Si apre nella serata di Ferragosto, domani alle 20.30 nella suggestiva cornice della Basilica di Aquileia, il Summer Tour 2019 della Gustav Mahler JugendOrchester, l’Orchestra giovanile più importante e conosciuta al mondo, fondata da Claudio Abbado, che per il terzo anno consecutivo realizza un progetto di residenza al Teatro Verdi di Pordenone, sostenuto dalla Regione Friuli Venezia Giulia – Promoturismo. Proprio attraverso questa residenza sarà costruita la produzione che prenderà il largo per le capitali europee della grande musica – da Salisburgo ad Amsterdam, Dresda, Essen, Francoforte, Lisbona – e tornerà poi al Verdi nelle serate del 3 e 4 settembre. Domani sera, ad Aquileia – con replica nella serata del 16 agosto, nella location Snaidero di Majano – sul podio ci sarà il direttore austriaco Tobias Wögerer. In programma due capolavori assoluti, il famoso Adagio e Fuga KV 546 di Wolfgang Amadeus Mozart e la Sinfonia No. 8 in Do maggiore (“Grande”) di Franz Schubert.
Successore del Maestro Lorenzo Viotti, Tobias Wögerer è reduce dal successo dei concerti GMJO a Lisbona. Dopo i concerti del 2017 (con due sinfonie di Mendelssohn e Schubert) e del 2018 (con opere di Schoenberg e Wagner), eseguiti per la direzione di Lorenzo Viotti, la Gustav Mahler JugendOrchester proporrà un programma di grande coinvolgimento, con ingresso libero e aperto a tutti, fino ad esaurimento dei posti. I musicisti 18 – 26enni della GMJO rileggeranno dunque due immortali capolavori di grandi Maestri, riproposti con l’energia, il vigore, il talento e l’entusiasmo di musicisti destinati a ruoli di primo piano sulla scena internazionale. Se l’Adagio e Fuga KV 546 di Mozart è noto per la sua straordinaria intensità espressiva, la “Grande” di Franz Shubert è l’ultimo lavoro portato a termine nel genere sinfonico dal grande compositore tedesco: ecco perché il concerto di Aquileia, e quello successivo di Majano, si preannunciano davvero imperdibili: sul podio il talento, la sensibilità e il carisma di Tobias Wögerer, chiamato a dirigere uno Shubert visionario e profetico, con la pagina sinfonica che più di ogni altra ha ispirato le epoche successive.