La campana suona e tutti si siedono. È stata una serata importante, quella del 22 marzo, per il Panathlon Club Udine che, come di consueto, si è riunito nella sede dell’Hotel Astoria. Una serata che si ricorderà perché, come detto dal vice presidente del Coni Fvg e presidente Lega calcio Fvg, Ermes Canciani: “Stasera siamo qui, con tanti amici e colleghi, per una serata speciale, per festeggiare una persona speciale”. Bruno Pizzul.
“Abbiamo voluto fortemente questa serata – ha chiarito Massimiliano Pittilino, presidente di Panathlon Club Udine – per celebrare una grande carriera e un grande friulano”.
Bruno Pizzul racconta Bruno Pizzul. Questo il titolo scelto dal Club per ripercorrere 40 anni di passione per il calcio e per il giornalismo sportivo. 40 anni che hanno reso Pizzul “un modello a cui attenersi” come precisato subito da Umberto Sarcinelli, presidente dell’unione stampa sportiva Fvg, che si è occupato di ‘moderare’ l’incontro assieme al collega giornalista Edi Fabris.
Passando da un aneddoto all’altro, ripercorrendo così la storia, non solo della carriera di Pizzul, ma anche del calcio italiano, i presenti sono stati testimoni e attori di una “serata magica. Perché – come sottolineato da Flavio Pressacco – quando c’è Bruno si sta bene. Il profilo è elevato ma nello stesso tempo non manca la simpatia, la famigliarità e la friulanità”.
Non è la prima volta che il noto giornalista sportivo, che nelle scorse settimane ha compiuto 80 anni, è ospite di Panathlon Club Udine: “Lui è stato con noi in diverse circostanze. – ha ricordato Luigi Paulini, presidente onorario Panathlon Udine – Ha già ricevuto anche il premio Celiberti, nel 2002, anno in cui ha cessato la professione” quantomeno ufficialmente, visto che abbiamo ancora il piacere di vederlo (e sentirlo) sulle reti nazionali.
Il Panathlon, “Club-service” con finalità etiche e culturali, si propone di approfondire, divulgare e difendere i valori dello sport, intesi come strumento di formazione e di valorizzazione della persona e come veicolo di solidarietà tra gli uomini e i popoli. E anche nella serata del 22 marzo, è stato così.