La musica viva nell’anno della crisi
Anche la trentacinquesima edizione di Folkest è ormai in archivio cerchiamo di dare valutazioni più o meno a caldo, incontrando il direttore artistico Andrea del Favero.
E’ doveroso chiedere ad uno degli artefici della riuscitissima manifestazione un primo bilancio della maratona di spettacoli iniziata il 4 luglio e che per tutto il mese ha caratterizzato l’estate friulana, e non solo con sortite in Slovenia e dintorni. Soddisfatto del risultato Del Favero : “Il bilancio non può che essere positivo” tiene a precisare “dato il livello eccezionale del cast artistico e la risposta del pubblico che ovunque è risultata superiore alle attese.
Le tre serate finali di Folkest in Festa a Spilimbergo hanno visto l’FVG Mitteleuropa Orchestra diretta dal m° Valter Sivilotti impegnata a riscrivere gli arrangiamenti di grandi autori e interpreti qualiSimone Cristicchi, Allan Taylor e Antonella Ruggiero
: un incontro magico fra la sinfonia e la canzone di’autore che ha commosso e coinvolto un pubblico numeroso e attento”. Non sono mancati altri eventi che il direttore artistico non evita di chiamare memorabili , sentiamo dalle sue parole “ Ma anche nella precedente fase di decentramento non sono mancati eventi memorabili come il concerto degli Inti Illimani a Tolmezzo;
le tre serate di Udine in piazza Matteotti con il meglio del folk di ieri e di oggi; la grande esibizione degli ungheresi Vizonto nella cornice indimenticabile di Castelcosa; la riedizione della Fieste di Chenti a Villanova di San Daniele, proprio là dove tutto era cominciato trentacinque anni fa”.
– Quindi la formula di Folkest è ancora vincente?
-“Sì, lo è: distribuire qualità musicale sul territorio, portare la musica, la buona musica, dove la gente si riunisce per riscoprire il piacere di ascoltare insieme.
Questa è la forza di Folkest anche in tempo di crisi. E’ doveroso ricordare e ringraziare tutti i luoghi che ci hanno ospitato. Che sono Artegna, Capodistria, Cassacco, Castelcosa, Castions di Zoppola, Colloredo di Prato, Campeglio, Gemona del Friuli, Palmanova, Porcia, Papariano, Pordenone, San Andrat del Cormor a Talmasson, Spilimbergo, Tolmezzo, Travesio, Udine, e Villanova di San Daniele del friuli. Da settembre, dopo un meritato riposo, insieme ad Edoardo De Angelise all’intero staff cominceremo a tracciare le linee dell’edizione 2014: sorprese e conferme nel nome della qualità non mancheranno certamente” .
Quali i programmi e gli eventuali sogni per progettare la 36^ edizione del 2014? Sorrisini sotto i baffi e sguardi complici tra Andrea ed Edoardo ed una semplice sibillina risposta : ” Sogniamo qualche grande sorpresa e se la fortuna ci assisterà avremo qualche grossa novità da offrire al pubblico che si segue con affetto da anni e ci sprona a continuare il nostro cammino anche in questo periodo di crisi, dove tutti vorrebbero mettere in ginocchio la cultura e chi amandola vive per Essa”
Intervista a cura della redazione Cultura e Spettacolo
e del Capo redattore Carlo Liotti.