ULTIMI COLPI DI CODA PER UNA BALENA FERITA A MORTE.
Con un gesto eclatante l’assessore leghista Federica Seganti ha trasferito i contributi per la Cultura di euro 330 mila dalle opere assegnate ad altre priorità. Il dramma è che tutta la “cultura” si vede rapinata da questa scelta. A partire dall’opera di Marco Bellocchio “Bella addormentata” ispirata alla storia di Eluana Englaro, e pure per The best offer di Tornatore che prosegue le riprese in Friuli ed in particolare nel centro di Trieste, ma i tagli pesano anche sulle antenne di Raiuno. Dove il finanziamento a tagliato anche il contributo destinato a Un caso di coscienza 5. Che si tratti di scelte ideologiche? A caldo non può sembrare un caso di quadratura di bilancio, perché le somme sono state destinate ad altre esigenze quali aziende in Carnia, e forse anche a una lavanderia a Forni Avoltri, ma piuttosto un dirottamento per scelte ideologiche.
Che la Lega sia allo sbando se ne è avuto sentore anche domenica con la Caporetto dei risultati ai ballottaggi comunali. Ora con queste scelte forse si vuol far sentire ancora la propria presenza, ed intanto la cultura già così tartassata ne paga il costo sempre più alto. Come sempre i colpi di coda della politica fanno male non solo al cinema ma a tutto ciò che vuole esprimere il nuovo in modo diverso. Ma al Pdl regionale il gesto non è piaciuto, soprattutto perché non concordato e nemmeno discusso in giunta.
Per il film di Bellocchio sembrerebbe che l’ordine sia partito dalla Lega e dall’ Udc per tutto ciò che la pellicola vuol indicare sulle scelte di vita e di morte degli esseri umani, non dimentichiamo che l’intera storia è incentrata anonimamente sul caso di Eluana Englaro. Ma l’approvazione bipartisan dell’ordine del giorno con un solo colpo di mano taglia anche i finanziamenti ad altre opere i cui responsabili ora pensano di adire per vie legali. Lo stesso Bellocchio ha minacciato di ricorrere in tribunale e Sebastiano Somma interprete principale di Un caso di coscienza 5 ha sottolineato “Spesso le istituzioni non contemplano il sostanzioso ritorno dei finanziamenti.” “Parliamo di tutto ciò che vive attorno a queste produzioni come alberghi e, ristoranti, come indotto per il turismo e per negozi e bar, un mondo commerciale in sinergico movimento con una produzione artistica sia cinematografica che di grande richiamo come le produzioni teatrali. Risparmiare,in questo caso, è un boomerang pericoloso” Insorgono anche “Film commission italiane” e “100 autori” che parlano di vero e proprio attacco alla cultura e allo spettacolo. Sottolineando una scelta «di gravità dirompente» e dalle conseguenze devastanti.
La classe politica continua a leccarsi le ferite causate dalla scelta democratica di milioni di indignati, e continua insensibile a camminare per la sua strada senza via d’uscita, ci viene da chiedersi se forse veramente è giunta l’ora di cambiare il modo di fare scelte e di cambiare questa classe politica per far rinascere la voglia di riappropriarsi davvero della cosa pubblica come da anni blatera il “Grillo” nazionale che occupando questo spazio vuoto forse ci ha veramente salvati da una svolta autoritaria.
Enrico Liotti
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