INCONTRI DI FUTUROLOGIA AL TRIESTE SCIENCE+FICTION FESTIVAL DOMENICA 8 NOVEMBRE IN SALA BOBI BAZLEN DI PALAZZO GOPCEVICH BRUCE STERLING CHIUDE GLI INCONTRI DI FUTUROLOGIA MATTINA DEDICATA A URANIA CON GIUSEPPE LIPPI, LUIGI COZZI, DARIO TONANI E FRANCO BRAMBILLA
Si conclude domenica 8 novembre il ciclo di Incontri di Futurologia organizzati in occasione della 15a edizione del Trieste Science+Fiction a Palazzo Gopcevich, in via Rossini 4 a Trieste. Al centro delle conversazioni Urania, la collana italiana di fantascienza nata nel 1952: la più longeva pubblicazione del settore in Italia e una delle più durature al mondo. Ne traccia la storia Giuseppe Lippi, curatore dal 1989 e autore di “Il futuro alla gola. Una storia di ‘Urania’ dagli anni Cinquanta al XXI secolo”, edito da Profondo Rosso, la casa editrice romana di Luigi Cozzi, altro nome storico della fantascienza nazionale. Lippi e Cozzi saranno i protagonisti dell’incontro delle 10,30, che rievocherà personaggi e linee editoriali della collana voluta da Alberto Mondadori e intitolata alla musa dell’astronomia.
A seguire, alle 11,15, l’incontro con Dario Tonani e Franco Brambilla, alla cui creatività si deve “Cronache di Mondo9“, il mosaico di storie che s’incrociano nell’ultimo Urania Millemondi (il n° 72). Un misterioso pianeta desertico solcato da immani navi metalliche su ruote che vagano da un insediamento all’altro, in guerra tra loro. Tonani, giornalista e scrittore, è l’autore dei racconti, di Brambilla invece sono le illustrazioni.
Ed è l’ospite d’onore del Festival a chiudere la rassegna. Bruce Sterling, tra i più importanti scrittori di fantascienza, a cui è stato consegnato il premio alla carriera Urania d’Argento 2015, presenta “Utopia pirata”, una raccolta di racconti e romanzi brevi ambientati in Italia, pubblicata su Urania 1622 con l’alias Bruno Argento. Lo scenario abituale delle opere più importanti di Sterling (“La matrice spezzata”, 1985; “Isole nella rete”, 1988; “La macchina della realtà”, 1990, scritto assieme a William Gibson) è il mondo del futuro prossimo – o anche un presente alternativo – alterato dall’assuefazione tecnologica. Alcuni di questi temi tornano almeno in parte anche in queste cinque storie riunite per la prima volta in un unico volume e tradotte da Giuseppe Lippi. La storia che dà il titolo all’antologia si svolge nella Fiume degli anni Venti occupata dai volontari di D’Annunzio e che ha stretti riferimenti al futurismo.