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Quando le montagne proteggono le tradizioni

Quando le montagne proteggono le tradizioni

Un vanto della regione Friuli-Venezia-Giulia sono appunto le Alpi, che spiccano alte a Nord rispetto alla città di Udine. E’ proprio in mezzo a queste valli che si tramandano, da nonno a nipote, ricette e tradizioni della zona, conosciute ed apprezzate anche fuori dai nostri confini.

Un esempio di queste forti culture radicate, possiamo trovarlo sicuramente in val di Resia, una valle incontaminata ai piedi del monte Canin ed immersa nel parco naturale delle Prealpi Giulie. E’ proprio nella terra di questa particolare zona del Friuli che cresce una pianta unica; l’aglio di Resia. Una pianta che è rimasta incontaminata nei secoli, come la lingua insolita che viene parlata in questi luoghi, di origine paleoslava. La produzione di questo particolare aglio avviene solamente a mano, in appezzamenti di terra che raggiungono addirittura i 1000 metri di altitudine. Si differenzia rispetto alle altre tipologie italiane perché è leggermente dolce, non è aggressivo, è persistente e aromatico. Ha delle caratteristiche specifiche, come il colore tendente al rosso e gli spicchi che variano da 6 a 8, tutti esterni, perché al centro ne è privo. Il raccolto avviene da Luglio ad Agosto. Per tutti questi particolari fattori è stato riconosciuto il presidio Slow Food (Fondazione che valorizza i prodotti tradizionali). Inoltre è tutelato dal marchio P.A.T. (Prodotto Agroalimentare Tradizionale).

Se poi dovessimo continuare ad esplorare questa terra magnifica che è la zona montuosa del Friuli, poco più a nord ovest, ci imbattiamo in un paesino della Carnia, chiamato Sauris.

Questo paese è il comune più elevato della regione (1212 m s.l.m.) ed anche qua troviamo un’isola linguistica, questa volta proveniente dal ceppo germanico, che richiama dialetti carinziani e tirolesi. Sauris, nell’ambito culinario può vantare assieme a San Daniele l’eccellenza del prosciutto crudo regionale. I salumifici saurani sono unici per il loro metodo di affumicatura. La tecnica che utilizzano per creare questi salumi è molto rigida; infatti si deve attuare un’affumicatura dolce, creata solamente con combustione di legno di faggio. Successivamente le cosce affumicate dovranno essere stagionate per almeno 10 mesi. Il prodotto finale è ineguagliabile, grazie anche ai venti che soffiano in queste vallate, all’altitudine e all’escursione termica, rendono ancor di più il prosciutto di Sauris un fiore all’occhiello per quanto riguarda le eccellenze culinarie del territorio. Dal 2009 infatti, è tutelato dal marchio I.G.P. (Indicazione Geografica Protetta).

Continuando a percorrere queste magnifiche vallate siamo immersi da cultura e cibo, passando da latterie sociali, malghe che si innalzano sulle più ripide montagne, allevatori e artigiani che continuano a vivere in mezzo alla biodiversità di queste terre. Possiamo solo farci trasportare dalla magia di queste zone, ricordandoci dell’importanza dei nostri paesaggi, osservati ed apprezzati da tutto il mondo.

 Fasano Luca

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