Da giovedì 20 a sabato 22 novembre, alle ore 20.45, andrà in scena al Teatro Nuovo Giovanni da Udine «Il mercante di Venezia» di Shakespeare affidato all’interpretazione di Silvio Orlando e della Popular Shakespeare Kompany, per la regia di Valerio Binasco, in una produzione di Veronica Mona con Oblomov Films srl e Compagnia Enfi Teatro. Composta tra il 1596 e il 1598 e rappresentata a Corte per la prima volta nel 1605, la Commedia appartiene al genere shakespeariano detto «Commedie Romantiche», tese, attraverso l’intrattenimento a «far partecipare il pubblico al gioco della vita» (G. Melchiori), dove il tema classico dell’amore viene in subordine rispetto ai contenuti «romanzeschi». Amore e denaro, si intrecciano attorno alla vicenda di Shylock, un mercante ebreo molto maltrattato ed emarginato dalla società di Venezia, che presta una somma di denaro ad Antonio pretendendo come pegno una libbra di carne del suo corpo. In questa edizione, il regista vuole fare del Mercante: «una grande favola, e una festa del teatro. Cioè della speranza. L’essenziale – scrive Binasco – riguardo a Shylock, non è che sia un eretico o un ebreo, ma che sia un outsider. Outsider, qui, vuol dire qualcosa di più di diverso. Vuol dire proprio straniero. Estraneo». Ed è proprio il teatro, appunto, a poter ricomporre, nella festa, ogni diversità.
Venerdì 21 novembre, alle 17.30 nel Foyer del Teatro Nuovo sarà Renata Molinari scrittrice e «dramaturg» la protagonista del prossimo appuntamento, a ingresso libero, di Casa Teatro. L’incontro, che fa parte del ciclo «Classici e contemporanei, Dramaturg vs Drammaturgo», a cura di Mario Brandolin, si intitola «Sembra semplice, ma è tutto così inafferrabile», sarà una conversazione tra Renata Molinari e Mario Brandolin che vedrà coinvolti gli attori della Popular Shakespeare Kompany de «Il mercante di Venezia». L’autore e il suo testo sono sempre assoggettati alla resa dell’attore e del regista. Durante le prove si creano rapporti infuocati, passioni condivise, tensioni esplosive, tra tutti coloro che collaborano alla nascita dello spettacolo. Tutto può, da un momento all’altro, andare all’aria, ma può anche amalgamarsi una feconda collaborazione di cui il pubblico percepirà alla fine unicità e bellezza. Talvolta, poco in Italia, molto di più all’estero, tra l’autore e la compagnia che realizza il suo testo si insinua un mediatore, il «dramaturg». Alla scoperta dell’importanza del ruolo di questo minatore e miniatore del testo e dell’importanza del suo ruolo nella nascita dello spettacolo dal vivo ci guiderà Renata Molinari, pioniera in Italia della figura e dell’attività del «dramaturg» e della sua teorizzazione.