Dopo “Fuga Pasolini_ballo 1922”, il coreografo Virgilio Sieni torna a Udine per Teatro Contatto 34 con “Dolce vita – Archeologia della passione”, opera composta da un ciclo di cinque quadri (Annuncio, Crocifissione, Deposizione, Sepoltura, Resurrezione) appartenenti ad un unico affresco, la Passione di Cristo. Un tema tradizionale, radicatissimo nella nostra cultura, che viene attualizzato da Sieni il quale porta in scena la sofferenza propria della vita di ogni uomo, con tutta la sua fragilità: la mise en scene mostra performers che entrano ed escono dai quadri introdotti da cinque cartelli rappresentando fasi parallele della vita vera e della vita di Cristo.
Sieni e “Dolce vita”: la poesia del movimento
Un’umanitá stanca, sfigurata, rappresentata dalla maschera segnata e sofferente dipinta sul volto dei ballerini. L’Annuncio è rappresentato dall’angelo che perde le piume sul palco testimonianza di fragilità; la Crocifissione è caratterizzata da cappelli a cono puntati verso il cielo che sembrano aculei conficcati nella testa, nelle braccia, nelle gambe del “Cristo”. Per la Deposizione Sieni ha scelto di usare pezzetti di legno, resti del lavoro di un falegname, pezzi apparentemente inutili che invece fungono da sostegno a corpi appoggiati, abbandonati, inermi. Sepoltura è il luogo, un punto fermo in cui tutto ha fine e in cui tutto inizia nuovamente, rappresentato semplicemente da un lunghissimo tappeto bianco su cui i corpi sono vicini gli uni agli altri. Infine la Resurrezione, significata dal volto trasfigurato dei performers che proprio vicino al pubblico scuotono la testa quasi per cancellarne la forma, i tratti. Un volto che diventa un canovaccio su cui poter scrivere una nuova storia. Risorgere, dunque.
I performers sul palco si muovono dapprima singolarmente poi in gruppo trovando nella collettività la ragione dell’esistere. Ogni singolo movimento del corpo, di ogni muscolo, di ogni nervo, è scandito lentamente per poter ritrovare, l’origine, il senso vero dell’esistenza. Colonna sonora composta e suonata dal vivo da Daniele Roccato.
Si tratti di persone comuni che hanno risposto alla chiamata del coreografo come nel caso di Fuga Pasolini, si tratti di una performance dove gli attori sono professionisti Sieni entra sempre nell’anima degli spettatori.
Maria Teresa Ruotolo