RAPTUS AND ROSE SUMMER COCKTAIL: UN MIX DI PROSECCO, POESIE E PASSIONE PER PRESENTARE LA COLLEZIONE IN EDIZIONE LIMITATA DELLA STILISTA SILVIA BISCONTI.
#purapassione, #labellezzacisalverà, #ilmondoepienodibellezza #lamodaliberata, #specialproject
Sono questi gli hastag con cui la stilista Silvia Bisconti promuove esclusivamente sui social networks le sue collezioni artigianali… e già queste parole chiave definiscono la sua filosofia che Lei stessa avrà modo di presentare al pubblico in esclusiva a Udine, da Lu/lù, giovedì 19 giugno 2014 dalle 18.30 in via del Monte,8 fra poesie e cocktail estetici!
Sono questi gli hastag con cui la stilista Silvia Bisconti promuove esclusivamente sui social networks le sue collezioni artigianali… e già queste parole chiave definiscono la sua filosofia che Lei stessa avrà modo di presentare al pubblico in esclusiva a Udine, da Lu/lù, giovedì 19 giugno 2014 dalle 18.30 in via del Monte,8 fra poesie e cocktail estetici!
Africa, Europa, India…Tshirt foulards, Pjiama Pants, long dress and more… Un piccolo mondo da scoprire, collezioni che sono appunto #purapassione e #purapoesia!
Abiti che sanno stupire e affascinare perchè nascono da un’ emozione, da una storia! Sono tutti unici come le donne che sceglieranno di indossarli.
Recuperare. Riassemblare. Ripensare. Servono queste tre azioni per raccontare la storia di Raptus&Rose, una collezione nata nel 2009 dalla mano della stilista milanese .
Esito finale di una ricerca e di un gusto che sono, in realtà, maturati nel tempo, gli abiti di Raptus&Rose uniscono l’amore per il particolare, proprio di una concezione artigianale (sono tutti pezzi unici, confezionati su misura), a una esigenza di funzionalità e di eleganza fortemente contemporanee.
Con l’idea di liberare le stampe e i tessuti vintage dalle vecchie forme ormai improponibili, la piccola collezione ha dato vita a una operazione mirata e selezionata di recupero di stoffe nate tra gli anni Cinquanta e gli anni Settanta. Jersey con colori e fantasie diventati, nel tempo, pezzi unici: proprio perchè chiusi dentro vestiti sorpassati e, di conseguenza, abbandonati. Il concetto di base è un patchwork di tre pezzi per ogni abito: un riassemblaggio di materiali vintage che ripensa anche alle loro caratteristiche. Il corpino e le maniche dei nuovi vestiti sono, infatti, tagli di stampati ricercati appositamente per la loro funzionalità. Il risultato è una collezione versatile, dedicata ai momenti d’uso: dal lavoro alla cena. Ogni donna ne dà l’interpretazione che preferisce. E, soprattutto, ha garantita l’unicità. Dal momento che le stoffe sono disponibili in quantitativi limitati, che non permettono repliche, ogni abito realizzato è, ovviamente, un pezzo unico.
In più, è chi sceglie a comporre il modello, facendosi artefice del proprio stile: il tipo di manica, la lunghezza della gonna, la scollatura sono variabili che cambiano a seconda del gusto e delle esigenze.
Il concetto del “su misura”, insomma, non è solo una questione di metro esteriore, ma anche di scelte estetiche. “Spesso, quando si pensa ai pezzi unici, si richiama l’idea di una certa formalità: vestiti da sera, da cocktail, o, comunque, da cerimonia – dice Silvia Bisconti – Io invece ho ragionato sulla comodità. Una comodità che non deve, obbligatoriamente, rinunciare all’eleganza. Il jersey è un materiale confortevole, che non si stropiccia; è subito bello. Ecco: l’idea era quella di una donna che potesse essere unica in tutti i momenti della giornata, dal lavoro in poi”. Tutta la collezione di Raptus&Rose è visitabile nel sito www.raptusandrose.com. Gli abiti si possono ordinare via internet, ma, periodicamente la Raptus&Rose organizza anche, in Italia e in Europa, dei dress-party dedicati alla loro presentazione.
Esito finale di una ricerca e di un gusto che sono, in realtà, maturati nel tempo, gli abiti di Raptus&Rose uniscono l’amore per il particolare, proprio di una concezione artigianale (sono tutti pezzi unici, confezionati su misura), a una esigenza di funzionalità e di eleganza fortemente contemporanee.
Con l’idea di liberare le stampe e i tessuti vintage dalle vecchie forme ormai improponibili, la piccola collezione ha dato vita a una operazione mirata e selezionata di recupero di stoffe nate tra gli anni Cinquanta e gli anni Settanta. Jersey con colori e fantasie diventati, nel tempo, pezzi unici: proprio perchè chiusi dentro vestiti sorpassati e, di conseguenza, abbandonati. Il concetto di base è un patchwork di tre pezzi per ogni abito: un riassemblaggio di materiali vintage che ripensa anche alle loro caratteristiche. Il corpino e le maniche dei nuovi vestiti sono, infatti, tagli di stampati ricercati appositamente per la loro funzionalità. Il risultato è una collezione versatile, dedicata ai momenti d’uso: dal lavoro alla cena. Ogni donna ne dà l’interpretazione che preferisce. E, soprattutto, ha garantita l’unicità. Dal momento che le stoffe sono disponibili in quantitativi limitati, che non permettono repliche, ogni abito realizzato è, ovviamente, un pezzo unico.
In più, è chi sceglie a comporre il modello, facendosi artefice del proprio stile: il tipo di manica, la lunghezza della gonna, la scollatura sono variabili che cambiano a seconda del gusto e delle esigenze.
Il concetto del “su misura”, insomma, non è solo una questione di metro esteriore, ma anche di scelte estetiche. “Spesso, quando si pensa ai pezzi unici, si richiama l’idea di una certa formalità: vestiti da sera, da cocktail, o, comunque, da cerimonia – dice Silvia Bisconti – Io invece ho ragionato sulla comodità. Una comodità che non deve, obbligatoriamente, rinunciare all’eleganza. Il jersey è un materiale confortevole, che non si stropiccia; è subito bello. Ecco: l’idea era quella di una donna che potesse essere unica in tutti i momenti della giornata, dal lavoro in poi”. Tutta la collezione di Raptus&Rose è visitabile nel sito www.raptusandrose.com. Gli abiti si possono ordinare via internet, ma, periodicamente la Raptus&Rose organizza anche, in Italia e in Europa, dei dress-party dedicati alla loro presentazione.