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Briciole di vita in Germania

DAL NOSTRO CORRISPONDENTE DALLA GERMANIA

Escludendo il problema della lingua, risolvibile affidandosi ad un corso di tedesco fra i numerosi a disposizione, la vita in Germania non presenta grosse questioni di adattamento. Bisogna anche dire che la Baviera viene considerata come un mondo a sé stante rispetto al resto della Bundesrepublik, in quanto i bavaresi sono visti come casinari e festaioli, ma probabilmente non vi sono così tante differenze. Una volta approcciatisi alla realtà germanica, facendo i passi menzionati nei precedenti articoli (registrazione, o Anmeldung, lavoro, assicurazione ecc.) si entra nel vivo della realtà. Trovare casa è relativamente facile: nelle immediate vicinanze di Monaco (città che comunque è considerata fra le più care) gli affitti hanno prezzi esorbitanti, ma basta spostarsi di una ventina di chilometri per trovare costi più abbordabili. Pensare di acquistare una casa è fuori discussione, ma in questa realtà è normale che una famiglia viva sempre in affitto. Vi sono inoltre anche zone cosiddette malfamate che sono molto più pulite e sicure rispetto a tanti quartieri per bene italiani, dove gli affitti non sono troppo cari. Riguardo l’alimentazione, non è così spaventosa come potrebbe sembrare, e assaggiando gli improbabili abbinamenti di carni e marmellate si possono scoprire nuovi orizzonti della culinaria (orizzonti facilmente migliorabili, indubbiamente, ma comunque interessanti). La globalizzazione (e i numerosi italiani) ha portato la pasta anche qui, a volte di qualità piuttosto scadente (in genere passa dallo stato di cruda allo stato di scotta senza fermate intermedie): anche acquistando le normali marche italiane, ci si può accorgere di alcune differenze e viene fugato qualsiasi dubbio riguardo la messa in commercio di pasta di seconda scelta. Per chi ha piacere nel provare diverse cucine, in zona vi sono numerosissimi ristoranti di ogni nazionalità, e a volte può anche capitare di mangiare una pastasciutta decente (spesso per la clientela tedesca i ristoratori italiani non si sforzano più di tanto nel creare pietanze veramente buone). Manca il vino decente a buon mercato (stile osteria), essendo totalmente assente una qualche tradizione vitivinicola, ma quello che si trova è generalmente buono. Può spaventare il prezzo sulla carta, perché visto con i nostri occhi abituati alla misura standard di “taglio” o “ombra”: il bicchiere di vino tedesco, in genere, è da 25cl e quindi alla fine i conti più o meno tornano. Ci si può facilmente consolare con la birra, sempre migliore della nostra e spesso a prezzo minore: nel caso di Monaco, se non ci si trova a proprio agio visitando le famose birrerie del centro, basta prendere la macchina (o i mezzi pubblici) e raggiungere un qualsiasi paesetto con un minimo di storia; li vi sarà un vecchio birrificio semiartigianale ad attendervi.
Per quanto riguarda appunto i trasporti, sono generalmente organizzati meglio rispetto ai nostri. Non sempre i mezzi sono nuovi o modernizzati, però per quanto riguarda orari e pulizia risulta proprio difficile trovare pecche. Il sistema di trasporti di Monaco è una meraviglia per chi è abituato agli incasinatissimi trasporti italiani: è presente una rete metropolitana enorme, che permette spostamenti rapidi e relativamente a buon mercato. In alternativa si possono prendere autobus e tram, quasi sempre in orario e sempre sincronizzati con l’arrivo delle metropolitane nelle varie stazioni. Ovviamente autobus e tram sono soggetti alle condizioni di traffico. Quest’ultimo, invece, è una vera piaga. Nel caso vi fosse un qualche clichè secondo il quale il tedesco medio è un abile automobilista, si potrebbe sfatarlo facendo un semplice giro in macchina da queste parti. Ignoro se sia caratteristica peculiare dei bavaresi o sia tratto comune del popolo tedesco. Relativamente rispettosi della segnaletica, totalmente irrispettosi gli uni degli altri (non parliamo poi del rispetto che hanno per chi circola con targa italiana), sono capaci di manovre impensabili effettuate con serena indifferenza: maestri del cambio di corsia all’ultimo momento (con impercettibile colpetto di freccia ritardatario) e dell’accelerata sconsiderata (spesso a tagliare la strada negli incroci), si vedono sovente fermi sul ciglio della strada in compagnia di macchine grigie con striscia verde e scritta Polizei. Queste macchine grigie, numerose in circolazione e spesso in agguato nelle piazzole delle autostrade, sono generalmente occupate da una coppia di individui molto giovani e per lo più molto cortesi (almeno uno dei due riesce a comunicare in un italiano arcaico che sopperisce al mio tedesco perennemente in nuce): molto ligi al dovere, come vuole la loro divisa, sono capaci di fare alcoltest alle 10 di mattina, costringendo il malcapitato ad assurdi esercizi ginnici conditi da blande minacce di test più specifici. Primo controllo eseguito dai suddetti individui, appena scesi dalla macchina, è alla scolpitura dei battistrada della vostra auto: e in inverno sono capaci di lasciare una macchina parcheggiata li dove l’hanno fermata perché non dotata di gomme termiche.
Queste sono alcune caratteristiche più o meno simpatiche della vita in Germania, che in fin dei conti risulta tutt’altro che spiacevole. Le differenze sono molteplici rispetto allo stivale, e affrontando il tutto senza essere troppo prevenuti e senza l’aspettativa di trovarsi una sorta di El Dorado ci si può facilmente adattare. Come per ogni cosa, un pizzico di curiosità e di buon senso possono far meglio apprezzare questa realtà, che come tutte le realtà differenti dalle nostre è difficile da descrivere bene a parole, quindi da capire. E come tutte, per una vera comprensione, andrebbe vista e vissuta in prima persona.

Simone Callegaro

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