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1984: ritratto distopico del mondo d’oggi

1984: ritratto distopico del mondo d’oggi

È andato in scena al Teatro Palamostre di Udine 1984 del pluripremiato regista scozzese Matthew Lenton per la stagione di Teatro Contatto 37.
Si tratta di una coproduzione CSS Teatro Stabile di Innovazione del Friuli Venezia Giulia e Emilia Romagna Teatro Fondazione.
Il regista si è ovviamente ispirato all’omonimo romanzo di George Orwell 1984 e ha dimostrato come lezione dello scrittore sia quanto mai attuale.

Estremizzazione della tecnologia, in particolare attraverso i social media fa sì che tutti siamo controllati e che esistiamo, molto spesso, solo grazie ai “like” messi dai nostri amici virtuali sulle cose che postiamo. La piazza come luogo di incontro non esiste quasi piú rimpiazzata da  quella on line. Ogni persona ha un suo mondo che purtroppo sembra essere quasi parallelo al mondo di chi gli sta vicino.

Ma cosa sta dietro a tutto questo. Una filosofia economica basata sul denaro  costringe le persone ad una nuova omologazione. Che ci vuole trasformare in  “non persone” . Chi tenta di ribellarsi è sopraffatto.
Qual è la “lezione” che vuole passare il giovane regista. In sostanza il consiglio è quello di restare umani, di vivere il mondo non attraverso i social. Uscire senza Facebook, senza altri media e stare tra le persone e interagire con esse riscoprendo quelli che sono i valori della solidarietà e soprattutto la comunicazione in una lingua viva non surrogato creato a bella posta per sopprimere la libertà di pensiero e quindi di opporsi e criticare. Come scriveva Slavoj Zizek, “viviamo in tempi interessanti” dove molte cose che fino a poco tempo fa sembravano impossibile ora esistono. Qui sta la vera attualità di Orwell e di 1984.

La scenografia essenziale è nera e appaiono degli schermi che con luce accecante incorniciano le vicende. Sul fondo è quasi sempre presente un grandissimo occhio che osserva, scruta e e immagazzina tutto ciò che viene fatto e detto e che poi ovviamente verrà giudicato. Secondo i dettami della verità di comodo e della sottomissione intellettuale.
Lo spettacolo idealmente può essere diviso in tre parti: un prologo che parte da una conversazione tra amici su spunti di attualità, un corpo centrale e un finale che lascia molte questioni in sospeso. Su tutto aleggia la coscienza di Winston, il protagonista di 1984 nella voce narrante di Nicole Guerzoni.
Molto bravi gli attori tutti italiani, Luca Carboni, Eleonora Giovanardi, Stefano Moretti, Aurora Peres, Mariano Pirrello, Andrea Volpetti e la già citata Nicole Guerzoni.
Da non perdere.

MTR

About Maria Teresa Ruotolo

Nata a Udine nel 1970 vive a Grado. Giornalista Pubblicista dal 2004; Laurea in Scienze Politiche indirizzo politico sociale collaborazione varie: con il Consorzio Agenti Immobiliari per la redazione dell’editoriale di Corriere Casa Nord Est; con Gruppo Sirio per la redazione di articoli pubblicati sul periodico Business Point e altre varie collaborazioni per la redazione di articoli di attualità e politica.

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