venerdì , 11 Ottobre 2024
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Un salto nella affascinante storia del Brasile dei mondiali

In questi ultimi giorni quasi tutte le attenzioni della gente di ogni parte del mondo vanno verso Rio de Janerio,San Paolo,Recife,Manaus,Porto Alegre e altre locali in quanto teatri dell’emozionante campionato mondiale di calcio in terra carioca.Il gioco del calcio,in quella parte del mondo è venerato quasi fosse una religione,come per nascondere i numerosi problemi che,allo stesso tempo in cui si giocano le partite,ma oramai da tanti secoli,affliggono lo sterminato Paese Sudamericano.Il primo ad avvistare questa meravigliosa terra nel 1499 fu il navigatore fiorentino Amerigo Vespucci ma l’anno dopo l’esploratore lusitano Pedo Alvares Cabral procedette alla colonizzazione per conto del Re Givanni III del Portogallo che divise de facto il Brasile in feudi assegnandoli ad altrettanti Signori.Il Brasile si scoprì ricco di piantagioni di un tessuto molto pregiato,il cotone e di alimenti molto ambiti:canna da zucchero e cacao.Il Portogallo,pose la capitale a Salvador de Bahja de Todos los Santos,regolarizzando col trattato di Tordesillas il possesso della colonia trasformata in vicereame.Le piantagioni di cotone,cacao e canna da zucchero fiorirono sempre di piu’;i baroni locali,non contenti dello sfruttamento della popolazione indigena pre-coloniale (gli Indios),importarono dalle colonie portoghesi d’ Africa nomerose quantità di gente ridotta in schiavitu’.L’economia progrediva e i proprietari diventavano sempre piu’ ricchi e portoghesi dovettero affrontare e soffocare una breve invasione provocata da coloni olandesi che occuparono la città di Recife ribattezzandola per poco tempo Maurisstatd.Siamo alla fine del’700,oltre alle già citate colture,inizio’ a fiorire la piantagione del Caffè,appena importato dall’Oriente,inoltre,nella provincia del Minas Gerais furono scoperti ricchi giacimenti di oro che attirarono pionieri e emigrati dal Vecchio Continente.Questo insieme di eventi, anche a causa sia delle idee illuministe arrivate dalla Francia che degli ideali democratici della rivoluzione Americana portarono alla formazione di una borghesia creola e non sempre legata ai baroni locali,che dette inizio a rivolte mal sopportando i dazi imposti dalla Madre Patria.Il Portogallo,sempre piu’ debole,cercò di porre un freno a questa evoluzione di eventi, mandando il marchese Pombal in qualità di Vicerè che cercò di diminuire il potere dei creoli e dei baroni governando in maniera centralizzata abolendo la schiavitu’dei soli Indios ed espellendo i missionari Gesuiti;infine spostò la capitale a Rio de Janeiro.Tutto ciò durò poco,perchè le guerre Napoleoniche nel vecchio Continente miserò in ginocchiò il Portogallo che pose fine allo status di colonia per il Brasile,il quale acquistò l’indipendenza nel 1821 con una soluzione di compromesso fra i possidenti e la borghesia creola;infatti Pietro Braganza figlio di Giovanni IV di Portogallo diventò imperatore del Brasile e adottò una forma di governo costituzionale.Negli anni a venire ci furono ulteriori ondate di immigrati europei provenienti da Germania,Est Europa e buona parte dall’Italia,(Il Brasile è il Paese dove tutt’oggi risiede la maggior parte degli oriundi italiani concentrati per lo piu’ a S.Paolo e nello stato di Espirito Santo)a giungere nel Paese.Il potere della borghesia mercantile divenne schiacciante,numerose furono le guerre di espansione a scapito dei vicini stati sudamericani(si ricorda la presenza di Giuseppe Garibaldi in uno di questi conflitti).In seguito all’abolizione definitiva della schiavitu’ nel 1888(l’ultimo Stato ad abolire tale pratica’),la Famiglia Reale Braganza lasciò il Paese l’anno successivo che divenne una Repubblica Federale Presidenziale sul modello degli Stati Uniti con Deodoro de Fonseca come primo presidente.Il Paese conobbe un periodo di stabilità,fino a quando anche qui non arrivarono gli effetti della Grande Depressione del 1929,infatti in opposizione allo strapotere dei grandi coltivatori,nel 1930 prese il potere un esponente della ceto medio:Getulio Vargas.Questi detenne il potere fino al 1945 riformando lo stato in senso nazionalistico,corporativo,sociale e con un pronunciato nazionalismo sul modello fascista:il cosiddetto Estado Novo.Egli fu appoggiato dagli Stati Uniti d’America,che su loro pressione dichiaro’ guerra alle potenze dell’Asse nel 1942,ma fu costretto a lasciare il potere 3 anni dopo a causa delle rivolte dei baroni del caffè.Nel 1950 ritornò presidente inaugurando una nuova politica economica autachirca e centralizzata,il”getulismo”;ma fu costretto a suicidarsi dopo 4 anni a causa di forti minacce pervenute dagli ambienti militari.A lui successero,Juscelino Kubitshek,di etnia Rom,che spostò la capitale a Brasilia nel 1960 e Joao Goulart,entrambi procedettero a una industrializzazione del Paese e a una continuazione della politica Getulista;ma il paese piombò in gravi condizioni.Nel 1964  il potere fu in mano ai Militari filo-Americani,fra cui si annovera l’oriundo italiano,Generale Emilio Garrastazu Medici che,insieme a grandi repressioni antidemocratiche,realizzò una breve ripresa economica,ben presto terminata a causa della crisi petroliferà del 1974.Dopo grandi manifestazioni nelle maggiori città la democrazia ritornò nel 1984 ma i problemi restano tutt’ora.Il Brasile è un paese immenso quanto variegato,che dalle grandi foreste tropicali dell’Amazzonia,passando per le suggestive catene montuose del Mato Grosso,si arriva alla lunghissima fascia costiera lunga migliaia di chilometri,che fra fiordi,insenature,grandi estuari come il Rio delle Amazzoni,porta da Sao Luis de Maranhao a Fortaleza quindi a Belem, Salvador de Bahja,infine Recife,Curitiba,Rio de Janeiro e San Paolo.Le appena citate metropoli hanno 2 volti,il volto turistico delle lunghe spiagge,dei grandi grattacieli e della ricca borghesia e l’altro volto di interi quartieri fatti di cartone,le Favelas,dove degrado,fame,e atti di microciminalità,la fanno da padrone .Con gli ultimi presidenti,Lula da Silva in particolare,si è cercato procedere a una riforma fondiaria per reinsediare le popolazioni delle favelas,riunite nel”Movimento dei Senza Terra”nelle sterminate terre incolte dell’interno,ma non sempre con successo a causa della corruzione della polizia al soldo dei latifondisti,che spesso commette azioni criminose ai danni della povera gente.Tanti altri sono i problemi irrisolti in un Paese che ha investito tanto,sia per le strutture che hanno accolto il raduno dei giovani con il Papa lo scorso anno,sia negli impianti per i mondiali di calcio e tanto investirà per le prossime olimpiadi di Rio de Janeiro 2016;ed è mio sincero augurio che la gente fra un goal e dribbling mozzafiato non dimentichi che il Brasile è un immenso puzzle composto da mille colori e realtà.

Andrea F.

About Andrea Forliano

Nato a Bari il 22/05/1978,vive a Trieste,di formazione umanistica sta completando il corso di laurea in Storia indirizzo contemporaneo,è da sempre appassionato di storia,viaggi,letteratura,politica internazionale e in costante ricerca di conoscere nuove culture.Inoltre segue l'attualità,il calcio,il cinema e il teatro

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