Splendido concerto ieri sera al Teatro S. Giorgio di Udine nell’ambito del 1° Festival Alpe-Adria dell’Archeologia “Senza confini”, organizzato dall’associazione culturale CulturArti. L’evento dal titolo “Storie da Raccontare” non poteva che coinvolgere un cantautore che di storie ne ha cantate moltissime, Edoardo De Angelis, poeta della musica sempre più legato a questa terra di confine che è il Friuli Venezia Giulia. Sul palco anche Francesco Cevaro ad introdurre i racconti del musicista romano, attraverso brevi riflessioni di un ipotetico archeologo che si sforza di spiegare il senso del suo lavoro, ma anche il senso della vita stessa.
De Angelis, attraverso i suoi testi ha proiettato l’attento pubblico nelle storie del passato e del presente; ha introdotto personaggi realmente vissuti e uomini mitologici, ha cantato di amore e di dolore. “Edoardo è un cantautore necessario” secondo l’inconfutabile analisi del giornalista Nicola Cossar. Tra i brani che hanno donato sensazioni di forte intensità emotiva vanno ricordati: “Padre nostro”, vera e propria preghiera contro la sofferenza; “Te la ricordi Lella”, tema tristemente attuale su un femminicidio; “Una storia Americana”, analisi sulla formazione della terra delle opportunità e delle ambiguità; “Un’altra medicina”, l’incredibile viaggio del giovane Ernesto “Che” e del suo sogno di curare tutto il Sud America; “Rosso”, la vita predestinata di un uomo che trasformerà l’esistenza del mondo attraverso la sua morte sulla croce.
Uno straordinario spettacolo, carico di sentimento e di spunti di riflessione, che De Angelis regala ogni volta attraverso quella lingua universale che è la musica.
Carlo L.