E’ mancato uno dei più grandi pensatori contemporanei, Ulrich Beck. Abbiamo avuto la fortuna di conoscerlo duramente lo scorso pordenonelegge e di ascoltarlo in una brillantissima lezione dedicata a Europa e cosmopolitismo. E’ forte lo sconforto per aver perso una persona disponibile, sensibile e intelligente, una voce così importante per la conoscenza e l’analisi del mondo in cui viviamo. E’ infatti di Ulrich Beck la formula che definisce la nostra epoca: la società del rischio». A poche ore dalla notizia della scomparsa, improvvisa e prematura, del grande sociologo Ulrich Beck, esprimono il loro cordoglio i curatori di pordenonelegge Gian Mario Villalta (direttore artistico), Alberto Garlini e Valentina Gasparet, unitamente al presidente e direttore della Fondazione pordenonelegge, Giovanni Pavan e Michela Zin. Lo scorso 20 settembre, con la sua lezione su “Come salvare il progetto europeo. L’atteggiamento cosmopolita”, Ulrich Beck era stato fra i grandi protagonisti di pordenonelegge 2014, e le sue parole avevano propiziato la riflessione e il dibattito di un pubblico vastissimo. «Quello che ci serve – aveva spiegato Beck – è una parola nuova per comprendere l’europeizzazione. L’Europa non è uno Stato, non è un’unità territoriale, una nazione o una condizione definitiva. Per questo serve una parola nuova: per definire una geometria variabile, interessi nazionali variabili, relazioni interne ed esterne variabili, confini variabili, una democrazia variabile, una concetto di stato variabile e un’identità variabile”