martedì , 2 Luglio 2024
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Tre tappe, da mercoledì 20 febbraio nella sede Cgn (via Linussio 1/B, Pordenone) L’UOMO AL CENTRO

Tre tappe, da mercoledì 20 febbraio nella sede Cgn (via Linussio 1/B, Pordenone) L’UOMO AL CENTRO

Rimettere l’uomo al centro di un’indagine complessa sul nostro tempo e su quello che verrà è l’obiettivo della 4^ edizione del ciclo annuale di incontri promosso dal Gruppo Cgn con la Fondazione Pordenonelegge.it, a cura degli scrittori Gian Mario Villalta e Alberto Garlini. Tre tappe, da mercoledì 20 febbraio nella sede Cgn (via Linussio 1/B, Pordenone) dalle 18.15, con altrettanti esperti: la biologa Barbara Mazzolai, il giornalista Marco Pacini, il divulgatore Lorenzo Pinna. Tre incontri per ripensare il rapporto fra uomo e natura a partire dalla bio-robotica, per tracciare i nuovi confini fra giornalismo e social network, per. La scommessa de “L’uomo al centro” poggia appunto sull’umanesimo e sulla memoria come valori chiave per rileggerci nel presente e proiettarci nel futuro. “L’uomo al centro” prenderà il via mercoledì 20 febbraio con “Un nuovo modo di vedere la natura: la Bio-Robotica”: Barbara Mazzolai è annoverata da Robohub fra le 25 donne più geniali in robotica. Attualmente è coordinatrice del Centro di Micro Bio-Robotica a Pontedera – Istituto Italiano di Tecnologia, ed è nota in tutto il mondo per essere la coordinatrice del progetto europeo FET-Open PLANTOID, fatto proprio dalla Commissione europea, che approfondisce le conoscenze su di una nuova generazione di tecnologie ispirate alla forma e alle funzioni delle radici delle piante, dotate di capacità fino a ieri impensabili, sviluppate per controllare e esplorare l’ambiente nel quale si trovano. Vere e proprie piante robot. Dallo studio delle piante e di loro piccole particolarità, sono state trovate soluzioni a molti quesiti cruciali per l’evoluzione dell’uomo sulla terra e su nuovi pianeti.  Quello che Barbara Mazzolai, insieme ad altri scienziati, ha fatto e continua a fare è studiare, comprendere e cercare di imitare i meccanismi della natura. Pensare alla robotica in questi termini è molto innovativo: un robot che percepisce gli stimoli esterni, quali gravità, pressione, umidità, ostacoli e che reagisce in tempo reale, necessita di algoritmi molto complessi e sofisticati, che imitano questi comportamenti. L’ingresso è libero, info www.pordenonelegge.it

Venerdì 22 marzo “L’uomo al centro” prosegue con “Epocalisse. Giornalismo e social network”, e la parola passerà a Marco Pacini, caporedattore del settimanale “L’Espresso”, per un incontro acreditatoSigef. Venticinque anni nei quotidiani, dapprima come cronista politico e autore di inchieste poi come caporedattore centrale del “Piccolo” di Trieste. Marco Pacini nel 2005 ha ideato il progetto “vicino/lontano – identità e differenze al tempo dei conflitti”, che comprende alcune iniziative culturali, la più importante delle quali è il festival che si tiene ogni anno a Udine nella prima metà di maggio. Il suo ultimo libro è appuntoEpocalisse. Appunti di un cronista pessimista. Giovedì 11 aprile terzo e ultimo incontro dedicato a “L’intelligenza artificiale. Quale futuro per l’uomo?”. Protagonista sarà Lorenzo Pinna, giornalista e divulgatore scientifico italiano, fra le firme di Quark e Superquark, autore e coautore, insieme a Piero Angela, di vari libri di divulgazione scientifica, vincitore del Premio Europeo Cortina Ulisse per la divulgazione. Il suo ultimo saggio è Intelligenza artificiale. Nel futuro c’è ancora posto per noi?

Umanesimo e memoria sono le parole chiave del ciclo di incontri «Il concetto di memoria è  fondamento e integrazione di quello di futuro osserva Gian Mario Villalta – L’uomo senza futuro non sa chi sarà né chi vuole essere: la memoria è un tassello centrale dei valori che permeano i caratteri dell’umano, dal punto di vista sociale e affettivo, così come la costruzione dell’identità e la sua permanenza nel tempo». «Oggi la memoria sembra un valore appaltato al web tramite enciclopedie come Wikipedia, oppure controllato selettivamente da algoritmi che sui social definiscono la nostra quotidiana visione del mondo, prevedono e controllano le nostre preferenze – spiega Alberto Garlini –  Ecco quindi che la memoria come sede dell’identità e della coscienza, come spazio di verifica e previsione, diventa centrale per stabilire cosa è irrinunciabile dell’umano, da dove veniamo e quali sono le strutture portanti del nostro stare nel mondo». «La progettazione, l’organizzazione e la promozione di percorsi di approfondimento culturale in partnership con Pordenonelegge sono un pilastro fondamentale della strategia di responsabilità sociale di CGN, orientata a favorire la circolazione di idee e riflessioni a beneficio del territorio e della comunità afferma Valeria Broggian, Presidente del Gruppo Servizi CGNAnche quest’anno abbiamo voluto organizzare un ciclo di incontri di approfondimento su temi chiave del presente e del futuro, perché è cruciale comprendere che cosa può restare di irrinunciabilmente umano in un’epoca che viene definita sempre più spesso post-umana. Si tratta di riflessioni strategiche per ogni azienda che si concepisce come un organico sistema di relazioni umane proiettato nel futuro».

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