Ancora stasera grazie al circuito teatrale ERT-FVG a PONTEBBA è possibile apprezzare la satira dissacrante di quattro amiche che cercano di raccontare lo stato delle donne italiane di oggi. Ieri sera nel Teatro Sociale di Gemona del Friuli accolti sempre con grande ospitalità dal direttore Fabio Cumini. La compagnia Due Ponti ha presentato lo spettacolo Stasera non Escort con Margherita Antonelli, Alessandra Faiela, Rita Pelusio e Claudia Penoni dirette dalla regia di Marco Rampoldi, canzoni originali di Rita Pelusio e la collaborazione di Luca Domenicali.
Margherita Antonelli, portavoce delle sue compagne di palco ci dice che Stasera non escort parte da un’idea di Rita Pelusio, che sviluppata insieme a Marianna Stefanucci aveva nell’intenzione iniziale quella di riparlare in chiave comica di Se non ora, quando?, in una sorta di sequel in cui si riflette, con un sorriso, sui grandi temi che riguardano noi donne. L’idea era quella di sfatare i miti e creare altre possibilità di rappresentare la vita delle donne con l’autoironia che è un’arma meravigliosa, con la leggerezza si dicono delle grandi verità come insegnava Charlie Chaplin.
Dicono che per le donne sia difficile fare squadra, è stato difficile mettere in piedi uno spettacolo tutte insieme?
Chiunque lavori in gruppo deve confrontarsi con gli altri. Bisogna imparare ad ascoltarsi, rispettando le opinioni. Realizzare uno spettacolo teatrale di sole donne era una sfida che abbiamo portato avanti con convinzione. È stata una bella esperienza, perché andiamo molto d’accordo.
Di Rita Peluso, da cui è nata l’idea possiamo dire che si tratta di un’attrice dal repertorio comico, cha ha partecipato agli spettacoli Markette (nell’autunno 2006) e Colorado Cafè (stagione 2007-2008) mentre in teatro ha portato un proprio spettacolo intitolato Suonata, in cui è stata diretta da Luca Domenicali. Di origini Salentine è nata a Milano – dopo gli studi in clwnweria e mimo presso la scuola di Jean Mening si è dedicata al cabaret.
Alessandra Faiella dopo la laurea in Lettere e Filosofia presso il DAMS di Bologna, si diploma alla scuola di mimo e teatro “Quelli di Grock”. Dopo aver recitato per molti anni a teatro, dove continua ancora a lavorare assiduamente, esordisce in televisione nel 1996 con Serena Dandini , ed in seguito partecipa alle edizioni 1998 e 1999 di Zelig, facciamo cabaret. La comica è spesso presente come opinionista nella stagione 2010-2011 al programmaLe invasioni barbariche, condotto da Daria Bignardi.
Di Claudia Penoni possiamo solo dire che è più famosa come Critpakak personaggio che affianca Petrektek (Leonardo Manera) in Zelig che la fanno conoscere al grande pubblico. Attrice e doppiatrice di grande talento ha sempre con i suoi personaggi ironizzato sulla figura della donna schiva e umile sempre a disposizione del uomo-padrone con grande nostalgia per i suoi desideri sopiti.
Stasera non escort è la storia di un gruppo di attrici comiche che “scende in campo” per commentare con una satira dissacrante lo stato delle donne italiane di oggi. Partendo dal presupposto che per una donna contemporanea l’unico lavoro sicuro e ben remunerato sembra essere quello della escort, le attrici posano il loro sguardo impietoso sulle disparità tra i sessi nella vita e nel lavoro, sulla sessualità, sull’immagine femminile offerta dai media. Quello di oggi è un mondo talmente assurdo e paradossale da fornire un’infinità di spunti comici, sebbene di fronte alla desolazione di certi scenari il riso si faccia a volte amaro. La forza di “Stasera non escort” sta nell’avere unito quattro attrici, diverse per storia personale ed esperienza sulle scene, ma accomunate dalla voglia di demistificare a colpi di risate i luoghi comuni sul mondo delle donne: tra cinici monologhi e canzoni irreverenti, sadici corsi di autostima e fiabe maliziose, incursioni di personaggi esilaranti e momenti di commozione, si ride di se stesse prima ancora che degli altri. Dissacrante, frivolo molto movimentato uno spettacolo di comicità ed allegria pura dal primo istante di apertura del sipario fino alla fine dopo oltre due ore e mezza di risate pulite senza volgarità e a volte amare nel far riflettere sulla condizione femminile all’inizio del terzo millenio.
Enrico Liotti