Come da previsioni è arrivato il cambio di panchina all’Udinese, fuori Julio Velazquez, dentro Davide Nicola.
Lo spagnolo paga 1 solo punto nelle ultime 8 partite con un finale di striscia negativa in cui la componente sfortuna ha avuto la meglio sul bel gioco e sulle occasioni create. La squadra friulana, dopo la sconfitta dell’ultimo minuto con il Milan ha interpretato una buona gara ad Empoli, creando fin troppo, ma la mancanza di concretezza, unita a marcature un po’ troppo larghe in fase difensiva ha portato l’ottava sconfitta in dodici gare, un po’ troppe per pensare ad una stagione tranquilla.
L’inizio dell’avventura di Velazquez, autentica scommessa sotto l’arco del Friuli, è stato promettente, con il pareggio in rimonta a Parma e la buona vittoria casalinga contro la Sampdoria. Seconda trasferta e sconfitta di misura a Firenze, per poi riprendere il cammino con l’1 a 1 casalingo contro il Torino e la buona vittoria di Verona contro un Chievo fin troppo debole per provare a correre per una salvezza. 8 punti in 5 partite, con i bianconeri in una buona posizione di classifica davanti ad Inter, Roma e Milan. Da li però il buio, sconfitta non così meritata in casa contro la Lazio, sconfitta non così ingiusta a Bologna prima del duplice e proibitivo confronto casalingo con Juventus (0 a 2) e Napoli (0 a 3). Il pareggio in rimonta a Genova contro un Genoa in calo ha frenato l’emorragia di sconfitte dando un po’ di fiducia ad un ambiente che si avviava verso una generale sfiducia verso le potenzialità della squadra. Sfiducia che è arrivata a livelli sempre più bassi dopo la sconfitta dell’ultimo minuto dopo una buona prestazione contro il Milan e che ha portato al cambio di panchina dopo il 2 a 1 empolese in terra toscana.
Paga Velazquez per tutti, come sempre capita. Giusto così? Probabilmente sì perché la scia di risultati negativi sembrava non avere fine, ma dispiace per le caratteristiche del tecnico spagnolo, chiamato a sorpresa sulla panchina friulana e desideroso di giocarsi tutte le sue potenzialità. Potenzialità giocate con la massima dedizione, con una buona empatia con i tifosi che l’hanno accolto bene nonostante la vena di mistero nei suoi confronti, desiderosi forse come lui di un’avventura positiva con buoni risultati. Il gioco non è stato mai brillantissimo forse, ma sempre soddisfacente così come l’atteggiamento della squadra, anche se forse un po’ troppo attendista in talune occasioni. Quello che sono mancati però sono stati i risultati che purtroppo, nel calcio, e sempre più nel calcio di oggi, contato più di qualsiasi altra cosa. L’anno scorso alla stessa giornata i friulani avevano 12 punti con 6 di vantaggio rispetto alla terz’ultima, oggi sono a 9 con gli stessi punti della terzultima, l’Empoli con due sconfitte negli sconti diretti, contro Bologna e appunto Empoli.
Per provare a risollevare una situazione, preoccupante si, ma non irrisolvibile, la società ha puntato su Davide Nicola, 45enne tecnico piemontese, all’inizio della sua quarta stagione in serie A con un miracolo all’attivo chiamato Crotone. In panchina dal 2010 il tecnico vanta due stagioni in serie D, una promozione in A con il Livorno alla prima esperienza in B, una stagione negativa con gli amaranti con il ritorno nella serie cadetta che lo rivede protagonista in due campionati tranquilli a Bari. E poi il miracolo Crotone, 34 punti in A che hanno permesso ai calabresi di salvarsi all’ultima giornata, ai danni proprio dell’Empoli e che hanno fatto gridare ad un vero miracolo visti i 9 punti del girone di andata e una rimonta con 20 punti conquistati fra aprile e maggio. Di quel Crotone si ricorda il carattere, la voglia su ogni pallone e la componente “sogno” di una salvezza data spesso per impossibile ma divenuta realtà con un finale di stagione tutto cuore e determinazione. Cuore e carattere, queste forse le caratteristiche serviranno ad un’Udinese che ha le armi per giocarsi la salvezza ma che deve concretizzare molto di più rispetto a quello che crea e che ha notevoli margini di miglioramento in fase difensiva.
L’esperienza Velazquez si chiude e non tutto è da buttare, ma per restare in serie A servono i risultati con un calendario un po’ umano nelle prossime giornate ma che vedrà quattro giornate non così semplici con le Roma e Atalanta in casa e Sassuolo e Inter in trasferta per un finale di girone di andata da capitalizzare con le partite in Friuli contro Frosinone e Cagliari, inframmezzate dalla trasferta di Ferrara contro la SPAL.
Buon lavoro a mister Nicola e buona fortuna per un’avventura che speriamo porti ad una stagione più tranquilla rispetto a quello che si teme oggi in terra friulana, e un grazie a Julio Velazquez per il suo modo di entrare nel mondo friulano.
Rudi Buset
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