venerdì , 22 Novembre 2024
Notizie più calde //
Home » Attualità » Ultimi giorni di Lettere Mediterranee il 12 lug. Paola Gandolfi ed il 13 lug. Enrico Bullian

Ultimi giorni di Lettere Mediterranee il 12 lug. Paola Gandolfi ed il 13 lug. Enrico Bullian

Per Lettere Mediterranee un nuovo incontro, ancora condotto da Fabio Turchini e sostenuto dalla collaborazione della Libreria Ubik Rinascita: PAOLA GANDOLFI, ricercatrice di Bergamo, parla dei movimenti artistici underground dell’odierna Tunisia mentre la Compagnia triestina Laboraquae presenta La siora del zogo, una piéce teatrale che rilegge filastrocche, canzoni, rituali della nostra area, tra Benandanti e Krivapete.

Continua a riempire le piazze Lettere Mediterranee e venerdì 12 luglio arriva al quarto appuntamento con, arabista e ricercatrice a Bergamo, condotta da Turchini, nell’excursus derivato da una ricerca sul campo, nella quale l’autrice ha incontrato anche molti dei protagonisti delle diverse fasi della rivolta tunisina. Ricerca che è diventata un libro, Rivolte in atto. Dai movimenti artistici arabi a una pedagogia rivoluzionaria, edito da Mimesis. Nel libro tutti gli aspetti “espressivi” delle rivolte tunisine vengono interrogati, il mondo underground dei gruppi rap, dei graffitisti e quello di cineasti e artisti riconosciuti. Un libro che serviva, un libro che legge l’esperienza attraverso le espressioni vere, quotidiane, attraverso i contenuti lasciati on line sui blog e sui social network, attraverso le manifestazioni primarie e istintive di chi vive e capisce “da dentro” i mutamenti della propria area martoriata.

A seguire un nuovo excursus nelle tradizioni locali, con La siora del zogo – Spettacolo di teatro e danza con la compagnia LaborAquae  (Trieste). La piéce è tratta da “La storia notturna“di K. Ginzburg e dal “Saggio sulla visione degli spiriti”di A. Schopenauer. I due testi diventano strumenti per rileggere storie popolari, leggende, filastrocche, canzoni, antichi rituali in uso nel Friuli Venezia Giulia. Benandanti, streghe, Krivapete sono tutti personaggi che portano un segreto; miti popolari a metà fra la storia e l’immaginario.

Ultimo giorno per Lettere Mediterranee, sabato 13 luglio, che comincia con uno scottante tema locale, per spostarsi poi nuovamente nel basso mediterraneo della Turchia.  Enrico Bullian, vicesindaco di Turriaco e già consigliere provinciale, docente in corsi sulla sicurezza sul lavoro nelle scuole secondarie e componente della Commissione Regionale Amianto, parla in questa pubblicazione dei casi di sicurezza sul lavoro nel Cantiere monfalconese, la struttura industriale attorno alla quale si è sviluppata l’intera città di Monfalcone. La tesi di Bullian dedica la parte più corposa alle condizioni di lavoro nel Cantiere locale e negli altri stabilimenti navali alto-adriatici e alto-tirrenici.

L’approfondimento sul “nostro” Cantiere e la comparazione con gli altri stabilimenti di Genova, Venezia e Trieste danno un quadro molto pesante delle condizioni di lavoro nella navalmeccanica, sia per gli infortuni (con gli Indici di Frequenza di gran lunga peggiori rispetto alla media del settore industriale) che per le malattie professionali.

A seguire un altro saggio frutto di esperienza e vita vissuta, in questo caso in Turchia. Si tratta di Sensur. Censura, giornalisti in Turchia edito da Bianca e Volta, dove Cesario racconta dei suoi mesi vissuti ad Istanbul, indagando sulla repressione dei giornalisti da parte del governo islamico-nazionalista di Recep Tayyp Erdogan. Un governo che vanta successi economici, con un tasso di crescita del Pil elevatissimo, e credenziali democratiche che sono state prese a modello dai rivoluzionari delle primavere arabe. Eppure, mentre la crescita economica è innegabile, la cultura democratica della Turchia e dei suoi governanti islamici e’ tutt’altro che indiscutibile. Nel paese ci sono oltre un centinaio di giornalisti in carcere per quello che hanno scritto, e la cosa ha suscitato piu’ volte le proteste dell’Unione europea e di importanti ong internazionali. Il governo di Ankara si difende dicendo che i cronisti sono in carcere per complicità con organizzazioni golpiste o terroriste, e che quelli che fanno semplicemente il loro lavoro hanno la massima libertà. Ma nel suo libro, Cesario dimostra che non è così.

About Rudi Buset

Pubblicista iscritto all'Albo dei giornalisti dal 2013 Diplomato presso l’ITC Einaudi nel 2007, lavora presso una carpenteria leggera artigiana. Impegnato nel sociale e in politica, da anni collabora con diverse realtà del suo territorio con particolare attenzione al mondo dell’associazionismo. Appassionato di tutto ciò che riguarda l’uomo in quanto “animale politico” oltre che allo sport (in primis il calcio).

Commenti chiusi.

[fbcomments]
Scroll To Top