L’incontro “Il riscatto del territorio. L’equilibrio compromesso. Una risorsa abbondante e sempre più rara: l’acqua” si terrà sabato 29 novembre 2014, dalle ore 10 alle 12, nell’Aula Seminari (piano terra) dell’Università degli Studi di Udine in via Cotonificio 114 a Udine.
Al centro dell’evento la situazione del bene più prezioso per la vita sulla Terra, l’acqua, e il bilancio dei primi risultati del progetto europeo WARBO – WATER RE-BORN per la tutela di questa fondamentale risorsa. Un incontro a ingresso libero, rivolto a tutti i cittadini, e in particolare alle Istituzioni e ai soggetti coinvolti nella gestione delle risorse idriche.
Fin dall’antichità è risaputo che l’acqua è fondamentale per la sopravvivenza degli esseri viventi del nostro Pianeta. La sua gestione, tuttavia, non è sempre stata adeguata e ciò ha portato a una situazione “delicata”: l’incremento dei consumi, gli eccessivi prelievi di acqua dal sottosuolo e il degrado qualitativo concatenati ai cambiamenti climatici stanno producendo, a livello mondiale, diffusi fenomeni di impoverimento e di inquinamento delle risorse idriche superficiali e sotterranee. Questa condizione va dunque affrontata tempestivamente e in maniera adeguata per portare a un utilizzo ecocompatibile e sostenibile del cosiddetto “oro blu”.
In questo contesto, il progetto WARBO – WATER RE-BORN, finanziato nel 2011 dalla Comunità Europea (nell’ambito del programma LIFE+) nasce con lo scopo di studiare misure di riduzione e di controllo delle acque che scorrono nel sottosuolo. Gli obiettivi del progetto sono infatti: salvaguardare, proteggere e valorizzare l’acqua e gli ecosistemi terrestri, attraverso la regolazione della ricarica artificiale delle falde acquifere e l’analisi di diverse metodologie di applicazione per la tutela delle risorse naturali. A questo scopo il progetto si è concentrato su siti che hanno problemi di degrado qualitativo e quantitativo delle risorse idriche, che ospitano ecosistemi di interesse comunitario e nei quali sono necessarie misure urgenti per combattere la scarsità d’acqua, sviluppando protocolli di corretta gestione delle attività di ricarica. Capofila del progetto è OGS – Istituto Nazionale di Oceanografia e di Geofisica Sperimentale, cui si affiancano l’Università degli Studi di Ferrara – Dipartimento di Scienze della Terra Polo Scientifico Tecnologico, l’Università degli Studi di Udine – Dipartimento di Chimica, Fisica e Ambiente, l’Università degli Studi di Padova – Dipartimento di Ingegneria Civile, Edile e Ambientale – ICEA, l’Agenzia Regionale per la Protezione dell’Ambiente del Friuli Venezia Giulia – ARPA-FVG, il Comune di Copparo (FE), l’impresa di perforazioni Botti Elio s.a.s. di Botti Fabio & C., TARH – Terra, Ambiente e Recursos Hídricos Lda e EUREKOS srl.
Nel corso dell’incontro di sabato 29 novembre, interverranno: Daniel Nieto Yabar (OGS) per illustrare il progetto WARBO; Giorgio Matassi (ARPA FVG) sulla “La condizione della risorsa idrica in FVG”; Maurizio Canali (Direttore del Consorzio di Bonifica Ledra-Tagliamento) per testimoniare “L’area di test di Mereto di Tomba (UD)” e Stefano Farina (Comune di Copparo) per “L’area di test di Copparo (FE)”. Successivamente gli interventi di Nasser Abu Zeid (UNIFE), Mauro Piccolo (Eurekos) e Alessandro Affattato (OGS) sull’attività geofisica nei siti di test e di Carmela Vaccaro (UNIFE), Graziella Martelli (UNIUD) e Marilena Leis (UNIFE) sull’attività chimica, geochimica, idrogeologica e di monitoraggio nei siti test. Seguirà Pietro Teatini (UNIPD) sulla Modellazione degli Acquiferi” e di Massimo Canali e Giorgio Mattassi sulle “proposte future”: In conclusione Sara Vito, Assessore all’Ambiente della Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia, e di Isabella De Monte, Europarlamentare.