Benvenuto nel paese delle meraviglie. Tra il cappellaio matto e il bianco coniglio il premier Matteo Renzi sta scoprendo (povero lui) tutte le difficoltà e gli ostacoli insormontabili che impediscono al paese di uscire dall’era glaciale in cui è fossilizzato. Ecco quindi che la sua partenza in quarta a suon di spot e scadenze subisce inevitabilmente le prime insidie verso il pantano. Dopo il saluto stile balilla della scuola siciliana e la solita capatina nel salotto di Fazio, la settimana del primo ministro comincia in salita con la legge elettorale e il nodo quote rosa. Mercoledì il consiglio dei ministri porterà sul tavolo le riforme del lavoro e dello sgravio fiscale; non potevano mancare le minacce dei sindacati, sempre puntuali a intervenire sui temi di lavoro e disoccupazione. Renzi ha liquidato il pressing della CGIL and co. con un “ce ne faremo una ragione”; un primo segnale di forza verso una delle maggiori insidie per il governo: il costante, deleterio e spesso inutile coinvolgimento dei sindacati negli affari di stato.
Polemica a parte, tornando sui cavilli della legge elettorale (assurda per alcuni aspetti come la sua valenza per la sola camera) ritengo l’introduzione della parità di genere all’interno della legge un vero e proprio schiaffo morale alle donne. Inserire una norma che imponga un numero minimo di donne è una sorta di svilimento del valore del gentil sesso; in Italia il problema non sta nella percentuale di quote rosa (definizione orribile) o di quote arancioni ma nella meritocrazia e nella premiazione delle capacità dell’individuo (sia esso uomo, donna o altro). Per quel che mi riguarda il parlamento potrebbero essere costituito dal 100% di donne se veramente fossero meritevoli del compito assegnatogli. Bisogna superare questa visione arcaica della carica pubblica; il merito e il valore non hanno sesso e non hanno percentuali, non hanno colore della pelle ne orientamento sessuale. Il più grande problema è la mancanza di meritocrazia, in ogni settore, lavoro, istituzione.
Riuscirà il giovane premier a rispettare le scadenze nonostante i sindacati, “i poltronanti incalliti”, i compromessi, le talpe, i falchi, le colombe e tutti gli animali riscontrabili nel parlamento?
Governo Renzi giorno 2
Legge elettorale – Lavori in corso
Abolizione del senato – Lavori in corso
Carlo Liotti