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‘Il futuro possibile – Spettacolo di musica e parole’: sbarca a Romans d’Isonzo e Fagagna, per il gran finale
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‘Il futuro possibile – Spettacolo di musica e parole’: sbarca a Romans d’Isonzo e Fagagna, per il gran finale

ROMANS D’ISONZO e FAGAGNA – Si appresta alla conclusione il tour de ‘Il futuro possibile – Spettacolo di musica e parole’, nato da un’idea di Paolo Patui (che oltre a essere fra i protagonisti si occupa anche del coordinamento artistico). Un viaggio intenso, ricco di emozioni e di momenti di condivisione con il pubblico che vedrà le sue ultime due tappe venerdì 14 luglio, alle 22, a Romans d’Isonzo ai Laghetti Fipsas (in cartellone nell’ambito di ‘Strofe dipinte di Jazz’) e sabato 15 luglio, alle 21, a Fagagna, alla Corte del Municipio (alla sala Vittoria in caso di maltempo). Assieme a Patui, sul palco ci sarà anche Angelo Floramo e la Pordenone Big Band, diretta da Juri Dal Dan. Lo spettacolo – progetto co-finanziato dalla Regione Friuli Venezia Giulia, Attività Culturali e prodotto da Leggermente e cooperativa Zeroidee – ha ‘abitato’ luoghi significativi come le piazze dei piccoli paesi, le corti, i sagrati delle chiese dove la ‘meglio gioventù’ si ritrovava, e ha proposto e proporrà per le ultime due serate diversi testi, i quali raccontano, a modo loro, proprio l’area geografica e i luoghi che hanno ospitato e ospitano lo spettacolo.

‘Il futuro possibile’ sarà uno spettacolo interattivo: sul palcoscenico si fonderanno in maniera sempre nuova, musica, immagini, filmati e molte letture, cui si uniranno i commenti di Angelo Floramo sul tema: il confronto generazionale fra i ventenni degli anni ’70 e quelli d’oggi. L’Italia di quegli anni in cui si guardava al futuro con ottimistica fiducia e in cui ‘la meglio gioventù’ sembrava poter sprigionare energie e speranze inarrestabili, si confronterà con quella d’oggi, corrucciata, astiosa, adombrata da un futuro senza prospettive per la generazione giovane degli anni 2000.

Patui e Floramo attraverso le letture tratte da testi di Pasolini, Josè Saramago, ma anche di Stefano Benni, Paolo Rossi, Albanese, Federico Tavan ed Elio Bartolini, grazie al supporto visivo di filmati (d’epoca o moderni) e alla musica live della Pordenone Big Band, diretta da Juri Dal Dan, si domanderanno se è davvero così. Se è vero che non ci sono più prospettive, se è vero che queste generazioni sono così diverse, oppure, al contrario, se è tutto frutto di una visione distorta, retorica, travisata da una generazione che ha sognato, ma che poi, in fondo, come canta Gaber, ha perso. Cercheranno di darsi, di dare, o quantomeno ipotizzare, delle risposte. Perché oggi essere giovani è un problema, almeno così in tanti dicono. Ma questa è stata convinzione di molte e molte generazioni. L’obiettivo dello spettacolo è quello di sfatare i luoghi comuni. Perché questo, come spiega Patui: “È un tema che si presta a molte banalità ma anche molte contro banalità”. Un tema, insomma, che merita di essere esplorato, senza filtri e con sincerità.

Gli spettacoli sono stati possibili anche grazie al sostegno di: Cassa di Risparmio Fvg, Comune di San Daniele del Friuli, Prosciutto di San Daniele, Comune di Udine, Bottega Errante, Proloco Venzone, Comune di Venzone, Comune di San Vito al Tagliamento, Corte del Castello, Tra la Storia e la Gente, Liberatorio d’Arte Fulvio Zonch, Comune di Romans d’Isonzo, Comune di Fagagna.

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