Circolava insistentemente da diverse settimane, ma mancava l’ufficialità giunta ieri in occasione della presentazione ufficiale della venticinquesima edizione del Ravenna Festival, una delle più affermate e prestigiose manifestazioni artistiche europee.
Sarà il Coro del Friuli Venezia Giulia, scelto direttamente dal Maestro Riccardo Muti, uno dei grandi protagonisti del solenne concerto che si inscrive nelle Commemorazioni nazionali della Prima Guerra Mondiale (inserito anche nel cartellone di Mittelfest) in programma domenica 6 luglio, ore 21:00, al Sacrario di Redipuglia (GO).
È lì che, dopo il consueto appuntamento del Ravenna Festival al Pala de André riservato al pubblico ravennate, giungeranno quest’anno le Vie dell’Amicizia: Requiem per le vittime di tutte le guerre.
Riccardo Muti, sul podio dell’Orchestra Cherubini assieme all’European Spirit of Youth Orchestra ed al Coro del Friuli Venezia Giulia, (solisti il soprano Tatiana Serjan, il mezzosoprano Daniela Barcellona, il tenore Saimir Pirgu ed il basso Riccardo Zanellato), compagini a cui si affiancheranno molti altri strumentisti e coristi provenienti dai principali paesi che presero parte alla guerra, dirigerà la Messa da Requiem di Giuseppe Verdi.
C’è da ritenere che nessun altro “testo” musicale possa essere più adatto nel rendere in modo lancinante il dramma, realistico e crudele, della morte. Come scrisse Massimo Mila “nella Messa da Requiem, e particolarmente nel Dies irae, è tutto il genere umano che si comporta come i personaggi verdiani, e stramazza fulminato, come selvaggina abbattuta di colpo dall’improvvisa palla di fucile, passando di punto in bianco dal calore di una vita intensissima al gelo della morte”. E la visione verdiana si sovrappone insospettabilmente a quella di Guido Ceronetti, che nel suo Viaggio in Italia così descrive l’immane sacrario: “La scalinata di Redipuglia è una visione da mescalina. Milleduecento gradini che paiono molti di più, un milione, o seicentomila come il computo dei morti, e tutti parlanti, e tutti che gridano una sola parola che risuona come il tuono lontano di una preparazione di artiglieria: Presente. Si è cercato di placarli col culto, il marmo, una liturgia speciale, perché di quei morti, sicuramente, era temuta l’ira”. E così Verdi, come presago dell’imminente ecatombe, dà voce, e potentissima, a quell’ira di milioni di giovani vite spezzate.
Un altro grande successo per il Coro del Friuli Venezia Giulia del Maestro Cristiano Dell’Oste che si conferma come una delle più importanti realtà musicali del panorama nazionale e internazionale. Nato nel 2001, il Coro del FVG che può annoverare oltre 200 concerti si caratterizza per la gestione modulare del suo organico, composto da molti giovani provenienti da tutta la Regione, che gli consente di passare dal piccolo gruppo ristretto fino ad arrivare al grande coro sinfonico. Con all’attivo decine di produzioni, prime assolute e concerti tenuti in tutta Italia ed Europa, il Coro del FVG viene costantemente inserito nei cartelloni dei più prestigiosi teatri e festival (Musikverein di Klagenfurt, Stadttheater di Klagenfurt, Wien Musikwoche, Festival Dino Ciani, Talos Festival di Ruvo di Puglia, etc.) e collabora con rinomati interpreti della musica antica, classica, jazz e pop e numerose orchestre europee: la Capella Savaria in Ungheria, i Solamente Naturali di Bratislava, l’Orchestra della Radio Televisione Serba di Belgrado, l’Orchestra della Radio Televisione di Ljubljana, l’Ensemble l’Aura Soave di Cremona, la Junge Philarmonie Wien, ovviamente la FVG Mitteleuropa Orchestra e molte altre.
Nel 2002 in diretta Eurovisione dal Monte Lussari, collegato via satellite con l’Orchestra Sinfonica di Pecs che suonava in Sala Nervi alla presenza di Papa Giovanni Paolo II ha eseguito la alto Rhapsody di Brahms. Nel maggio del 2011 il Coro del FVG ha accolto il Santo Padre Benedetto XVI ad Aquileia. Uno dei progetti più ambiziosi del coro è quello di eseguire, nel corso degli anni, tutte le oltre 200 Cantate Sacre di J.S. Bach e grande risalto ha avuto nella Pasqua del 2012 l’esecuzione a Udine, per il Triduo Musicale, della Passione secondo Giovanni, della Passione secondo Matteo e della Messa in si minore, sotto la direzione di Filippo Maria Bressan, Andrea Marcon e Paolo Paroni.