Come specificato in quarta di copertina Lungjie pò! è l’invito che solitamente i ballerini gridavano ai suonatori di orchestrine per far continuare la musica e poter continuare a ballare, prima di pagare un nuovo biglietto per il ballo successivo. E’ un lavoro dettagliato nelle fonti di oltre quarant’anni di studi e ricerche che Andrea del Favero, attuale direttore artistico di Folkest , ha raccolto e metodologicamente ha descritto in una carrellata di personaggi e strumenti della
musica folcloristica friulana. La sua ricerca parte dagli esordi di agglomerati musicali del medioevo fino a raccontare l’evoluzione dei gruppi e delle ricerche dei singoli su strumenti e metodi di suono arcaici e ormai nella memoria di pochi, che la globalizzazione ha quasi cancellato dalla cultura popolare. Un lavoro di ricerca, passione ed amore che Andrea, sviluppa con approfondimento e conoscenza indirizzato soprattutto agli “addetti ai lavori”. Un libro che sicuramente mancava nel panorama dei saggi musicali di questa terra di mezzo, tra Slovenia, Austria, e patriarcato di Aquileia che ha assopito il carattere e la storia di un etnia che si è andata perdendo con l’annessione del Friuli allo stato italico.Ma il pregio del volume è anche un linguaggio discorsivo ed accattivante che oltre ad essere indirizzato agli addetti si rivolge con facile comprensione anche ai non addettidi una storia antica e folcloristica che si rivolge agli amanti di una terra meravigliosa sotto tutti i suoi aspetti. Il sogno e la speranza dell’estensore di questo saggio è che “La continuità nella trasformazione è uno degli elementi caratterizzanti della tradizione orale che ancor oggi, nonostante o piuttosto grazie alla modernizzazione e alle nuove tecnologie sopravvive e si reincarna con nuove ambizioni il senso della musica di tradizione orale.”(pag.233 – Lungje,Pò)
Enrico Liotti
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