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Una regione in Guerra: Il Donbass-Ucraina Orientale

Nell’ultimo periodo ho avuto l’opportunità di parlare con persone provenienti dall’Ucraina, Stato in questo momento sconvolto da una guerra che si sta combattendo nell’area Est del Paese: Il Donbass, regione orientale situata fra il Mar d’Azov e il fiume Don, dove risiede una cospicua comunità di lingua russa. Quest’area era pressoché disabitata fino alla fine del 1700, epoca in cui furono scoperti numerosi giacimenti di carbone e acciaio; in quel epoca regnava Caterina La Grande, Zarina di Tutte le Russie, ricordata per le opere di modernizzazione effettuate durante l’Impero Zarista. Negli anni successivi ci fu una rapida industrializzazione della zona, culminata negli anni ’30 del 900, quando all’Impero Zarista si era sostituita l’Unione delle Repubbliche Socialiste Sovietiche e il Dittatore Josip Dzugasvili “Stalin” aveva inaugurato i piani quinquennali per lo sviluppo economico, fondando nuove città come Donestk e Stalingrado, ora Volgograd. L’area era stata inglobata, dopo la guerra civile seguita alla rivoluzione dell’ottobre 1917, nella Repubblica socialista sovietica di Ucraina, uno dei 15 stati che componevano l’Unione Sovietica. Tuttavia la gente che popolava la zona era russa da generazioni; si trattava perlopiù di contadini provenienti dalle aree disagiate della Siberia, quindi di lingua Russa. Nel 1942-43 la zona fu uno dei teatri principali delle battaglie della Seconda Guerra Mondiale; si ricordi la famosa battaglia di Stalingrado, a riprova dell’importanza della zona per le risorse minerarie. Non dimentichiamo inoltre che erano presenti anche i nostri soldati dell’ARMIR, la cui maggioranza andò incontro a una triste fine per proteggere la ritirata dei nostri “alleati” tedeschi. Bisogna inoltre considerare che gli Ucraini della zona Occidentale combatterono a fianco dei Nazisti contro i Sovietici. Dopo la dissoluzione dell’Unione sovietica del 1991 tutto il bacino del Don entrò nella repubblica di Ucraina e seguì un periodo di calma apparente. Grandi magnati si impadronirono dei grandi giacimenti, edificarono nella zona numerosi gasdotti, favoriti dalla politica dell’allora Presidente Russo Boris Eltsin, Filo-Americano; ecco dunque che le città di Donetsk e Mariupol crebbero a dismisura. Con l’avvento in Ucraina del premier Viktor Yanukovic, filo-russo e legato al sostituto di Eltsin, Vladimir Putin, si sono verificati i primi contrasti: le potenze Occidentali con gli Stati Uniti d’America a capo, non potevano permettere che la Federazione Russa potesse trarre dei benefici dalla politica di Yanukovic, timorosi del fatto che potesse tornare potente come all’epoca della Guerra Fredda. Gli Stati Uniti infatti con l’aiuto dell’Unione Europea favorirono l’insediamento di presidenti come Viktor Yushenko prima e Julya Tymoshenko dopo, persone molto colte, dal bell’aspetto e ottimi oratori ma privi di potere reale. In seguito a uno scandalo in cui fu coinvolta la Tymoshenko, Yanukovic fu eletto presidente; la ex premier finì in carcere e fu vittima di presunti maltrattamenti a cui i Mass Media Occidentali diedero un grande risalto. A partire dagli ultimi mesi dello scorso anno nella zona Occidentale nazionalista e soprattutto nella capitale Kiev, dopo un periodo di alleanza economica fra Ucraina e Russia, un gruppo di giovani di estrema destra manovrati dagli Usa e dall’Ue incominciarono a protestare piuttosto energicamente.Foto0204 I ragazzi di Kiev con cui ho discusso personalmente, mi hanno “regalato” una piccola cartolina dove sono ripresi dei giovani che gettano bombe Molotov alla sede del Governo, in nome della Tymoshenko, della quale non si è sentito più parlare in seguito. Esautorato Yanukovic è salito al potere Poroshenko. In seguito alla secessione della Crimea avvenuta lo scorso marzo, secondo quanto mi è stato raccontato da un ragazzo di Donestk (notizia completamente ignorata dai Mass Media Occidentali) un gruppo di facinorosi Ucraini si recarono nel Donbass costringendo, anche con atti di violenza, alcune donne russe a sposarli per poter dare alla luce dei figli Ucraini. I media hanno invece dato molto risalto alla costituzione delle milizie “terroristiche” del Donbas, manovrate “indirettamente” da Putin e che avrebbero commesso varie stragi e abbattuto un aereo di linea malese. Altre fonti sostengono sarebbe stato un attentato preparato dall’esercito regolare ucraino, convinto di un passaggio di Putin stesso in quella zona. Il risultato dopo quasi un anno di guerra è che le città di Donetsk e Mariupol sono completamente distrutte e molta gente è ridotta alla fame. Il comportamento di Vladimir Putin è senz’altro quello di un tiranno che mira ai suoi interessi e vuole ricostituire una specie di nuovo impero Zarista, ma secondo quanto ho visto, letto e sentito da testimoni locali, il comportamento delle Potenze Occidentali non è molto diverso, nascosto da belle parole ponderate secondo attente strategie di comunicazione e mascherato da propaganda cosiddetta umanitaria.

Andrea F.

About Andrea Forliano

Nato a Bari il 22/05/1978,vive a Trieste,di formazione umanistica sta completando il corso di laurea in Storia indirizzo contemporaneo,è da sempre appassionato di storia,viaggi,letteratura,politica internazionale e in costante ricerca di conoscere nuove culture.Inoltre segue l'attualità,il calcio,il cinema e il teatro

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