Ci sono eventi che cambiano radicalmente la nostra esistenza, vicende casuali che alterano inderogabilmente il corso della nostra vita. Possono invece esserci azioni volontarie che mutano il percorso di un uomo. Riccardo, un ragazzo come tanti, di appena 21 anni, ha segnato per sempre la sua esistenza portando la sua anima verso il profondo oblio. E’ bastata una sera affinché cambiasse tutto; un giro nei locali notturni, tanto alcol nel corpo e quell’attimo di pura follia che ha spezzato per sempre due anime innocenti. Il racconto che trapela dalla confessione del giovane è macabro e inquietante, tanto da farmi fermare per un istante, da farmi dimenticare tutti i miei problemi e da costringermi a riflettere tormentosamente su cosa possa spingere un mio coetaneo a distruggere per sempre la sua giovinezza.
Ho focalizzato l’attenzione sulle mie azioni quotidiane, sugli impulsi che mi vengono trasmessi dal mondo circostante. L’eccesso è la chiave per la comprensione; oggi un ragazzo ha tutto, non prova più meraviglia e stupore per gli eventi che lo colpiscono e questa condizione d’essere gli provoca un’insopportabile senso di noia. La società viene bombardata incessantemente da messaggi distorti della realtà, i quali provocano un’alterazione psicologica nella mente dell’uomo. Il soddisfacimento delle proprie pulsioni è il motore che traina verso l’assenza di vitalità. Oggi il possesso incontrollato di tutto, l’apparenza prima dell’essenza, la sessualità come sfogo istintivo e non come complessa forma di amore, portano i giovani all’annullamento totale della mente. Una volta espletati tutti gli impulsi del desiderio si raggiunge un’assuefazione tale, da ricorrere a nuovi e più eccitanti espedienti che ingannino l’animo dal vuoto in cui è sprofondato. E sono proprio questi nuovi espedienti che possono annientare per sempre la vita di un ragazzo. “Non so perché l’ho fatto” ha più volte sottolineato Riccardo. In questa frase si racchiude tutto lo smarrimento dalla vita; sarebbe stato più comprensibile se avesse detto “l’ho fatto per odio, per gelosia”, perché avrebbe implicato l’utilizzo di uno stato d’animo, mentre quella frase è l’immagine dell’apatia che il ragazzo ha raggiunto nei confronti della sua esistenza.
La perdita dello stupore per le cose, anche quelle quotidiane a cui non diamo peso, e la mancanza di curiosità, sono i sintomi di un malessere che accomuna molte persone, molti ragazzi. Eppure basterebbe tornare per un attimo bambini, sorprendersi per il tramonto del sole o per un sasso in fondo al lago, chiedersi perché una mela è rossa o perché la luna non cade dal cielo. E’ la meraviglia il carburante che mantiene accesa la fiamma dell’anima, il piacere per la vita.
Frasi dell’interrogatorio di Riccardo Bianchi, l’omicida di due ragazzi di Milano (articolo La Repubblica)
http://milano.repubblica.it/cronaca/2011/06/25/news/l_ho_legata_al_letto_e_stuprata_sapeva_tutto_non_poteva_vivere-18203937/
Carlo Liotti
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