Con alle spalle quasi quarant’anni di carriera, il trio inossidabile composto da Fabiano Fantini, Claudio Moretti e Elvio Scruzzi è pronto nuovamente a calcare il palco: questa volta al Teatro Comunale di Cormons, alle 20.30, nelle serate del 5 e 6 luglio. La tournée estiva si chiuderà il 16 e 17 luglio, alle 20.15 all’Auditorium Comunale Lestizza (UD).
Lo spettacolo vede assieme, in una importante co-produzione, i quattro Teatri di Produzione e Ospitalità della Regione Friuli Venezia Giulia a.ArtistiAssociati Gorizia, CSS Teatro stabile di innovazione del FVG, La Contrada Teatro stabile di Trieste, Bonawentura/Teatro Miela Trieste dedicata al tema culturale annuale della “fine del Patriarcato di Aquileia”.
Per la prima volta assieme, anche in scena, i quattro interpreti si sono immaginati uno spettacolo che può essere paragonato a una di quelle allegorie medievali attraverso le quali i chierici vaganti o i predicatori di strada raccontavano temi profondi mescolando insieme sapori semplici, e forse per questo universali, comprensibili da tutti. Le conoscenze di un esperto filologo medioevale come Angelo Floramo e la sapienza comica popolare del trio friulano si fondono mirabilmente, fra sacro e profano, citazioni colte e trovate popolari, in perfetto stile “Incerto”.
Guarnerius racconta nel tempo di un viaggio la vita del grande umanista friulano Guarnerio d’Artegna, il fondatore della Biblioteca civica di San Daniele. A pochi giorni dalla sua morte , nel 1466, i Signori di San Daniele incaricano Firmino Fares (Fabiano Fantini), un erbolâr che commercia in cataplasmi ed unguenti, Tilio dai Sartorus (Elvio Scruzzi), un cjaliâr che fa le scarpe, e Brôs di Giovachin (Claudio Moretti), sedonâr ma non solo, di portare la triste notizia ad un grandissimo amico dell’umanista friulano, un tale Adelmo Selvaticus (Angelo Floramo), priore della Badia di San Gallo in Svizzera, fratello del più celebre Michele, ottimo amanuense guarneriano. Con un prosciutto al seguito, come omaggio prezioso…
Gli oggetti di scena sono realizzati dall’artista Luigina Tusini.