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Secondo giorno di Pordenonelegge: tanti autori, tanta cultura!

Secondo giorno di Pordenonelegge: tanti autori, tanta cultura!

IL DISCORSO.IT

Le proposte e gli appuntamenti sono così tanti e tutti di così alto spessore culturale che farebbe veramente comodo avere il dono dell’ubiquità per poter seguire più presentazioni possibili, per confrontarsi con gli autori, fautori di quei testi a cui spesso non riusciamo a rinunciare.

Gherardo ColomboNel primo pomeriggio è stato il turno di un importante personaggio della storia recente italiana, un condottiero della legalità, il quale si è preso l’onere di sensibilizzare i ragazzi su temi come l’educazione civica, il rispetto delle regole e la lotta ai comportamenti illegali. L’ex magistrato Gherardo Colombo, attraverso il diretto coinvolgimento dei moltissimi ragazzi delle scuole accorsi alla presentazione, ha parlato della sua carriera da magistrato e del suo contributo nel caso “Mani pulite”, macchia infame e indelebile della storia della repubblica. Il suo libro “Lettera a un figlio su Mani Pulite” ha come intento quello di far conoscere alle nuove generazioni il sistema di corruzione endemico che affliggeva il nostro paese e che ancora oggi risulta essere una piaga irrisolta, forse proprio per la totale ignoranza dei fatti da parte dei giovani. L’autore, grazie alla sua ironia e a un atteggiamento goliardico riesce a mantenere alta l’attenzione del giovane pubblico, nonostante gli argomenti trattati siano estremamente seri e importanti. Non sono mancate delle stoccate da parte di Colombo alle carenze e alle forti lacune che il sistema scolastico, ma anche famigliare, lascia nei ragazzi; totalmente all’oscuro del recente passato, degli eventi che più dovrebbero approfondire essendo quelli che hanno un continuum con il presente. L’unica via per sradicare il marciume dei sistemi corruttivi del nostro paese è quello di sensibilizzare e istruire i futuri uomini e in questo l’autore ha riposto tutte le sue energie.

Pordenonelegge non è solo scrittura ma anche fotografia. Gianfranco Ellero, noto autore friulano ed esperto conoscitore di storia regionale e di fotografia, ha presentato il volume “Fotografia della storia” focalizzando l’attenzione sull’utilizzo della fotografia come documento storico. Le immagini sono immediate e possono condizionare un testo scritto. Attraverso la proiezione di importanti fotografie Ellero ha svelato i misteri e le interpretazioni che si possono dare ad un immagine; “le foto possono mentire” ha ribadito più volte l’autore, “poichè sono soggettive“. Ma nonostante siano soggettive possono a tutti gli effetti essere considerate un documento storico e anzi rafforzano ulteriormente la decifrazione del periodo che si sta esaminando, poichè “qualsiasi documento è una manifestazione soggettiva”. Inoltre uno storico che non sa leggere e interpretare una fotografia risulta più povero di strumenti atti a validare le sue ricerche.

Mister TrapattoniSicuramente il più atteso di oggi era lui, uno dei più titolati e famosi Mister della storia del calcio. Assieme al giornalista Bruno Longhi con il quale condivide un’amicizia trentennale, “il Trap” Giovanni Trapattoni ha presentato la sua biografia “Non dire gatto. La mia vita sempre in campo, tra calci e fischi”. Restio a scrivere di se “A chi può interessare la storia della mia vita” l’allenatore è stato poi vinto dalle esortazioni dell’amico giornalista; una vita straordinaria, lunga settant’anni e ricca di episodi, aneddoti che hanno caratterizzato e che caratterizzano Giovanni Trapattoni. Si commuove il Trap quando ricorda episodi legati ai suoi esordi da calciatore e all’incomunicabilità con il padre, un contadino di origine bergamasca che non ebbe mai l’occasione di vedere il figlio crescere nel mondo del calcio, morendo pochi giorni dopo il suo esordio nel Milan. Il Mister, sempre molto scherzoso e auto-ironico, si augura che questo libro serva a cogliere messaggi forti quali la morale, l’educazione e lo spirito di sacrificio. Conclude Bruno Longhi affermando giustamente che “La vita del Trap può essere di esempio per moltissimi giovani. Si può partire da zero, giocando a piedi nudi con un pallone fatiscente, e tuttavia con la serietà, la capacità e l’umiltà si può arrivare a una vita di successi proprio come Mister Trapattoni”. 

Walter SitiIn serata una buona dose di eleganza linguistica con il critico e scrittore Premio Strega 2013, Walter Siti, autore di una raccolta di poesie, genere letterario sempre ai margini del mercato della letteratura. La poesia, sua antica passione, ritorna in auge attraverso una sua rubrica sul quotidiano Repubblica che permise a Siti di proporre 52 poesie di autori di ogni parte del mondo, al fine di avvicinare il lettore a quest’arte linguistico musicale. Il libro “La voce verticale. 52 liriche per un anno” è appunto la raccolta di tutte queste poesie uscite settimanalmente sul quotidiano e che possono essere gustate in piccole dosi, una a settimana per un anno. Regola basilare per la lettura delle poesie, soprattutto di quelle in lingua straniera (ci sono persino poesie giapponesi e persiane) è quella di leggerle prima nella lingua originale, cercando di apprezzarne la musicalità. Solo dopo aver fatto lo sforzo di ascoltarne le parole è lecito capirne il significato. “Le parole hanno una musica e quindi le poesie vengono fuori quasi da sole veicolate dal poeta” conclude l’autore.

Carlo Liotti

About Carlo Liotti

Giornalista Pubblicista iscritto all'Albo dei giornalisti da Aprile 2013. Dottore in Scienze e Tecnologie Alimentari. Appassionato di fotografia e di viaggi, capo redattore de ildiscorso.it, reporter/collaboratore per altri canali di comunicazione.

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