Udine, 4 novembre 2015 – Spettacolo dedicato a uno dei più famosi capolavori di Luigi Pirandello quello in programma al Teatro Nuovo Giovanni da Udine giovedì 5, venerdì 6 e sabato 7 novembre con inizio sempre alle 20.45. Si tratta de Il fu Mattia Pascal che arriva sul palcoscenico friulano nella raffinata ed emblematica versione teatrale proposta da Tato Russo.
La pièce reinterpreta in chiave originale e di grande effetto scenico e registico le vicende narrate nel capolavoro del grande scrittore e drammaturgo agrigentino, dato alle stampe nel 1904: incastrato in un’esistenza grigia e priva di sentimenti, vessato dalla suocera e accanto a una moglie che non ama, Mattia Pascal approfitta di un “colpo di fortuna” per troncare con la sua vita precedente e assumere una nuova identità nei panni di Adriano Meis: prende vita così la storia di un uomo alla continua ricerca dell’altra parte di sé e della sua vera identità, perennemente insoddisfatto della propria esistenza e alimentato da un’incessante voglia di riscatto fino al punto di perdere di vista i suoi obiettivi personali.
Tato Russo, che dello spettacolo è regista, interprete principale e produttore, porta alla ribalta nel suo Mattia Pascal tutti i temi topici della produzione pirandelliana – la visione pessimistica del mondo, l’immagine dell’uomo contemporaneo perennemente in bilico tra l’essere e l’apparire – reinterpretandoli con la cura artigianale e il talento che lo hanno reso protagonista indiscusso della scena italiana contemporanea. La contraddizione fra essere e apparire, fra ciò che siamo per gli altri e ciò che davvero siamo si trasforma nello spettacolo di Russo in un viaggio dentro un paesaggio umano dove i rancori, le mancanze, i drammi di incompiuta identità e i personaggi acquistano il valore di una necessaria ricerca di sé.
“Ho ridotto per la scena molti romanzi e devo riconoscere che più d’ogni altro Il Mattia Pascal mi ha imposto un ritmo forsennato di rifacimenti e rielaborazioni – spiega Tato Russo – . Non era facile ridurre a un tutt’uno omogeneo un testo ancora giovanile, dove si ritrova il germe di tutto quello che sarebbe poi stato il Pirandello maturo. Nel romanzo si rincorrono e si agitano infatti tutti i temi che saranno svolti con coerenza acquisita negli anni successivi e che formeranno poi la poetica costante del teatro pirandelliano: le esperienze giovanili legate al mondo siciliano, le indagini piccolo-borghesi dei vari giochi delle parti, le tematiche del mito e le intuizioni parafilosofiche dell’età di mezzo. Tutto però con approssimazione e quasi come in una sorta di work in progress, di Pirandello in fieri. L’idea registica da cui sono partito mi ha aiutato a tracciare la strada favorendo il percorso drammaturgico e dando unità di stile e di intenti alla messinscena.”
Sul palcoscenico, a comporre un cast compatto accanto al “mattatore” Tato Russo si alternano Renato de Rienzo, Massimo Sorrentino, Katia Terlizzi, Adriana Ortolani, Salvatore Esposito, Marina Lorenzi, Caterina Scalaprice, Carmen Pommella, Peppe Mastrocinque, Francesco Ruotolo e Lorenzo Venturini.
Le scene sono firmate da Tonino Di Ronza, i costumi da Giusi Giustino, le musiche da Alessio Vlad e le luci da Roger La Fontaine.
Tato Russo
Regista, drammaturgo, poeta, musicista, attore, talento multiforme della scena drammatica nazionale, Tato Russo è nato a Napoli nel 1947. Dopo aver studiato recitazione a Roma con Wanda Capodaglio, debutta in teatro nel 1970 e 4 anni dopo fonda la sua prima compagnia. Per 21 anni Direttore artistico del Teatro Bellini di Napoli e per 12 anni del Teatro Comunale di Viterbo, è stato regista e interprete di particolarissime riscritture fra cui La Tempesta, Sogno di una notte di mezza estate, Amleto, La commedia degli equivoci, L’opera da tre soldi, Il candelaio, Irma la dolce, Cafè chantant, Socrate immaginario, Le stanze del castello, Il fu Mattia Pascal. Autore di innumerevoli successi teatrali, è stato ospite con la sua compagnia sui maggiori palcoscenici internazionali.