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I poeti di oggi: chi sono? cosa leggono?

Sul sito Pordenonelegge.it i Questionari sui poeti italiani 20/40enni. I dati saranno oggetto di un dibattito il prossimo 20 settembre

Chi sono i poeti di oggi? Cosa leggono? A quali maestri si ispirano? Che rapporto hanno con la tecnologia? La fondazione Pordenonelegge, in collaborazione con l’Università Bocconi di Milano, ha inaugurato nel marzo dell’anno scorso il “Censimento dei poeti under 40” in Italia, registrando 272 poeti tra i 20 e 40 anni che hanno all’attivo almeno una pubblicazione non autoprodotta. Dopo la chiusura del censimento è stato somministrato un questionario per conoscere aspetti legati alla formazione dei poeti rilevati. Sono 186 i poeti che hanno risposto al questionario. I dati raccolti, una cui prima sintesi è uscita sul numero 74 della rivista di poesia “Atelier”, saranno oggetto di un dibattito in programma sabato 20 settembre all’interno della manifestazione Pordenonelegge.

Dal nuovo censimento di Pordenonelegge dei poeti italiani 20/40enni emerge un quadro complesso e variegato. Circa il 66% conserva una formazione umanistica, mentre i restanti si dividono prevalentemente tra coloro che hanno studiato diritto, intrapreso studi scientifici, economici e sociologici e coloro che invece hanno seguito percorsi di studio interdisciplinari (circa il 5%). Solo il 13% ha svolto studi all’estero, poco più del 20% ha seguito master o dottorati post laurea. Il 52% dei poeti ravvisa continuità fra lo scrivere poesia e la professione che svolge. Nonostante questo dato, tra i poeti che hanno esplicitato il proprio lavoro (soltanto un terzo del totale) unicamente tre persone si sono definite come scrittori. Inoltre da alcune risposte emerge che, nonostante non vi sia una continuità a livello formale tra l’attività lavorativa e l’attività poetica, risulta difficile distaccarsi dal “vedere poetico” in tutte le attività in cui sono coinvolti. Dei poeti censiti il 30% circa sono forti lettori (21/50 libri letti all’anno), l’81% legge testi in inglese e il 10% legge raccolte in latino. In ogni caso, si legge più in latino che in dialetto. Solo il 9% infatti ha dichiarato di leggere raccolte di poesia in dialetto. Oltre il 50% dei poeti intervistati sostiene l’importanza di un ruolo pubblico del poeta nella società contemporanea. Ma solo il 37% dei poeti ha un rapporto attivo con la tecnologia e occupa uno spazio pubblico in rete (fra blog e siti). Il 65% dei poeti censiti predilige la lettura di romanzi o narrativa in prosa, il 50% considera Eugenio Montale come il poeta di riferimento del Novecento, Vittorio Sereni (27%) e Giuseppe Ungaretti (26%). Fra i nomi internazionali più menzionati spiccano T.S. Eliot (16%), quindi Ezra Pound (5%) e Osip Mandel’stam (5%).

About Vito Digiorgio

Giornalista pubblicista iscritto all’Albo dei giornalisti dal 2013. Si è laureato all'Università di Udine con una tesi sulla filologia italiana. Collabora con alcune testate giornalistiche on line.

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