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ESTATE IN CITTÀ PORDENONE oggi 3 agosto, canoe sul noncello, concerto aperitivo, visita al castello

canoe sul noncello foto Angelo Simonella

canoe sul noncello foto Angelo Simonella

Avanti tutta nell’Estate in Città per l’iniziativa “Canoe sul Noncello”, promossa dalla polisportiva di Montereale Valcellina, Golden Eagle, Legambiente e dal campione olimpico Daniele Molmenti, che cercherà di essere presente il più possibile compatibilmente coi propri impegni. Anche domenica 3 agosto alle 9 e alle 11 gli istruttori accoglieranno chi vorrà cimentarsi nella discesa del Noncello in canoa. Prima illustreranno le modalità di utilizzo del natante con particolare attenzione alla sicurezza (verranno forniti i giubbini salvagente e si utilizzeranno natanti adatti anche a principianti) e poi ci sarà una discesa collettiva fino a Vallenoncello con attracco alla Vecchia Dogana. Per prenotare la lezione gratuita, scrivere una mail a[email protected] o chiamare il 339-7666227.

 

Il concerto aperitivo di domenica 3 agosto alle 111 nel convento di san Francesco a cura del Conservatorio Tomadini per l’Estate in Città prossima rappresenta il più classico dei recital per clarinetto e pianoforte in quanto contiene le tre pagine (Schumann, Brahms, Poulenc) più amate ed eseguite della letteratura cameristica per tale duo. I grandi nomi della composizione moderna, ottocentesca soprattutto, hanno frequentato tale letteratura solo sporadicamente; per questo le loro pagine per clarinetto e pianoforte risultano ancora più preziose. Il clarinetto, tra gli strumenti romantici per

Franz Leonardo

Franz Leonardo

eccellenza, conosce i primi capolavori proprio con i tre Fantasiestücke op. 73 di Schumann, composti nel 1849, periodo in cui il musicista coltivava quasi esclusivamente la musica da camera, dal duo al quintetto; leggerezza, lirismo, intimità, espansioni improvvise, non disgiunti da affabilità salottiera tipicamente Biedermeier sono i caratteri salienti. Decenni più tardi, nel 1894, l’anziano Brahms dedicava al clarinetto le due Sonate op. 120, gli ultimi suoi capolavori da camera, grazie all’amicizia con un grande clarinettista dell’epoca, Richard Mühlfeld; le opere per clarinetto di Brahms salutano la classicità -in un’epoca che dal tardo Romanticismo sta per aprire nuovi orizzonti- con mite pacatezza, strutture perfettamente controllate e levigate, un lirismo ancor più intenso perché ancor più intimo, trattenuto e conciso, davvero il tramonto di un’epoca aurea della musica. Al termine della propria non lunga esistenza il compositore francese Francis Poulenc ricorda alcuni suoi amici recentemente scomparsi attraverso brani per strumenti a fiato e pianoforte, e in particolare le tre Sonate per flauto, oboe e clarinetto. Quest’ultima, creata nel 1962, è anche una delle ultime pagine dell’autore, scritta in ricordo di Arthur Honegger col quale negli anni Venti condivise la grande avventura del Gruppo dei Sei. La musica di Poulenc presenta tratti inconfondibili che vengono mirabilmente riassunti in tale Sonata: vivacità di spirito, estrema chiarezza formale, le turbolente atmosfere della metropoli di Parigi contrapposte alle lunghe e nostalgiche melodie, pensate per l’etereo e al tempo stesso penetrante suono del clarinetto. Completa il concerto l’impegnativo capolavoro della musica contemporanea per clarinetto solo, la nona delle Sequenze di Luciano Berio, monumento della ricerca strutturale e timbrica che il compositore ligure, scomparso undici anni fa, aveva dedicato a quasi tutti gli strumenti musicali e alla voce. La Sequenza IX per clarinetto risale al 1980 e, come le altre, è una lunga meditazione, uno scavo continuo nelle più profonde pieghe timbriche del clarinetto, senza trascurare i tanti e innovativi effetti possibili sullo strumento, in particolare i sorprendenti (e di difficilissima esecuzione) suoni multipli. Suonano Leonardo Franz al clarinetto e Giovanna Pagnucco al pianoforte.

 

Archeomuseo foto Angelo Simonella

Archeomuseo foto Angelo Simonella

Appuntamento imperdibile per chi vuole scoprire tutti i segreti e la storia del castello di Torre, domenica 3 agosto alle 16.30 nell’ambito dell’Estate in Città. Personale specializzato e preparato accompagnerà i visitatori nelle numerose sale del Castello illustrando e spiegando il ricco patrimonio di reperti archeologici dalla preistoria all’età romana e altomedioevale dell’intero territorio pordenonese che sono esposti nelle 24 sale del Museo. Il tema affrontato in modo specifico sarà la struttura architettonica del castello medioevale per concludersi con la visita allo spazio dedicato all’antico padrone di casa, il conte Giuseppe di Ragogna, che si prodigò per mantenere vivo il ricordo e la funzione storica del Castello di Torre. Il percorso assistito è gratuito. Il biglietto d’ingresso al Museo (che per tutta l’estate è eccezionalmente aperto tutti i giorni) è di 3 euro, 1 euro ridotto. Nel parco del castello è visitabile l’esposizione di land art Humus Park

 

 

About Vito Digiorgio

Giornalista pubblicista iscritto all’Albo dei giornalisti dal 2013. Si è laureato all'Università di Udine con una tesi sulla filologia italiana. Collabora con alcune testate giornalistiche on line.

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