Nuovo appuntamento internazionale per il festival di musica e territorio Nei Suoni dei Luoghi, che sta proponendo e proporrà, fino a fine dicembre, oltre 30 concerti in altrettanti comuni del Friuli Venezia Giulia, del Veneto, della Slovenia e della Croazia. Venerdì 23 agosto la rassegna farà tappa a Campolongo Tapogliano, nella Chiesa di San Martino Vescovo, dove alle 21.00 si terrà il concerto del Duo serbo Zubac-Marčetić, ulteriore appuntamento di qualità che segue quelli delle scorse settimane. Il concerto, a ingresso libero, si inserisce nel calendario della 21° edizione di Nei Suoni dei Luoghi, organizzato da Associazione Progetto Musica, con il contributo della Regione Friuli Venezia Giulia, con il sostegno di Credito Cooperativo del Friuli Venezia Giulia e della Fondazione Friuli. Per consultare il calendario completo di Nei Suoni dei Luoghi visitare il sito www.neisuonideiluoghi.it .
È incentrato sull’Otto e Novecento il programma del Duo, per composizioni non necessariamente nate per questo organico, ma altrettanto efficaci nelle trascrizioni. Così nella Sonata composta da Haendel per flauto e clavicembalo, o i tre Movimenti perpetui di Poulenc nati per pianoforte solo. La complicità che da sempre caratterizza il timbro di questi due strumenti, in alternanza tra esecuzioni solistiche e in duo, si rivela efficace nell’esplorazione di opere di varia cultura, dove il mondo francese, spagnolo e argentino a cavallo tra due secoli si confronta e dialoga tra danze, intermezzi, balli paesani e folklorici, frutto dell’elaborazione di temi di estrazione popolare ad opera degli artisti etnomusicologi in programma. Il Duo Zubac-Marčetić è formato da Miloš Zubac, chitarra e Minja Marčetić, flauto.
La Chiesa di San Martino Vescovo, costruita sul finire del XVII secolo, ingloba i resti dell’abside di un edificio più antico, visibili nell’odierna sagrestia, dove si conservano affreschi quattrocenteschi di un certo pregio: l’Annunciazione nell’arco trionfale, gli Evangelisti e gli Angeli nella volta, la Crocifissione nella parete di centro, Scene della vita di San Martino sui lati. I tratti meglio conservati delle pitture svelano la mano di un maestro colto, forse quell’Antonio da Firenze che intorno al 1490 aveva stabilito la propria dimora a Udine.