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Una grande emozione diversamente abile

Una grande emozione diversamente abile

L’accesso alla nuova sede della Cooperativa Sociale ONLUS Arte e Libro quasi non si nota, incastonato tra gli anonimi capannoni nella zona Terminal Nord, in Via Tricesimo a Udine.

Ma quell’ingresso apre la porta su una realtà destinata a emozionarmi e rimanere bene impressa nella mia memoria. Sulla soglia mi attende sorridente Emanuele, collaboratore della Cooperativa che sarà la mia guida attraverso i vari settori produttivi in cui è articolata l’attività di questa realtà molto particolare.

Al di là degli aspetti tecnici, quello che mi colpisce subito è l’atmosfera familiare che si respira, i volti sorridenti, il clima di collaborazione e di intesa tra i lavoratori, che per la maggior parte sono diversamente abili, o provenienti dall’area penitenziaria e del disagio sociale.

Cooperativa-Arte-e-Libro

La prima sezione che visitiamo è la legatoria, il settore storico della cooperativa, che viene effettuata sia tramite lavorazioni artigianali con ago e filo che con tecniche moderne, che permettono la rilegatura di vari tipi di volumi, come per esempio atti notarili, bollettini e quant’altro.

Passiamo poi nel reparto confezionamento, che attualmente costituisce il core business della cooperativa. L’attività è molto diversificata, per venire incontro alle esigenze dei committenti, che preferiscono affidare all’esterno particolari commesse che per vari motivi non riescono a gestire o programmare al loro interno.

Oltre all’assemblaggio di componenti meccanici, plastici, e di altro tipo, vengono infatti confezionati prodotti farmaceutici e cosmetici, che costituiscono attualmente la parte più importante della produzione.

La cooperativa è inoltre in grado di realizzare moltissimi prodotti, lavorando carta, cartone, panni e semilavorati. In tal modo è possibile confezionare bomboniere, oggetti regalo, gadget aziendali, articoli da ufficio, album fotografici, raccoglitori, porta campionari.

Per ultimo entriamo in un nuovo reparto, nel quale si producono componentistiche meccaniche, destinato ad allargare ulteriormente il già vasto campo di attività della cooperativa.

E’ quasi ora di pranzo, e vengo invitato in un’ampia sala multifunzionale, che si rivela subito essere il cuore pulsante della ONLUS perché, mi spiega Emanuele, è un ambiente nel quale tutti si trovano regolarmente, a partire dal primo caffè del lunedì mattina fino al pranzo del venerdì, diventato ormai un appuntamento imprescindibile per tutti i lavoratori.

Consumare il pasto insieme è infatti qualcosa che va ben oltre la necessità di nutrirsi, e diventa un vero momento di condivisione e di socializzazione. Oggi c’è un posto a tavola anche per me, mi guardo intorno e mi sembra di essere in una grande famiglia, si respira un clima sereno e rilassato.

Dopo il lauto pranzo ho l’occasione di scambiare quattro chiacchiere con la presidente della cooperativa, Katia Mignogna.

“La mission dell’azienda ha uno scopo ambizioso”, mi spiega, “perché fare impresa nel sociale significa creare e garantire un equilibrio tra il profit, necessario al funzionamento dell’azienda, e il capitale umano, che è la nostra risorsa più preziosa”.

La cooperativa Arte e Libro ha particolarmente a cuore il suo capitale umano, costituito per la maggior parte da persone provenienti dall’area dello svantaggio sociale, per le quali vengono erogati servizi per il reinserimento sociale, lo sviluppo e il mantenimento delle abilità relazionali. Nel corso del tempo, poi, ai percorsi di formazione al lavoro sono stati affiancati nuovi servizi educativi e socio-assistenziali, con la presenza di accompagnatori e tutor di mestiere.

Da questo punto di vista particolare rilievo riveste il progetto Fuorionda, che organizza le principali attività estive della cooperativa, con viaggi, gite e vacanze. Tutto questo permette a molti ragazzi di poter usufruire di strutture a loro dedicate per un periodo di serena, divertente e spensierata vacanza. Questo rappresenta un importante punto di aggregazione, condivisione e socializzazione, che crea un circuito virtuoso per cui i legami tra le persone – interne ed esterne alla cooperativa – si rafforzano ulteriormente.

Ma è tempo di andare. Saluto la presidente e i ragazzi presenti. Mentre varco la porta d’uscita mi rendo conto che questa breve visita mi ha lasciato una profonda emozione scolpita nella memoria, simbolicamente rappresentata dal commovente abbraccio che uno dei ragazzi mi ha regalato salutandomi.

Alessandro Marotta

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