Prime assolute, novità drammaturgiche europee, debutti italiani, novità internazionali: dal 25 ottobre 2018 al 4 maggio 2019 torna ad animare la vita culturale e a qualificare l’offerta di spettacolo dal vivo udinese Teatro Contatto, la stagione di nuova scena contemporanea curata dal CSS Teatro stabile di innovazione del FVG.
Per questa nuova stagione, la numero 37, Teatro Contatto traccia un percorso di 23 proposte artistiche, con formazioni, compagnie e artisti italiani ed internazionali, per 44 serate di spettacolo dal vivo nel segno delle arti sceniche contemporanee, dal teatro, alla danza, alle performance, ai recital di parole e musica.
TEATRO CONTATTO 37 è una stagione espressione della Direzione artistica del CSS Teatro stabile di innovazione del FVG – Alberto Bevilacqua, Rita Maffei, Fabrizia Maggi e Luisa Schiratti – realizzata con il fondamentale sostegno di MiBAC– Ministero per i beni e le attività culturali, Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia, Comune di Udine, Fondazione Friuli.
Da molte edizioni, main sponsor della stagione è Amga Energia & Servizi, società del Gruppo Hera Comm. Dal 2013 sostiene Contatto anche la Banca di Udine, mentre sponsor tecnici sono, per gli arredi, Moroso, e per la comunicazioneGrafiche Filacorda.
Fra le collaborazioni, Associazione Premio Scenario, ERPAC, Cec – Centro Espressioni Cinematografiche, Libreria Friuli per il Contatto Bookshop, Algonatural.
Teatro Contatto 37 è inoltre il percorso di teatro contemporaneo caratterizzante di Tx2 Teatri Palamostre e S. Giorgio, il nuovo progetto per una stagione di teatro, musica, danza, incontri e laboratori a Udine, che si avvia da quest’anno e ideato in partenariato da CSS Teatro stabile di innovazione del FVG, Conservatorio statale di musica “Jacopo Tomadini” e Università degli Studi di Udine.
Il progetto Tx2 si contraddistingue per il suo focus sulle nuove generazioni e l’apertura di un dialogo fra generazioni e diversi pubblici e fruitori delle attività culturali e delle sale teatrali della nostra città.
Espressione di questa progettualità è la nuova campagna creata dagli art directordello studio TWO – Think Work Observe, Piero Di Biase e Alberto Moreu. TWOha sviluppato l’immagine grafica di un concept incentrato su percorsi di connessione fra luoghi, pensato per esprimere l’idea di condivisione di esperienze, la fruizione di visioni e ascolti artistici, lo scambio dei saperi, attraverso l’estetica dell’identità digitale, della grafica delle mappe.
Fra digitale e analogico, mondi reali e percorsi immaginari si muove anche il regista videomaker Uolli (alias di Thomas Marcuzzi) autore dei 4 video che scandiranno la nuova stagione. Nel suo concept i due teatri vengono completamente trasformati da elementi grafici intermittenti, geolocalizzatori, mappature e geometrie. La presenza quotidiana di questi elementi propri del mondo digitale ce li sta effettivamente restituendo in una forma più umana e analogica, con il risultato di farci vivere come sospesi tra reale e virtuale, più liberi nei riferimenti spazio-temporali, quasi divisi in due, come i personaggi che abitano i video.
La nuova stagione si inaugura fra ottobre e novembre con ben tre progetti produttivi e co-produttivi del CSS: apertura il 25 e 26 ottobre con la prima italiana (una co-produzione CSS con Centrale Fies di Dro, Teatro Stabile di Torino, São Luiz Teatro Municipal di Lisbona) de Il canto della caduta, la nuova creazione di Marta Cuscunà, immersione nel mito ladino dei Fanes ma con impiego di innovative tecnologie robotiche applicate a pupazzi e macchine teatrali.
L’8 novembre per un mese (per tre sere e 5 settimane di replica fino all’8 dicembre), è la volta del nuovo progetto di teatro partecipato a cura di Rita Maffei, L’Assemblea, con un gruppo di partecipanti questa volta interamente al femminile e trasversale per appartenenza generazionale, in una riflessione sull’eredità della rivoluzione culturale e politica del ’68 alla luce dei nostri giorni.
Il 16 e 17 novembre fa tappa a Udine la tournée di 1984 (co-produzione CSS con ERT Emilia Romagna Teatro Fondazione), con la regia del pluripremiato regista scozzese Matthew Lenton, con un cast di attori italiani interpreti del capolavoro fantasy di George Orwell, in una riflessione sulle forme di controllo che dominano il nostro presente.
Sempre per la produzione CSS, dal 7 al 23 febbraio, debutto in prima assoluta di Un intervento, prima messa in scena italiana dell’omonimo testo del drammaturgo britannico Mike Bartlett – un’accesa disputa etico-politica su pro e contro agli interventi bellici dell’Occidente – per la regia di Fabrizio Arcuri, con protagonisti Gabriele Benedetti e Rita Maffei.
Sostenuta dal CSS anche l’attività artistica di Giuliano Scarpinato, in scena a Contatto il 21 marzo con Se non sporca il mio pavimento, un nuovo lavoro sulle fragilità dell’adolescenza, in una elaborazione contemporanea del mito di Narciso, a partire da un recente fatto di cronaca nera.
Aida Talliente ha ricevuto il sostegno produttivo del CSS (in co-produzione con Teatro di Pergine) per la creazione di Il Vangelo delle beatitudini (23 febbraio), uno spettacolo animato dal bisogno di nutrire speranza, fatto di storie di uomini e donne che sanno andare avanti nonostante esperienze di vita dure come il carcere, l’assenza, il peso del silenzio, l’ingiustizia.
Il 29 e 30 marzo, la compagnia Leone d’argento alla Biennale, la
catalana Agrupación Señor Serrano presenta a Contatto Kingdom, un esplosivo microcosmo di azione dal vivo, proiezioni video, modellini in scala per un’irriverente riflessione sul consumismo, realizzato da una prestigiosa cordata di teatri internazionali, con il CSS fra i co-produttori.
Al progetto Dialoghi – Residenze per le arti performative a Villa Manin è legato invece Overload (19 gennaio), la riflessione della compagnia toscana Sotterraneo, sull’ecologia dell’attenzione nei nostri tempi di sovraccarico di informazioni derivanti dalla Rete.
A questi progetti produttivi che trovano a Contatto una loro destinazione per il pubblico dei Teatri Palamostre e S. Giorgio, si intrecciano gli altri percorsi, ospitalità e debutti, anche grazie al ritorno a Udine di alcuni importanti protagonisti e formazioni italiane e internazionali.
Fra questi, Davide Enia è nuovamente protagonista, il 12 gennaio, di un vibrante monologo civile, L’abisso, magistrale intreccio di narrazione, orazione, arte del cunto. Giuseppe Battiston sarà impegnato in un ruolo-sfida, quello che gli permetterà di dare vita sulla scena alla figura di Winston Churchill, in uno spettacolo che debutterà nei maggiori teatri italiani questa stagione e che vedremo a Udine il 25 e 26 gennaio.
Panorama (2 marzo) è invece un lavoro formidabile che la compagnia italiana Motus ha creato per la gloriosa compagnia La Mama dell’East Village newyorkese. Panorama è una caleidoscopica performance sul nomadismo e sul diritto umano all’essere in movimento, ai tempi di Trump.
Pippo Delbono ha voluto creare uno spettacolo fatto interamente di una cosa, di uno stato d’animo raro e prezioso: La gioia (14 marzo).
Con la sua compagnia e famiglia teatrale, Delbono incanterà Contatto mostrando la poesia che abita dentro a umane fragilità, in un’esplosione di danze, circo, fiori colorati, tango, parole e silenzi.
Peppe Dell’Acqua, per quarant’anni al fianco di Franco Basaglia nel suo lavoro di riforma che portò alla chiusura dei manicomi, prova a raccontare “la vera storia della liberazione dei matti” e l’epopea della legge 180. La malattia tra parentesi (30 novembre) vede in scena lo psichiatra assieme a Massimo Cirri, nota voce di Caterpillar su Radio Due. Teresa Ludovico riscrive un Anfitrione (9 marzo) che risale al plot comico del suo antefatto per farci ritrovare Anfitrione e la moglie Alcmena in una società brutale, vendicativa dei nostri giorni, trasformandoli in malavitosi affiliati alla mafia e alla camorra.
Oggi affermato regista, Mario Martone esordì a teatro 35 anni fa con uno spettacolo che ha cambiato la storia del teatro di ricerca in Italia: Tango glaciale, In forma di “reload”, rivedremo quanto quel capolavoro conservi immutato il potere evocativo del suo mondo visivo e sonoro, il fascino del trasformismo che muta spazi e storie.
Percorsi di ricerca coreografica contraddistinguono le serate del 15 dicembre, con un doppio spettacolo che impegna il danzatore, coreografo, visual artist Francesco Collavino in Catastrofe, un’occasione generativa che mette in relazione il concetto di perdita e quello di creazione. A seguire, nella stessa serata, Annamaria Ajmone e la cilena Marcela Santander Corvalán innestano in Mash una relazione fluida e dinamica che dialoga in forma giocosa con la memoria, citando performance anni ’60 e format televisivi.
La coreografa toscana Simona Bertozzi crea per 5 danzatori un elogio della diversità: Joie de vivre (16 febbraio) crea spazio e accoglie tutto quanto è imprevedibile e inatteso, a partire dal grande dinamismo che vige in natura e nel mondo animale, soprattutto negli ambienti dove l’uomo non è arrivato a mettere mano.
Il 25 aprile, nella Festa della Liberazione, lo spettacolo rivelazione di Marta Cusunà, E’ bello vivere liberi!, biografia della partigiana giuliana Ondina Peteani, racconto civile per attrice, 5 burattini e un pupazzo.
Per due serate, la voce di Nicoletta Oscuro, la musica di Matteo Sgobino e Hugo Samek sono protagoniste di emozionanti recital di parole e musica: il 24 febbraio Parole-femmina è un caleidoscopio di donne, brevi biografie di madri, figlie, nipoti, zie e sorelle, creato dalle pagine della messicana Ángeles Mastretta. Il 24 marzo Tiempo detenido mette in musica e canto “la vita dentro”, in 26 racconti scritti da detenuti delle carceri italiane, dal reportage di Antonella Bolelli Ferrera.
Giorgina Pi – regista, attivista, femminista – ha il merito di aver contribuito a far conoscere in Italia l’opera di Caryl Churchill, la massima drammaturga britannica vivente, assieme a Tom Stoppard.
A Contatto, il 6 aprile, vedremo il suo capolavoro, Settimo cielo, in una adattamento italiano dei due atti-saga di famiglia. In un’atmosfera queer e punk, seguiremo le vicende di una famiglia negli anni del colonialismo vittoriano di fine Ottocento in Africa e 100 anni dopo nella Londra della liberazione sessuale e del thatcherismo.
La chiusura della stagione – il 3 e 4 maggio – è affidata al regista portoghese e maestro dell’Ecole des Maitres, proprio questa estate: Tiago Rodrigues. By Heart è un racconto sull’importanza della memoria, che coinvolge il pubblico giocando sul confine fra teatro, finzione e realtà, per ricordarci la nostra finitezza, la lotta che ingaggiamo ogni giorno contro il tempo, l’oblio, l’idea di invecchiare.