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Stellini, le proteste per la Messa che nascondono una realtà più preoccupante

Paura in un luogo storico di Udine: il liceo Classico “Stellini”. La notizia è ormai nota: il Preside dell’importante istituito ha proibito pochi giorni fa l’annuale celebrazione della Messa di Natale nella vicina Basilica delle Grazie, attirando su di sé la protesta degli studenti.

Nonostante il coro e gli orchestrali dell’istituto vogliano mantenere la tradizione (soprattutto dopo essersi esercitati tanto nei mesi passati), la dirigenza ha deciso di abolire questo caratteristico evento. Le motivazioni sarebbero che i ragazzi non possono uscire dalla scuola in orario di lezione e non è nemmeno possibile fare “letio brevis”, saltando le ultime due ore, perché così “si lederebbe il diritto allo studio” di chi non volesse partecipare alla cerimonia.

Immediata è stata la contestazione degli allievi, dapprima appoggiati anche dai docenti che però ora sembrano aver cambiato idea, che hanno firmato in massa una petizione per ristabilire la tradizionale Messa. Il Preside pare, comunque, inamovibile e la Messa si farà, ma alle 18 del 23 dicembre: ora proibitiva per i ragazzi pendolari.

E qui c’è la protesta. Ma parlando con i ragazzi che frequentano lo Stellini, si nota un certo restio verso azioni più concrete di semplici petizioni. Alla domanda, infatti, perché non prendano in considerazione l’idea di uno sciopero, si mostrano tentennanti e dicono <<Eh no, perché altrimenti il Preside la potrebbe vedere come un attacco a lui personalmente…>>.

La paura verso dure reazioni dai piani alti del liceo la si trova anche in frasi del tipo <<Uno sciopero farebbe troppo casino, siamo già ogni giorno sul giornale>>. Ma se si vuole protestare, qual è migliore pubblicità se non i mezzi di comunicazione? È comprensibile che gli “stelliniani”, di carattere tipicamente legati al nome della loro scuola, non vogliano far fare brutta figura allo Stellini. Ma c’è qualcosa di un po’ peggio…della protesta. Sembra un ossimoro, ma questi due sentimenti così agli opposti convivono in ad esempio la sua drastica riduzione di iscrizioni. Lo Stellini, non è un segreto, sta perdendo ogni anno classi intere, tra pochi nuovi iscritti e gente che sceglie di andarsene ad anno in corso. Basti sapere che l’intero piano terra dell’ala destra dell’edificio oggi è occupata dal liceo Scienze Umane dell’Uccellis, poiché non ci sono abbastanza studenti per riempirne le aule.

Ma gli stelliniani si impuntano sulla Messa. La quale, ovviamente, avrà anche la sua importanza e un fascino non indifferente (lo ha veramente), ma non è il problema principale. In fondo l’Italia è un Paese laico, tradizione o meno per un anno può anche andar bene un’interruzione, ma senza nuovi iscritti lo storico indirizzo rischia veramente grosso. Dopo gli striscioni di Forza Nuova per il “pensiero divergente”, lo Stellini non trova pace. Quali saranno i suoi buoni propositi per l’anno nuovo?

Timothy Dissegna

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