“L’onda dell’incrociatore tratto dall’omonimo romanzo di Quarantotti Gambini va in scena alla Sala bartoli per la regia di Maurizio Zacchigna, prodotto dalla casa del Lavoratore Teatrale. Lo spettacolo è in scena da martedì 13 a venerdì 16 maggio e chiude il cartellone altripercorsi dello Stabile regionale ”.
Molto applaudito nella sua versione “open air” andata in scena nel luglio scorso sulla terrazza del Circolo della Società Triestina della Vela L’onda dell’incrociatore “approda” ora alla Sala Bartoli, in una versione ripensata con diverse suggestioni per la nuova cornice, produzione d’esordio della Casa del Lavoratore Teatrale. le repliche si susseguiranno dal 13 al 16 maggio, a conclusione del cartellone altripercorsi dello Stabile regionale. La Casa del Lavoratore Teatrale è un’associazione culturale coraggiosa e interessante, fondata alla fine del 2012 e composta da un gruppo di notevoli talenti della scena, già apprezzati in città. Affidandosi alla regia di Maurizio Zacchigna, che – assieme a Maria Grazia Plos – firma anche l’adattamento teatrale e figura fra gli interpreti, il gruppo ha scelto di partire con la propria attività da un autore affascinante e troppo poco celebrato, quel Pier Antonio Quarantotti Gambini che come pochi altri scrittori ha saputo trattare il tema dell’adolescenza e dei primi turbamenti sessuali, dell’impasto fra innocenza, vergogna, senso di colpa e sfacciato piacere… Inquietudini di cui è intessuto L’onda dell’incrociatore che – come ha dimostrato l’accoglienza ricevuta dall’anteprima estiva del progetto teatrale – trova sulla scena una propria ideale destinazione. Nato a Pisino nel 1910 e morto a Venezia nel 1965 Quarantotti Gambini fu giornalista, poeta, saggista e romanziere, capace di fondere lo sguardo incisivo sul proprio tempo a una profonda capacità di intuizione e scavo psicologico: L’onda dell’incrociatore, la sua opera forse più celebrata, ne è un limpido esempio. Racconta infatti la crescita emotiva e sessuale dei tre giovani protagonisti, sullo sfondo di unʼItalia fascista entusiasta delle recenti conquiste africane. Lʼambiente sportivo, romantico ma crudo dei canottieri triestini e della vela, in cui vivono i tre giovani protagonisti, è abitato da adulti che avvolgono i ragazzi in un clima di relazioni torbide e violente nel quale non potrà che maturare una tragedia finale passionale quanto inutile. La chiave per partire nel lavoro di messinscena è stata suggerita a Maurizio Zacchigna da una frase di un altro acuto scrittore triestino, Tullio Kezich: nella postfazione al romanzo, egli suggerisce infatti «Il libro si può considerare come una foto di gruppo scattata alla vigilia di una serie di catastrofi; ed è fatale chiedersi, arrivati alle pagine finali, che cosa accadrà dopo a protagonisti e comprimari». Lo spettacolo, dunque, è costruito dal regista come un percorso nella memoria, delle cui pieghe veniamo messi a parte. «La messa in scena inizia con l’arrivo sul pontone di un Ario ormai adulto – ci spiega infatti il regista – reduce da chissà quale esistenza trascorsa, sotto il peso di una colpa della quale non si è mai sbarazzato. Ario adulto nutre forse la speranza di poter trovare, rievocando gli eventi, una personale catarsi liberatoria, e così comincia a ricostruire la sua storia ad alta voce, come se si trovasse difronte ad un’estrema giuria. La scena si popola via via dei personaggi evocati in una chiave che passa dal naturalismo del feedback di alcune scene alla totale astrattezza di altre, quelle appunto dove Ario adulto fa saltare la separazione temporale che lo divide dai suoi fantasmi nella speranza di poter ricavare, da quel dialogo impossibile, delle ragioni che diano finalmente un senso alla tragedia involontaria di cui fu l’artefice».
L’onda dell’incrociatore è tratto dal romanzo di Pier Antonio Quarantotti Gambini, l’adattamento teatrale è di Maria Grazia Plos e Maurizio Zacchigna che firma anche la regia.
In scena applaudiremo Massimiliano Borghesi (Eneo), Elke Burul (mamma di Berto e Lidia)
Roberta Colacino (Ario giovane), Adriano Giraldi (Ario adulto), Maria Grazia Plos, (mamma di Ario), Paola Saitta (Lidia), Maurizio Zacchigna (papà di Berto e Lidia), Lorenzo Zuffi (Berto). La voce radiofonica registrata è di Guido Penne.
Le musiche sono a cura di Carlo Moser, le scenografie di Federico Cautero e Stefano Vidoz, l’allestimento tecnico è di CLT, il disegno luci di David Fischer ed i costumi di Cesi Vintage. Lo spettacolo è prodotto da Casa del Lavoratore Teatrale.
L’onda dell’incrociatore debutta alla Sala Bartoli martedì 13 maggio alle ore 21 e replica alla stessa ora fino a venerdì 16.
Biglietti ancora disponibili presso i punti vendita e i circuiti consueti dello Stabile regionale e sul sito del teatro www.ilrossetti.it.