuato in  controtendenza con il Nord Est e la media italiana.

Il direttore della Banca d’Italia di Trieste Dr. Pietro Sambati

Molto ridotti anche i  livelli di attività produttiva nell’immobiliare  in   presenza di una contrazione degli scambi e di conseguenza                  nell’edilizia hanno continuato a ridursi i nuovi cantieri  diminuiti in     un anno di quasi un terzo. Sia il commercio che il turismo  hanno risentito del calo del reddito disponibile delle famiglie e la conseguente incertezza diffusa hanno penalizzato i consumi. Unica nota positiva seppur con un lento ritmo di assestamento è invece proseguita la crescita del traffico delle merci transitate per il sistema portuale regionale. Nonostante il massiccio ricorso agli ammortizzatori sociali la difficile congiuntura si è riflessa in un marcato peggioramento dei principali indicatori del mercato del lavoro regionale . Anche nel 2012 si è ridotto il numero degli occupati e chi ne paga le conseguenze maggiori è la popolazione di fascia d’età più giovane dove  la diminuzione dei flussi di assunzioni è stata più marcata. E’ tra  i giovani che il calo dell’occupazione ha visto il tasso di disoccupazione salire dal 5,2 al 6,8%. Nel 2012 il numero degli occupati si è ridotto, raggiungendo il valore più basso da inizio crisi. Anche i prestiti bancari a imprese e famiglie residenti in Friuli Venezia Giulia  nel 2012 sono calati dell’1,6%.  Lo scotto della crisi dell’occupazione è risultato più intenso per le imprese (-2,3%), in particolare quelle di piccole dimensioni. L’amara realtà scaturita dal puntuale esame dell’ufficio statistico della Banca d’Italia, comunque segnala piccoli segnali di ripresa nell’ultimo trimestre del 2012 dove il credito al consumo ha cominciato ad aumentare grazie anche alla qualità del credito delle famiglie consumatrici nonostante il lieve aumento dell’incidenza di partite anomale, e sempre alla fine del 2012 i depositi bancari detenuti alle famiglie consumatrici hanno continuato a crescere sospinti dall’incremento delle componenti più remunerative arrestando anche il calo dei conto correnti avviatosi a metà 2011.

 Carlo  Liotti 

About Carlo Liotti

Giornalista Pubblicista iscritto all'Albo dei giornalisti da Aprile 2013. Dottore in Scienze e Tecnologie Alimentari. Appassionato di fotografia e di viaggi, capo redattore de ildiscorso.it, reporter/collaboratore per altri canali di comunicazione.

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