Una nuova occasione di scrivere una pagina di arte e spettacolo con un ricco calendario di eventi che alzano ancora di una tacca la crescita culturale e di maturità della Corte di Osoppo che sempre di più diventa un fiore all’occhiello per la cultura diffusa sul territorio.
Lo sforzo e la ricerca di Luca Ferri e di tutti ragazzi che ormai ruotano attorno ad un progetto che è divenuto una bella realtà continua la sua crescita grazie alle due rassegne proposte per questa stagione con i “Grandi Ospiti” e “Tesori del territorio” posssibili con i contributi rispettivi di Regione e Fondazione F.V.G. che hanno creduto nel sogno di temerari artisti e hanno permesso la sua realizzazione. Venerdì sera al buio di una stanza, con malinconiche melodie nordiche, ed i silenzi fra il dire ed il non dire …si è aperto il sipario sulla nuova stagione con un lavoro frutto delle ricerche e della passione di Luca Ferri nell’esaminare il rapporto padre-figlio e figlio-padre in tutte le sue sfaccettature di odio e amore di solitudini ed affetti che coinvolgono un rapporto così unico e sempre così uguale tra due generazioni. I
personaggi raccontano il tempo che passa e l’evoluzione dei rapporti con il loro attendere lo spazio che trascorre tra la vita e la morte. Con la morte che spezza legami fisici ma ne crea altri più spirituali e più intimi tra gli esseri viventi. Sul palco si intuiscono situazioni di assurda quotidianetà che attraversano epoche e spazi. Le frasi sottintese, gli sguardi rubati ed i pensieri che si sviluppano sulla scena sottolineano la precarietà della vita e dei suoi eterni dubbi che si sviluppano tra il sogno, che nasce dalla necessità di dormire ed il senso di vuoto o di trasporto che segna la morte con i suoi distacchi e i suoi legami intimi che cambiano con lo spezzare la presenza fisica tra le persone. Un lavoro trascendente ed intimo di porta lo spettatore a vedere un prorpio spettacolo e proiettarlo nella vita reale attraverso lo sviluppo delle situazioni e dei pensieri che Fabio Bonora, Luca Marchioro, Alberto Fornasati e Luca Ferri proiettano il pubblico nell’ora e venti minuti di recinazione che esplode in un catartico liberatorio applauso entusiasta e prolungato che sottolinea l’affetto e la condivisione con gli attori sul palco. Meglio non poteva iniziare la stagione con un lavoro che può a nostro parere essere rappresentanto in tutti i palchi della regione ed emigrare anche in teatri più esigenti grazie alla professionalità dimostrata e coadiuvata anche dalle scene di Fabio Bonora, i costumi di Emmanuela Cossar e la regia di Luca Ferri con l’assistenza di Tiziana Guidetti e Massimiliano Kodric.
La stagione parte con una dedica particolare a PierLuigi Cappello recentemente scomparso e ricordato con una poesia che scorre sullo sfondo alla fine dello spettacolo.
ENRICO LIOTTI
FOTO di Luca A. d’Agostino
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