“Il linguaggio è la capacità dell’Uomo di comunicare per mezzo di un codice complesso, cioè di una lingua.”
Così recita Wikipedia alla voce linguaggio.
Il linguaggio è dunque simbolo, veicolo di comunicazione, mezzo che permette comprensione e scambio attraverso regole e schemi condivisi: un codice appunto.
È con l’intenzione di indagare tutte le possibili variabili grafiche di questo codice, il linguaggio, che nasce elseif, un collettivo tutto friulano che esplora il rapporto tra grafica e testo letterario, forma e contenuto.
Stefano Baracetti, Marinella Dalla Colletta e Alfonso Esposito, grafici di professione, rispondono infatti a tre esigenze espressive diverse, ma che fanno capo ad una volontà comune: rendere l’arte un oggetto di uso quotidiano declinabile su differenti supporti, in modo da creare un rapporto di reciprocità continua tra il disegno e la materia su cui lo si realizza.
Non semplici immagini quindi, ma vere e proprie idee, che, come racconta Baracetti,“possano essere indossate, appese, scritte”.
Sono infatti oggetti comuni quelli reinterpretati da elseif: t-shirt, poster e borse che diventano opere uniche e personali, stampate in serigrafia con estrema cura e precisione e realizzate interamente in Friuli Venezia Giulia.
I protagonisti di questo lavoro sono, per Marinella Dalla Colletta, unica voce femminile del gruppo, i caratteri che diventano segni, codici: “la lettera da moltissimi anni è stata sdoganata, non più relegata a semplice grafema ma vero e proprio carattere che può essere reinterpretato per dare vita a nuove forme, esattamente come accade con le emoticon che invadono gli sms che quotidianamente ci inviamo”.
Alfonso Esposito invece, descrive come per lui quest’esperienza si traduca in una vera e propria “opera di mixaggio, in cui si fondono sistemi di simboli:quello personale ed odierno, fatto di suggestioni e considerazioni a proposito di determinati significanti; e quello distante della tarda età moderna, fatto di simboli forse formalmente più ingenui ma incredibilmente potenti”.
Dai disegni alla stampa, dalla sartoria alle etichette, tutto il processo di confezionamento dei prodotti elseif (di cui potete trovare tutte le informazioni sul sito www.elseif.it) viene infatti attentamente seguito dagli artisti, rispettando la miglior tradizione made in Italy.
Il nome del collettivo deriva dal vocabolario informatico, dove else if è il comando che indica l’alternativa ovvero l’azione che scaturisce dal mutamento delle condizioni di partenza.
È possibile eseguire un’azione se una condizione è vera, ma cosa si crea eseguendo un’azione nel caso in cui la condizione sia falsa? Si crea l’alternativa.
È proprio questo lo scheletro di un progetto che trova la sua più alta espressione nella mostra realizzata lo scorso agosto presso la Biblioteca Civica del Comune di Pordenone dal titolo .txt estensioni variabili del testo a cura di Anna Romanzin.
In questo esperimento elseif rivisita il linguaggio letterario di Ventimila leghe sotto i mari, capolavoro di Jules Verne, traducendolo in informatico, tipografico e visivo.
“Anche se la nostra è stata un’opera di traduzione – spiega di nuovo Esposito – considero notevole che il contributo di ognuno, comunque libero di esprimersi, abbia concorso alla creazione di un nuovo immaginario che rappresenta oggi la nota stilistica e distintiva di tutta la produzione elseif”.
Vicolo chiuso 1
33170 Pordenone – Italy