Incoraggiare strategie di segnalazione delle violenze sulla donna per prevenire i femminicidi è questo l’obiettivo del progetto europeo Daphne a cui aderisce il Comune di Pordenone. Il fine mira a sviluppare e attuare una cooperazione tra le diverse nazioni europee e nei più disparati campi per consentire di creare una rete professionale finalizzata a prevenire e a rispondere ai diversi fenomeni violenti in cui sono vittime le donne.Italia, Regno Unito e Spagna intendono condividere le buone prassi sulle politiche di settore per raggiungere le finalità del progetto attraverso la gestione, il monitoraggio, il coordinamento e la supervisione delle attività di reporting, formando ed istruendo operatori professionali che si occupano di donne a rischio violenza. A dar corpo al progetto si intende agire anche sul fronte della sensibilizzazione al problema e l’informazione attraverso attività di diffusione di messaggi educativi con campagne informative, incontri, mostre con gli elaborati anti-violenza, prodotti da diffondere nelle scuole, manifesti, opuscoli e utilizzo dein sociale e dei siti istituzionali per condividere i risultati del progetto Daphne.Fra i risultati attesi ci sono la condivisione delle esperienze maturate l’adozione del modello inglese MARAC ( Multi Agency Risk Assessment Conference) da adattare alle situazioni italiane e spagnole, il coordinamento professionale di medici, infermieri, operatori sanitari, assistenti sociali operatori di comunità, psicologi, avvocati, polizia, magistratura. Ma anche procedere alla sperimentazione dello “Sportello del maltrattante” inteso come strumento di supporto psicologico e assistenza a chi commette il reato allo scopo di indurre il maschio a cambiare i propri comportamenti e a sradicare i luoghi comuni sull’atteggiamento femminile.
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